Ferrari, il titolo passa da Hamilton per l’ex ferrarista
La prima fase del nuovo capitolo della carriera di Hamilton in Ferrari non è stata all’altezza delle aspettative. Il pilota britannico è il primo ad ammetterlo. Il processo di adattamento alla monoposto e, più in generale, al modo di lavorare della storica scuderia modenese richiede più tempo del previsto. A rendere tutto più complesso si […]

La prima fase del nuovo capitolo della carriera di Hamilton in Ferrari non è stata all’altezza delle aspettative. Il pilota britannico è il primo ad ammetterlo. Il processo di adattamento alla monoposto e, più in generale, al modo di lavorare della storica scuderia modenese richiede più tempo del previsto. A rendere tutto più complesso si sommano le problematiche relative e alla competitività della SF-25.
Un progetto tecnico che ha dimostrato potenziale solo in particolari condizioni operative. In questo contesto di riferimento è difficile comprendere dove finiscono i problemi del mezzo dove iniziano le difficoltà del pilota. Leclerc, ha ripetuto di aver individuato una configurazione della che gli offre maggiore fiducia, anche se questa confidenza superiore non è al momento sufficiente per lottare con le monoposto color papaya.
Discorso sensibilmente diverso per il sette volte campione del mondo di F1. Lo splendido inizio nello sprint weekend di Shanghai ha messo in evidenza due chiari fattori. Nel momento in cui la rossa ha mostrato competitività ai massimi livelli, un po’ come succedeva alla Mercedes, Lewis ha spadroneggiato nella mini gara, esibendo la sua maestria nella gestione degli pneumatici.
F1. La “comfort zone” di Lewis
Chi cerca di analizzare le prestazioni dei piloti, al di là del mero risultato, non ha potuto fare a meno di notare che, negli ultimi anni, il talento di Stevenage si è “acceso” quando il mezzo gli ha fornito l’opportunità di lottare per la vittoria. Si potrebbe obiettare che diversi piloti siano in grado di vincere con una vettura vincente, tuttavia nel caso di Lewis è necessario considerare altri fattori.
Nonostante la motivazione non sia mai venuta meno, nella mente del britannico, anche nei momenti più bui del passato triennio, è innegabile che per un pilota che ha demolito tutti i record della massima categoria del motorsport, non c’è altro obiettivo che continuare a vincere. Quando la monoposto raggiunge valori prestazionali di assoluto rilievo, Lewis sa fare ancora la differenza.
Esistono piloti che trovano la propria “comfort zone” quando il gioco si fa duro e, tra questi, c’è sicuramente il Re Nero. Prendiamo ad esempio il connazionale Lando Norris. Da circa un anno dispone del mezzo mediamente più competitivo, ma in svariate circostanze, Tra errori e l’incapacità di estrarre il massimo dal mezzo meccanico, ha dimostrato di soffrire l’alta quota indipendentemente dall’avversario.
Se viceversa l’auto non è competitiva ai massimi livelli, l’inglese della Ferrari è divenuto quasi il passeggero della sua auto. Un comportamento altalenante del genere è riscontrabile anche all’interno della medesima gara. Nello scorso fine settimana del Bahrain, infatti, ci sono state fasi in cui il britannico ha retto il passo di Charles, mentre in altre non ha potuto fare altro che picchiarsi con la sua SF-25.
Domenicali crede nella crescita del binomio Lewis-Cavallino Rampante
Premesso che Lewis è un pilota integro nel fisico e nelle motivazioni, se e quando la Rossa chiuderà il gap con McLaren, Lewis farà la differenza. Questo non implica che Leclerc non possa fare meglio di lui, tuttavia l’esperienza a certi livelli ha il suo peso specifico. Domenicali è convinto che l’inglese possa assolutamente giocarsela. Qualche giorno fa, lo ha sostenuto in una lunga intervista rilasciata al TG Parlamento.
Stefano ha lodato il coraggio dell’ex Mercedes nell’affrontare una sfida molto complessa e ambiziosa. Secondo il capo di Liberty Media, la tenacia di Lewis potrà essere un fattore decisivo. Tuttavia, secondo il manager imolese, l’inizio di mondiale balbettante dell’asso inglese dimostra come sia difficile vincere in tempi brevi e quanto sia fondamentale, nella F1 moderna, crescere insieme al proprio team.
Al tempo stesso, l’ex team principal del Cavallino Rampante, ha sottolineato che l’arrivo di Lewis a Maranello è senza dubbio una grande occasione per Leclerc, che di fatto lo stesso monegasco intende sfruttare a pieno per confermare la sua caratura nel confronto diretto con un mostro sacro della categoria. Apprendere da chi ha tante esperienza può sempre tornare comodo, anche se in questo momento il britannico non è al top
È innegabile che un rapido ritorno alla competitività del team di Maranello e di Lewis Hamilton, sarebbe senza dubbio accolto con favore dal detentore dei diritti commerciali della classe regina del motorsport. Il mondiale di F1 è ancora lunghissimo, parliamo di 20 tappe ancora da disputare e, almeno sulla carta, qualsiasi finale è ancora possibile, come la stessa McLaren ha dimostrato non più tardi di un anno fa.
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: McLaren – F1TV