F1, FIA: il nuovo processo decisionale è finanziato dai team? Assurdo
Il summit ufficiale della FIA con la F1, tenutosi nello storico tracciato spagnolo di Jarama, ha offerto l’opportunità al presidente Ben Sulayem di fornire la propria versione in merito ad alcuni recenti avvenimenti. Il boss della Federazione Internazionale ha confermato che sono in programma cambiamenti invasivi, in particolar modo per quanto concerne la gestione dei […]

Il summit ufficiale della FIA con la F1, tenutosi nello storico tracciato spagnolo di Jarama, ha offerto l’opportunità al presidente Ben Sulayem di fornire la propria versione in merito ad alcuni recenti avvenimenti. Il boss della Federazione Internazionale ha confermato che sono in programma cambiamenti invasivi, in particolar modo per quanto concerne la gestione dei race weekend dedicato alla massima categoria del motorsport. I numerosi avvicendamenti a capo della direzione gara sono l’evidenza di una chiara difficoltà dell’organo federale.
L’uscita di scena di Niels Wittich, chiamato per sostituire Michael Masi, a margine delle polemiche successive al nefasto Gran Premio di Abu Dhabi 2021, che di fatto ha servito su di un piatto di argento il mondiale a Max Verstappen, è avvolta ancora nel mistero. Nella prima parte del 2022, Wittich ha ricoperto il ruolo di direttore di gara, alternandosi con Eduardo Freitas, per poi assumere l’incarico a tempo pieno dalla seconda parte di stagione. A sostituirlo, nella fase finale della scorsa campagna, è stato Rui Marques, che ha preso il posto del cinquantaduenne dal Gran Premio di Las Vegas.
L’ultimo colpo di scena, in ordine cronologico, è stato l’allontanamento dell’ex pilota di F1 Johnny Herbert. L’organismo di governo della Federazione Internazionale ha motivato la fine della collaborazione con l’incompatibilità tra i doveri di un rappresentante della FIA e quelli dell’opinionista tv. L’ente governativo presieduto da Ben Sulayem ha rifiutato di rilasciare ulteriori dichiarazioni, ma l’inquietudine è stata suscitata dalle opinioni rilasciate da Herbert sulle decisioni in cui era stato coinvolto in qualità di delegato dell’organo federale su diversi siti web di scommesse.
F1, la professionalizzazione delle strutture di arbitraggio della FIA
Sulla base di un regolamento sportivo !cervellotico” da essa stessa redatto, la Federazione Internazionale è apparsa in diverse circostanze in grossa difficoltà. Le decisioni del controllo di gara nelle ultime stagioni sono spesso risultate difformi o poco appropriate rispetto alle infrazioni commesse dai piloti. Come sollecitato dai team, la FIA sta cercando di professionalizzare la propria struttura di steward in F1. “La nostra selezione di commissari sportivi dovrebbe essere più ampia. Non dovremmo essere limitati in questo“.
Questo a sostenuto Sulayem nel corso del summit degli Ufficiali di Gara della FIA nell’evento di Madrid. Il nuovo programma di formazione dei funzionari prevede l’assunzione di sei possibili nuovi direttori di gara e sei steward. “Questo ci darà una nuova linfa che sosterrà l’attività del motorsport“, ha dichiarato l’ex pilota rally originario di Dubai. I team e i piloti criticano frequentemente l’operato della direzione gara. Tuttavia, Ben Sulayem ha rimarcato che il finanziamento rimane una criticità e la F1 non è disposta a finanziare la professionalizzazione della struttura di arbitraggio della FIA.
“Le squadre possono lamentarsi, i piloti possono lamentarsi, ma poi non vogliono pagare per questo“, ha sottolineato il presidente dell’organo federale. A questo punto è lecito domandarsi se l’ente che pretende di essere il custode dei valori del motorsport possa chiedere ai partecipanti del campionato di finanziare il miglioramento delle proprie strutture decisionali. In sostanza, il controllato dovrebbe farsi carico dei costi annessi alla professionalizzazione del controllore. Forse, come viene chiesto da tempo dai piloti, sarebbe il caso che la FIA debba migliorare la sua trasparenza.
E, al contempo, e deve mostrare una trasparenza relativa agli investimenti che vengono effettuati con i milioni di dollari che incassa attraverso le penalizzazioni inflitte ai team e ai piloti nel corso della stagione. Per non parlare di quanto viene corrisposto dalle squadre alla Federazione Internazionale come tassa di iscrizione al mondiale. Per poter partecipare al mondiale di F1, infatti, la FIA obbliga le scuderie a pagare una quota d’iscrizione, il cui ammontare si basa sulla posizione finale della stagione precedente. McLaren, ad esempio, dovrà pagare 6.115.429 dollari per partecipare alla prossima campagna.
Mentre Ferrari, arrivata seconda nel mondiale costruttori, dovrà versare nelle casse della Federazione Internazionale 5.113.151 dollari. Per quel che concerne i piloti, il quattro volte campione del mondo Max Verstappen pagherà una tassa di iscrizione di 1.079.448 dollari. Ovviamente va ricordato il fatto che, la FIA, gestisce tante altre categorie. Tuttavia, sebbene gli introiti provenienti dalla F1 siano decisamente più consistenti, pensare che pretenda ulteriori finanziamenti dalle varie scuderie per migliorare il proprio processo decisionale sembra davvero assurdo. Non credete?
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv