Ecco come l’Ue punta sull’europee Eutelsat, Ses e Hispasat come alternativa a Starlink

Secondo il Financial Times, Bruxelles vuole creare un’alternativa nazionale a Starlink con gruppi satellitari come Eutelsat, Hispasat e Ses,ma secondo gli esperti del settore nessuna rete europea può replicare una così ampia varietà di applicazioni come quella fornita dal servizio di Elon Musk

Mar 27, 2025 - 12:55
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Ecco come l’Ue punta sull’europee Eutelsat, Ses e Hispasat come alternativa a Starlink

Secondo il Financial Times, Bruxelles vuole creare un’alternativa nazionale a Starlink con gruppi satellitari come Eutelsat, Hispasat e Ses,ma secondo gli esperti del settore nessuna rete europea può replicare una così ampia varietà di applicazioni come quella fornita dal servizio di Elon Musk

L’Ue sta proponendo di finanziare un’alternativa  a Starlink di Elon Musk  con gli operatori satellitari europei come Eutelsat e Ses.

Miguel Ángel Panduro, ceo dell’operatore satellitare spagnolo Hispasat, ha dichiarato al Financial Times che Bruxelles aveva chiesto alla sua azienda, Eutelsat, e a Ses di presentare un “inventario” di servizi per l’Ucraina. “Queste sono capacità che potremmo offrire subito”, ha affermato.

Come ricorda il quotidiano finanziario britannico, il libro bianco sulla difesa della Commissione europea della scorsa settimana ha affermato che Bruxelles “dovrebbe… finanziare l’accesso [militare] ucraino ai servizi che possono essere forniti da fornitori commerciali con sede nell’Ue”.

L’esercito ucraino fa molto affidamento infatti sul sistema Internet satellitare Starlink di SpaceX di Elon Musk, con circa 42.000 terminali Starlink in funzione in tutto il paese a partire dall’anno scorso.

Sebbene il miliardario Elon Musk, stretto consigliere del presidente Donald Trump, abbia negato un articolo della Reuters di fine febbraio secondo cui i funzionari statunitensi avrebbero discusso di tagliare fuori Starlink da Kiev se avesse rifiutato un accordo sui minerali con Washington, Kiev e l’Ue hanno iniziato a considerare alternative al servizio americano.

Nessuna rete europea può replicare una così ampia varietà di applicazioni, affermano gli esperti del settore, riporta ancora il Financial Times. Invece, una soluzione europea sarebbe composta da un patchwork di satelliti in orbite diverse, che offrono prestazioni diverse e richiedono terminali utente diversi per reti diverse.

D’altronde Iris2, la costellazione di 290 satelliti di cui 170 in orbita bassa attuata dal consorzio SpaceRise costituito proprio da Ses, Eutelsat e Hispasat, risposta europea alla costellazione satellitare Starlink di Elon Musk, punta a fornire servizi di connettività sicuri per gli Stati membri e le autorità governative non prima del 2030.

Tutti i dettagli.

L’ASCESA DI STARLINK DI MUSK

Con Starlink SpaceX ha superato i rivali sviluppando una costellazione di satelliti anche se la società di Musk non è l’unica nel settore.

Starlink fornisce Internet a banda larga attraverso la sua rete di circa 7.000 satelliti SpaceX ed è operativo in oltre 100 paesi.

Proprio Starlink sta conquistando sempre più quote di mercato nel redditizio mercato della connettività in volo con le compagnie aeree, inclusa la vittoria di Eutelsat per aggiudicarsi un contratto con la compagnia aerea francese Air France.

Gli operatori tradizionali, come SES ed Eutelsat, speravano che quei settori avrebbero dato una nuova vita ai loro satelliti in orbite geostazionarie (GEO) più elevate di circa 36.000 km sopra la terra, ricorda il Ft spiegando che volare a quote più basse, circa 550 km nel caso di Starlink, richiede migliaia di satelliti e miliardi di investimenti per un servizio globale. Ma operando in LEO, Starlink ha fornito una latenza inferiore, ovvero il tempo necessario a un segnale per viaggiare dalla Terra a un satellite e ritorno, e una connettività più veloce al mercato di massa rispetto a molti operatori tradizionali.

IL PARERE DELL’INDUSTRIA

La sua fitta rete di satelliti si è dimostrata “intrinsecamente resiliente”, ha spiegato al Ft James Trevelyan, vicepresidente esecutivo di Speedcast, che vende capacità sia sulle reti Starlink che OneWeb.

“Oggi non esiste un sostituto per Starlink”, ha affermato il ceo di Hispasat Panduro. “Ma potrebbero esserci alternative che, senza essere un sostituto, possono aiutare ad alleviare l’assenza di tali capacità”.

Un dirigente senior di un operatore satellitare rivale l’ha detto più schiettamente: “Starlink è così dirompente, così economico, così pervasivo e così eccellente”.

Anche l’italiana Leonardo è convinta che riguardo le comunicazioni, il servizio di Internet satellitare di Musk Starlink è superiore ai competitor. “Se oggi uno stato vuole una capacità di riserva per le telecomunicazioni satellitari dal punto di vista delle prestazioni Starlink è indubbiamente il sistema migliore” aveva dichiarato la scorsa settimana Massimo Claudio Comparini, responsabile della divisione spazio di Leonardo, in un’intervista al Foglio. Posizione già avanzata dal numero uno di Leonardo, Roberto Cingolani, sempre in un’intervista al quotidiano diretto da Claudio Ceresa a inizio anno: “SpaceX rappresenta la realtà tecnologica più evoluta”.

IL PROGETTO IRIS2 GUIDATO DAL CONSORZIO SPACERISE (EUTELSAT, SES E HISPASAT)

In realtà in Europa “ci sono le condizioni perché sia competitiva nel settore spazio” perché non parte certo da zero, aveva osservato di recente a Radiocor  Comparini. Tuttavia occorre cogliere il ‘momento’ per uno slancio effettivo dopo la recente firma del contratto di concessione tra Commissione europea con il consorzio SpaceRice (composto da Ses, Eutelsat e Hispasat) per l’infrastruttura Iris2, costellazione satellitare multiorbitale da 290 satelliti con l’obiettivo di fornire servizi di comunicazione governativi, militari e commerciali. Iris 2 è, di fatto, la risposta europea a Starlink di Elon Musk, tuttavia il divario di scala tra l’iniziativa Ue-settore spazio e la posizione della costellazione di satelliti di SpaceX resta enorme.

A dicembre, l’Ue si è impegnata in un progetto da 10,6 miliardi di euro per sviluppare una rete satellitare europea in grado di rivaleggiare con Starlink di Musk, con il 61% finanziato dall’Europa e da enti come l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), e il resto proveniente dal consorzio industriale SpaceRise, guidato da Eutelsat, SES e l’operatore spagnolo Hispasat.

Il consorzio sarà sostenuto da un gruppo centrale di subappaltatori europei del sistema della comunicazione satellitare. I partner chiave includono Thales Alenia Space, Ohb, Airbus Defence and Space, Telespazio, Deutsche Telekom, Orange, Hisdesat e Thales Sis.

Il problema è che il progetto Ue non sarà pronto per funzionare prima del 2030, data entro la quale Starlink (e forse il Progetto Kuiper finanziato da Jeff Bezos) sarà estremamente ben consolidato.

IL DEBITO INCOMBE SU EUTELSAT E SES

La prospettiva di una nuova spinta europea per la sovranità spaziale ha aumentato le azioni di operatori fortemente indebitati come Eutelsat e Ses nelle ultime settimane. Ma anche con i finanziamenti dell’Ue, il successo non sarà facile, rileva il Ft.

In risposta alla concorrenza che si intensifica, Eutelsat e Ses hanno cercato di consolidarsi, con Eutelsat che ha acquisito OneWeb nel Regno Unito nel 2022 e Ses che ha acquistato Intelsat per 3,1 miliardi di dollari l’anno scorso.

