FIA, Sainz sfida Ben Sulayem: il mondo dei motori vuole un cambiamento
Un nuovo scossone potrebbe interessare il mondo della F1 e della FIA. Nulla di grave, anzi, potrebbe rappresentare una sorta di cambiamento importante per il motorsport mondiale, turbato negli ultimi anni da una gestione, quella di Mohammed Ben Sulayem, presidente della Federazione Internazionale, tutt’altro che limpida, e le prossime elezioni di fine 2025 potrebbero essere […]

Un nuovo scossone potrebbe interessare il mondo della F1 e della FIA. Nulla di grave, anzi, potrebbe rappresentare una sorta di cambiamento importante per il motorsport mondiale, turbato negli ultimi anni da una gestione, quella di Mohammed Ben Sulayem, presidente della Federazione Internazionale, tutt’altro che limpida, e le prossime elezioni di fine 2025 potrebbero essere tutt’altro che scontate.
I disastri dell’attuale presidente
Mentre la F1 si concede qualche giorno di riposo prima del ritorno in Europa, la politica comincia a muoversi per il futuro: al termine di questa stagione infatti, Ben Sulayem non sarà più il presidente della FIA, avendo concluso i suoi quattro anni, ma ha già fatto capire come abbia tutte le intenzioni di ricandidarsi per un secondo mandato, nonostante le grandi controversie di questi anni.
Ricordiamo sicuramente la questione di Toto e Susie Wolff: alla fine del 2023, i due coniugi hanno subito un’indagine da parte della Federazione, voluta fortemente dal suo presidente, per via di un possibile conflitto di interessi tra il team principal della Mercedes e sua moglie, responsabile della F1 Academy. Una situazione che ha fatto imbufalire tutte le componenti del Circus, con i team compatti a difendere l’austriaco e la sua dolce metà.
Da non dimenticare la possibile intromissione nelle stanze degli steward durante il Gran Premio dell’Arabia Saudita del 2023 volto a togliere una penalità a Fernando Alonso per rendere più spettacolare la gara e l’inizio di quel mondiale, e nello stesso anno, Ben Sulayem è stato anche accusato di aver cercato di sabotare il GP di Las Vegas, alla sua prima edizione, per fare uno smacco a Liberty Media.
Più recentemente, il presidente della FIA ha creato un codice etico volto a punire i piloti intenti a utilizzare parolacce nei team radio o nelle interviste. La cosa è sfuggita di mano più che in F1 nei Rally, con i protagonisti del WRC che hanno messo su una bella protesta, rilasciando parole solo nella loro lingua originale oppure facendo scena muta, o meglio ancora, citando frasi storiche della cinematografia, come “Hakuna Matata” detto da Fourmaux, pilota francese precedentemente multato di 10.000 euro proprio dalla Federazione.
Una serie infinita di scelte opinabili
Ultima, ma solo cronologicamente, la gestione delle cariche all’interno della FIA: il direttore di gara Wittich è stato fatto fuori prima degli ultimi GP dello scorso anno, reo probabilmente di aver sbagliato qualcosa specialmente in Brasile, ma anche altre figure importanti sono state licenziate o costrette a dimettersi, come il vicepresidente allo Sport Robert Reid, escluso da Ben Sulayem dall’ultimo Consiglio Mondiale.
Una situazione effettivamente grottesca e che fa tremare tutti coloro che sperano di non rivederlo più al suo posto a partire dalla prossima stagione e per i successivi quattro anni. Per questo motivo, come si apprende da fonti estere, un nome molto noto starebbe valutando di candidarsi e sfidare Ben Sulayem: parliamo di Carlos Sainz Senior, campione del mondo Rally (come l’attuale presidente) e papà del pilota della Williams.
La figura di Sainz, uomo molto apprezzato nell’ambito globale del motorsport, potrebbe certamente dare una sterzata importante alla FIA, obiettivamente sporcata e non poco dall’operato di Ben Sulayem negli ultimi anni, con scelte a tratti anche “dittatoriali” e che non appartengono più al mondo moderno che stiamo vivendo, quantomeno a livello globale.
Il motorsport spinge per cambiare le cose
L’attuale numero uno della Federazione, per rilanciare la sua immagine e credibilità, aveva proposto il ritorno ai motori aspirati in F1, dando comunque seguito a una volontà espressa recentemente da Stefano Domenicali. La mossa di Ben Sulayem è sembrata politica di primo acchito, poi però ha trovato consensi anche in alcuni e team e alla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica mondiale, desiderosa di accantonare queste complesse power unit.
Basterà questo al presidente uscente per riconfermarsi anche per il prossimo quadriennio? La candidatura di Sainz pare sia stata spinta anche da figure importanti nel panorama mondiale del motorsport proprio per evitare che l’emiratino possa salire nuovamente al potere dopo i tanti disastri degli ultimi anni, e la sensazione è che altri nomi possano venire fuori nelle prossime settimane.
D’altronde le elezioni sono vicine, quindi chi vuole farsi avanti non può certamente perdere tempo, e dovrà presentare programmi importanti per riscuotere consenso. Onestamente, non sembra volerci molto per trovare la simpatia necessaria, visto che Ben Sulayem ha fatto terra bruciata attorno a sé ultimamente. Quella che doveva essere una riconferma “tranquilla” potrebbe trasformarsi in un inatteso, e forse insperato, colpo di scena.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari