EssilorLuxottica spadroneggerà nei negozi Amplifon?
EssilorLuxottica non esclude una partnership con Amplifon e altri big del settore dopo il lancio di occhiali smart per "sentire" meglio. Fatti, numeri e commenti

EssilorLuxottica non esclude una partnership con Amplifon e altri big del settore dopo il lancio di occhiali smart per “sentire” meglio. Fatti, numeri e commenti
La scorsa settimana i Nuance Audio Glasses di EssilorLuxottica hanno ottenuto l’autorizzazione dalla Food and Drug Administration (Fda) per la vendita senza prescrizione e la marcatura CE ai sensi del Regolamento europeo sui dispositivi medici, insieme alla certificazione ISO Quality Management System per gli apparecchi acustici, ampliando così il suo raggio di azione.
Non più quindi solo occhiali per vedere meglio ma anche per “sentire” meglio, un campo in cui finora ha giocato quasi esclusivamente Amplifon. Secondo gli analisti, però, non c’è da temere.
GLI OCCHIALI PER “SENTIRE” DI ESSILUX
L’Italia, insieme agli Stati Uniti, sarà il primo Paese europeo a rendere disponibili i Nuance Audio Glasses, degli occhiali pensati per chi ha un lieve o moderato disturbo dell’udito. Speaker, microfoni e sensori sono nascosti nelle aste delle occhiali e aiutano il software a identificare la nostra voce, i rumori attorno e la voce che vogliamo ascoltare in base a dove volgiamo lo sguardo, amplificando ciò che vogliamo sentire e ‘abbassando’ il volume invece di ciò che non ci serve.
SPALLATA AD AMPLIFON?
Amplifon, che finora ha dominato il settore, potrebbe sentirsi minacciata anche perché il costo dei Nuance Audio Glasses sarà circa quattro volte inferiore rispetto ai tradizionali apparecchi acustici. Come affermato dal responsabile del progetto, Stefano Genco, i Nuance Audio costeranno infatti 1.100 euro. E non dimentichiamo che anche Apple vuole tentare la fortuna nello stesso settore con i nuovi auricolari AirPods 4, per cui però non ha ancora ottenuto l’autorizzazione della Fda.
AMPLIFON VENDERÀ GLI OCCHIALI DI ESSILUX?
I Nuance Audio, secondo quanto riferito dal Corriere, durante la fase pilota, saranno disponibili presso “i negozi Salmoiraghi e Viganò e GrandVision del gruppo Essilux, dove saranno allestiti corner – con spazi dedicati dove verranno riprodotti i vari gradi di rumore di sottofondo – ma anche ottici indipendenti. Entro l’estate arriveranno in tutta Italia”.
Ma sembrerebbero non essere escluse nemmeno collaborazioni inaspettate perché il presidente e Ceo Francesco Milleri, come scrive il Corriere, da sempre ritiene “importanti anche accordi con i negozi di realtà come Amplifon, Demant e Sonova, per i quali gli occhiali Nuance Audio potrebbero essere complementari alla loro offerta che riguarda difetti più gravi”.
COSA NE PENSANO GLI ANALISTI
Nonostante gli annunci di Essilux e Apple e un 2024 turbolento (-20,73% a Piazza Affari), lo scorso settembre il Sole 24 Ore riportava il parere di Carnegie, secondo cui “il lancio dei nuovi prodotti di Apple potrebbe addirittura favorire Amplifon o società del settore, aumentando la sensibilità ai problemi di udito e dunque l’adozione di apparecchi da parte degli utenti”.
“A nostro avviso – aggiungeva -, AirPods Pro e prodotti audio consumer simili consentono alle persone con lieve perdita dell’udito di sentire meglio in specifiche situazioni di ascolto”. Questo però non significherebbe la fine di Amplifon e aziende simili, ma anzi “potrebbe sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi dell’udito, favorendo le società specializzate come Amplifon”.
AMPLIFON SPACCA IN FRANCIA
Inoltre, Repubblica ricorda numerosi “giudizi positivi se non addirittura promozioni del titolo da parte degli analisti” grazie alle sue performance d’oltralpe. La Francia, infatti, non è solo il secondo mercato mondiale dietro agli Stati Uniti per unità vendute di apparecchi acustici, per Amplifon rappresenta circa il 12% del suo fatturato complessivo.
E il 2025 potrebbe essere un buon anno per la società italiana perché “si celebra l’anniversario della riforma del 2021 Rest-à-Charge Zéro, con la scadenza dopo quattro anni dei dispositivi a contributo statale e l’aspettativa che prenda il via un nuovo ciclo di sostituzione”, spiega il quotidiano romano, che aggiunge: “Gli analisti di Morgan Stanley pensano che i due gruppi del settore che potranno trarne il beneficio maggiore siano proprio Amplifon e la danese Demant”.
E anche chi teme il peggio per eventuali dazi di Trump, secondo Mediobanca non c’è da agitarsi perché “Amplifon non dovrebbe subire ripercussioni da eventuali tariffe commerciali ma dovrebbe piuttosto beneficiare dell’impatto del dollaro forte”.