Gabriele Nissim lancia i Giusti dello Sport: così si salvano i valori dell’agonismo dalle logiche dello show

Trovo Gabriele Nissim indaffarato a preparare il lancio dell’idea di Giusti dello Sport, dopo aver avviato con Gariwo, la Fondazione di cui è presidente, 300 Giardini dei Giusti in tutto il mondo (40 solo l’anno scorso). Se dovessi sintetizzare con il titolo di uno dei suoi libri il lavoro instancabile di questo scrittore ebreo, le […] L'articolo Gabriele Nissim lancia i Giusti dello Sport: così si salvano i valori dell’agonismo dalle logiche dello show proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 18, 2025 - 11:44
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Gabriele Nissim lancia i Giusti dello Sport: così si salvano i valori dell’agonismo dalle logiche dello show

Trovo Gabriele Nissim indaffarato a preparare il lancio dell’idea di Giusti dello Sport, dopo aver avviato con Gariwo, la Fondazione di cui è presidente, 300 Giardini dei Giusti in tutto il mondo (40 solo l’anno scorso). Se dovessi sintetizzare con il titolo di uno dei suoi libri il lavoro instancabile di questo scrittore ebreo, le cui radici arrivano a Salonicco nei secoli scorsi, direi che “Auschwitz non finisce mai” è il più appropriato. La sua infatti non è solo una visione temporale, ma soprattutto umana e geopolitica, scomoda come tutte quelle che lo hanno coinvolto fin da quando, giovanissimo, ragionava con alcuni compagni e amici sull’idea di due Stati per israeliani e palestinesi nelle file del Movimento Studentesco e poi del Movimento Lavoratori per il Socialismo.

I suoi Giusti sono arrivati nel 2017 alle Nazioni Unite e il Parlamento Europeo ha approvato nel 2012 la Dichiarazione che istituisce la Giornata europea dei Giusti, da celebrarsi il 6 marzo. “Abbiamo cercato di universalizzare il concetto di Giusti cercando di aprire un dibattito con chi banalizzava il concetto della Shoah. Siamo stati attaccati, ma ho preferito rispondere costruendo sul campo nonostante le fortissime controversie, provenienti soprattutto dal mondo ebraico”. Gli chiedo come il suo pensiero possa essere arrivato a formulare questa idea, a suo modo rivoluzionaria, provenendo dalle file di quel movimento che alle origini non aveva certo fatto i conti con i totalitarismi dell’Est, dall’Unione Sovietica alla Cina. Ci sono alcune figure di riferimento e alcuni fatti che lo hanno condotto a questi approdi: l’appartenenza al filone più libertario e pacifista del ’68 agli inizi e poi persone come suo padre, un eroe di guerra, che decise di arruolarsi dalla Grecia per combattere il nazismo. Vaclav Havel, uno dei fondatori di Charta 77 e poi presidente della Repubblica Ceca, nonché scrittore e produttore di opere teatrali, con il suo Il potere dei senza potere è un altro punto fermo che gli fece comprendere come un individuo, se determinato e con una visione, può, passo dopo passo, cambiare il mondo in un processo progressivo. Sfruttando il terreno della democrazia, il migliore per avviare grandi cambiamenti, come è accaduto ai nostri coetanei europei.

Condivido con Gabriele Nissim la grande stima per Edgar Morin, filosofo e scrittore francese, anche lui ebreo di Salonicco, tra i primi ad aver capito che siamo cittadini del mondo e che la separatezza identitaria non porterà a nessuna pacificazione.

I Giusti dello Sport, che daranno il loro contributo anche per le Olimpiadi invernali del 2026, saranno lanciati in occasione della prossima Giornata dei Giusti il 6 marzo e hanno una grande responsabilità: riportare i valori che innervano l’attività agonistica in tutte le discipline a una dimensione realmente sportiva e sociale, salvandola dalla logica di intrattenimento e di show che sta prendendo sempre più piede.

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