"Filiera legno-arredo. Guerre, dazi e crisi spaventano l’export"

Oltre 2mila espositori, provenienti da 37 Paesi, distribuiti in 170mila metri quadri di superficie espositiva. La 63esima edizione del Salone...

Apr 8, 2025 - 05:51
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"Filiera legno-arredo. Guerre, dazi e crisi spaventano l’export"

Oltre 2mila espositori, provenienti da 37 Paesi, distribuiti in 170mila metri quadri di superficie espositiva. La 63esima edizione del Salone del Mobile, in programma dall’8 al 13 aprile a Milano Rho Fiera, si appresta ad aprire gli occhi con lo sguardo visionario di Pierre- Yves Rochon, Paolo Sorrentino e Robert Wilson. E vista da FederlegnoArredo, è un’opportunità da cogliere e valorizzare benché i numeri del settore non siano del tutto positivi. Stando ai preconsuntivi del Centro studi di FerderlegnoArredo, il 2024 si è infatti chiuso con un fatturato alla produzione pari a 51,6 miliardi di euro, in flessione del 3.1% rispetto al 2023. Un segno meno che riguarda le vendite sul mercato interno pari a 32,2 miliardi di euro, che costituiscono oltre il 60% del giro d’affari complessivo e registrano un - 3.5%, dovuto in gran parte alla riduzione degli incentivi fiscali previsti negli anni precedenti. L’export, il 38% del fatturato totale della filiera, chiude a -2.3%, con un valore pari a 19.4 miliardi di euro. "Il calo è evidente, ma è meno di quanto si potesse immaginare a inizio anno – spiega il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin –. E il nostro settore sa cavarsela".

In che modo?

"Il legno-arredo è un’eccellenza italiana riconosciuta a livello mondiale. E il 53% dell’arredo che produciamo viene esportato. Certo, ciò che sta accadendo nelle ultime settimane può condizionare non poco il mercato".

Allude ai dazi voluti dal presidente Trump?

"Esattamente. E dipende da quanto peseranno qualora venissero applicati. Noi, come settore siamo posizionati principalmente nel mercato del lusso. I dazi previsti dall’amministrazione americana sono un problema. Senza contare i danni indiretti".

Ovvero?

"I dazi che l’America applica alla Cina possono indurre i produttori cinesi a interessarsi al mercato europeo. Un competitor assai feroce per noi".

Dunque, a quali mercati alternativi state pensando?

"Arabia Saudita e India sono mercati interessanti. Ma lo è anche il Brasile".

E anche quest’anno, purtroppo, c’è la guerra in Ucraina. E non solo…

"Sì, ed è un problema enorme, Anche perché il legno che proveniva dalla Russia dobbiamo reperirlo altrove: in Svezia, in Francia e nei Paesi Balcanici. Ma anche dal Canada. E non parliamo dei problemi interni…".

E cioè?

"Se i dazi fanno male, l’Europa si fa ancora più male attraverso norme interne come l’EUDR, la normativa che combatte la deforestazione. Sulla quale ovviamente siamo tutti d’accordo; il problema sono obblighi relativi alla tracciabilità del legno, che contemplano infiniti passaggi. È letteralmente impossibile venirne fuori. E chi non è in grado di farlo, non può esportare".

Vi siete mossi in tal senso?

"Sì. Al momento siamo riusciti, come Federazione, a far rinviare l’entrata in vigore della normativa alla fine del 2025. Anche perché non veniamo colpiti solo noi, ma anche la filiera della carne, delle pelli, del caffè, della carta. Inoltre stiamo lavorando per rendere la normativa più praticabile e arrivare a fine 2025 con una norma che combatta, giustamente, la deforestazione, ma sia davvero applicabile".

Qual è il punto di forza del legno-arredo?

"Il design. Siamo i migliori al mondo nel sapere trasformare le idee dei designer in prodotti unici. Non è un caso se tutti i designer del mondo vengono in Italia".