Elezioni tedesche 2025: quando anche nella Germania dei Verdi, la crisi climatica non è più una priorità
Nel 2021, il cambiamento climatico era una delle principali preoccupazioni degli elettori tedeschi. Oggi, a pochi giorni dalle elezioni anticipate del 23 febbraio 2025, la situazione è cambiata radicalmente. Migrazione, sicurezza ed economia hanno oscurato il dibattito sulla transizione ecologica, spingendo i partiti a riformulare le loro strategie. Le elezioni anticipate sono state convocate dopo...

Nel 2021, il cambiamento climatico era una delle principali preoccupazioni degli elettori tedeschi. Oggi, a pochi giorni dalle elezioni anticipate del 23 febbraio 2025, la situazione è cambiata radicalmente. Migrazione, sicurezza ed economia hanno oscurato il dibattito sulla transizione ecologica, spingendo i partiti a riformulare le loro strategie.
Le elezioni anticipate sono state convocate dopo la rottura della coalizione tra Socialdemocratici (SPD), Liberali (FDP) e Verdi, evidenziando divergenze su questioni chiave, tra cui proprio le politiche climatiche. Ma cosa pensano oggi i partiti su questi temi?
Un elettorato meno sensibile alla crisi climatica
Se nel 2021 i Verdi avevano ottenuto il 14,7% dei voti grazie all’attenzione per l’ambiente, oggi la situazione è più complessa. Secondo un recente sondaggio di Forschungsgruppe Wahlen, la protezione del clima è scivolata al 22% tra le priorità degli elettori, ben al di sotto di pace e sicurezza (45%) e economia (44%).
Eventi come gli attacchi nelle città di Magdeburgo e Aschaffenburg e la crisi dell’industria automobilistica hanno spostato il focus del dibattito pubblico, lasciando poco spazio alle tematiche ambientali.
La battaglia sul riscaldamento domestico
Uno dei punti più controversi del dibattito climatico riguarda la legge sul riscaldamento, che impone che i nuovi impianti siano alimentati almeno per il 65% da fonti rinnovabili. Sebbene la norma preveda un’implementazione graduale, i partiti di destra e centrodestra (CDU/CSU, FDP, AfD e BSW) ne chiedono l’abolizione, definendola un peso eccessivo per i cittadini.
I Verdi e la Sinistra, invece, propongono sussidi fino al 70-100% per l’installazione di sistemi ecologici, mirando a una transizione meno onerosa per le famiglie.
Auto elettriche: un futuro incerto
Il divieto UE sulla vendita di nuove auto a benzina e diesel dal 2035 divide i partiti. CDU, FDP e BSW chiedono di rivedere la normativa, sostenendo che la transizione forzata verso l’elettrico rischia di penalizzare l’industria automobilistica tedesca. L’AfD si spinge oltre, chiedendo di interrompere ogni sostegno all’elettromobilità.
Di contro, SPD e Verdi difendono il divieto come un passo necessario per la decarbonizzazione del settore, anche se chiedono incentivi per renderlo più sostenibile per aziende e consumatori.
Emissioni zero: obiettivi diversi, strategie opposte
Nonostante le differenze, la maggior parte dei partiti riconosce l’obiettivo di neutralità climatica della Germania entro il 2045. Tuttavia, le strategie variano:
- SPD e CDU sostengono un approccio definito “pragmatico”, bilanciando sostenibilità ed economia.
- I Verdi insistono su politiche ambiziose con incentivi per favorire la transizione.
- La Sinistra punta su misure radicali, come tasse sui super-ricchi per finanziare la lotta al cambiamento climatico.
- FDP e BSW preferiscono lasciare più spazio al mercato, con minor intervento statale.
- AfD nega il consenso scientifico sul cambiamento climatico e propone di uscire dall’Accordo di Parigi.
Quale futuro per la Germania?
Le elezioni del 2025 determineranno il futuro delle politiche climatiche tedesche. Se la protezione dell’ambiente è meno prioritaria per gli elettori, le scelte fatte oggi avranno un impatto a lungo termine. La sfida per la prossima coalizione sarà trovare un equilibrio tra sviluppo economico e transizione ecologica, senza sacrificare gli impegni internazionali sul clima.
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