Galline morte e agonizzanti, la video-indagine a Venezia sulla crudeltà nelle gabbie. E l’allevamento viene sanzionato per lavoro nero

Gli animali morti vengono abbandonati all’interno delle gabbie, dove le galline vive finiscono per camminare e becchettare i cadaveri L'articolo Galline morte e agonizzanti, la video-indagine a Venezia sulla crudeltà nelle gabbie. E l’allevamento viene sanzionato per lavoro nero proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 17, 2025 - 11:07
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Galline morte e agonizzanti, la video-indagine a Venezia sulla crudeltà nelle gabbie. E l’allevamento viene sanzionato per lavoro nero

Essere Animali diffonde oggi nuove immagini raccolte tra dicembre 2023 e febbraio 2024 da un investigatore sotto copertura all’interno di un’azienda in provincia di Venezia che alleva galline per la produzione di uova. Le immagini mostrano in particolare tutte le problematiche dell’allevamento in gabbia, che ad oggi riguarda ancora il 35% delle galline allevate in Italia. All’interno delle gabbie le galline soffrono di alcune problematiche sistemiche e considerate non in linea con il rispetto del benessere animale (EFSA, 2023). Nell’allevamento gli animali morti vengono abbandonati all’interno delle gabbie, dove le galline vive finiscono per camminare e becchettare cadaveri in avanzato stato di decomposizione, con casi di vero e proprio cannibalismo e conseguenti gravi rischi igienico-sanitari. In alcune immagini si vedono anche uova fresche sopra i cadaveri.

Le irregolarità continuano anche durante il carico delle galline arrivate a ‘fine carriera’. Le operazioni vengono effettuate con violenza e senza alcuna cura, causando ulteriore dolore per via dell’estrema fragilità delle loro ossa ed esponendole quindi a un’altissima probabilità di fratture. Larga parte delle galline ovaiole in gabbia soffre di osteoporosi, che è la causa del 20-35% della mortalità in allevamento. Questo è dovuto alla selezione genetica finalizzata all’iper produttività, nonché alla modalità di allevamento, che per la scarsa mobilità non permette loro di rafforzare l’apparato muscolo scheletrico. Grazie alla segnalazione di Essere Animali, a febbraio dello scorso anno sono intervenuti i Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Venezia, i quali hanno emesso sanzioni dell’ordine di migliaia di euro nei confronti della cooperativa che prestava servizio per il carico per la mancata registrazione degli operai (lavoro nero). L’azienda è stata invece sanzionata per il mancato rispetto delle norme di sicurezza nel lavoro. Chiara Caprio, responsabile relazioni istituzionali di Essere Animali, dichiara: “Le immagini sono state raccolte a più riprese nell’arco di tre mesi, per un totale di 10 giorni durante i quali risultava evidente che vi erano dei problemi sistemici dovuti proprio all’uso delle gabbie e alla mancanza totale di cura da parte degli operatori. Nove italiani su 10 sono a favore del divieto dell’allevamento in gabbia, eppure questa pratica crudele è ancora molto diffusa nel nostro Paese e riguarda non solo le galline per la produzione di uova ma 40 milioni di animali tra scrofe, vitelli, conigli, quaglie e oche”.

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