Eni, sul tavolo le offerte per Enibioch4in
Il gruppo italiano avrebbe ricevuto quattro offerte non vincolanti per la sua unità che promuove l’intera catena del biometano come strumento per la decarbonizzazione e la transizione energetica.

Sarebbero arrivate nelle scorse settimane le offerte non vincolanti per le attività nel biometano di Eni, concentrate nell’unità Enibioch4in, e in campo sarebbero scesi alcuni fondi infrastrutturali europei per contendersi una quota di ampia minoranza.
Nel dettaglio, secondo Il Sole 24 Ore che ha diffuso l’indiscrezione, oggetto del contendere sarebbe una quota fino al 49% di Enibioch4in e in campo ci sarebbero il gruppo francese Vauban Infrastructure Partners, Vesper Infrastructure Partners, il fondo internazionale Kingston Capital e il private equity norvegese HitecVision, nome già noto quest'ultimo in Italia, visto che ha creato due joint venture proprio con Eni, ovvero Var Energi e Vargronn nell'eolico offshore.
Ora le offerte sarebbero al vaglio del management del gruppo italiano che con la cessione di una minoranza di Enibioch4in punta a individuare un partner finanziario, con il quale sviluppare e sostenere i progetti industriali sul biometano.
Al momento all'advisor finanziario prescelto da Eni per il dossier, cioè la banca francese Natixis, sarebbero giunte nelle scorse settimane sul tavolo tra le tre e le quattro proposte non vincolanti.
Contattata Eni, un portavoce ha precisato "di non commentare le informazioni specifiche relative alle offerte in essere, ma conferma che il processo è in corso".
Enibioch4in presidia l’intera filiera del biometano, a partire dagli scarti agricoli e dai rifiuti organici. Nel 2021 Eni aveva acquisito FRI-EL Biogas (21 impianti per la generazione di energia elettrica da biogas e un impianto per il trattamento della FORSU - la frazione organica dei rifiuti solidi urbani) con l’obiettivo di convertirli alla produzione di biometano per una capacità a regime di 50 milioni smc/anno.
Gli impianti, dalla potenza tipica di 1 MW, sono prevalentemente nel Nord Italia (Friuli, Veneto, Emilia, Piemonte e Lombardia) ma sono presenti anche in Puglia e Sardegna.
“Nella strategia satellitare di Eni, trovare un nuovo partner finanziario permetterebbe di ottenere risorse per accelerare la crescita di Enibioch4in, e anche di cristallizzarne il valore finanziario”, spiegano da EQUITA.
“L’operazione è molto più piccola rispetto alle cessioni delle minoranze in Enilive o Plenitude” e “riteniamo che, tramite la dismissione, la società possa raccogliere qualche decina di milioni di euro”, concludono dalla sima, mantenendo la raccomandazione ‘buy’ sulle azioni Eni, con target price a 17 euro, rispetto alle 14,186 euro di questa mattina (+1%).