Ma come riportava sempre il Ft il mese scorso, i due operatori satellitari europei rischiano di restare schiacciati dai debiti mentre la concorrenza (non solo di Starlink) si intensifica. Entrambe le società hanno contratto un debito sostanziale per finanziare le loro strategie multi-orbita, mosse che devono ancora dare i loro frutti, rimarca il quotidiano britannico.

Gli spread sui CDS a cinque anni su Eutelsat, che ha debiti per quasi 2 miliardi di euro, sono saliti di oltre 800 punti base a 1.220 punti base negli ultimi sei mesi. Ciò implica che gli investitori ora danno a Eutelsat una probabilità del 65% di insolvenza sui suoi bond.

Anche gli spread CDS equivalenti per Ses, che ha circa 5 miliardi di euro di debito composto principalmente da bond denominati in euro, hanno raggiunto un massimo storico nelle ultime settimane. Giovedì, hanno toccato i 309 punti base rispetto ai 100 punti base all’inizio del 2024, il che gli conferisce una probabilità di insolvenza del 22%.

NUMERI…

Dopodiché Eutelsat è davvero in grado di sostituire Starlink in Ucraina (e non solo)?

Ad oggi Eutelsat gestisce 35 satelliti geostazionari, che orbitano a 35.000 km sopra la Terra, e circa 630 satelliti in orbita terrestre bassa della costellazione OneWeb, che orbitano a circa 1200 km sopra la Terra. Eutelsat afferma che per gli utenti in Europa offre le stesse capacità di Starlink in termini di copertura e latenza, riportava di recente Reuters.

I satelliti in orbita terrestre bassa di OneWeb sono gli stessi di Starlink di SpaceX, la cui costellazione di circa 7.000 satelliti fornisce accesso a Internet in 125 paesi.

E PRESTAZIONI A CONFRONTO

Ad oggi OneWeb è la seconda costellazione Leo più grande al mondo dopo Starlink di SpaceX, nonostante sia meno di un decimo delle sue dimensioni.

Come spiega l’esperto del Cesi Emmanuele Panero, “la stessa garantisce servizi SatCom con velocità di150 megabit al secondo in download e 20 megabit al secondo in upload, mantenendo una latenza inferiore ai 70 millisecondi. Starlink, di SpaceX, primeggia infine con una costellazione dieci volte superiore, che a gennaio 2025 include 6.912 satelliti in LEO, di cui 6.874 attivi, mentre il lancio di ulteriori 12.000 è già stato pianificato nell’ottica di perseguire l’ambizioso obiettivo di 42.000 satelliti totali in orizzonte 2040. In grado di garantire una copertura globale, Starlink offre velocità in download tra i 40 ed i 220 megabit al secondo, in upload tra gli 8 ed i 25 megabit al secondo ed ha una latenza tra i 20 ed i 60 millisecondi”.

Dunque in termini di latenza e scalabilità Starlink è in vantaggio.

Senza dimenticare che OneWeb ha faticato a raggiungere gli obiettivi iniziali di fatturato a causa di implementazioni di stazioni di terra più lente del previsto. Gli analisti ritengono inoltre che Eutelsat, fortemente indebitata, avrà difficoltà da sola a finanziare una nuova generazione di satelliti OneWeb, ampiamente considerati necessari per essere competitivi con la tecnologia più efficiente di Starlink.

È POSSIBILE SOSTITUIRE STARLINK IN UCRAINA?

Il desiderio della Commissione di un’alternativa europea a Starlink ha presentato “un’opportunità inaspettata, ma non sarà facile e non sarà sufficiente” per risolvere le questioni sul futuro a lungo termine degli operatori satellitari europei, ha affermato al Ft Pierre Lionnet, direttore della ricerca presso l’associazione di categoria ASD Eurospace.

“È impossibile sostituire Starlink in un giorno”, secondo il ceo di Ses Adel Al-Saleh. Tuttavia, a lungo termine l’Europa potrebbe farlo, ha aggiunto al Financial Times. “Una rete a orbita singola non è abbastanza resiliente. Hai bisogno di più orbite per la resilienza, per il backup, per poter spostare il traffico”.

È probabile che qualsiasi proposta per l’Ucraina includa una combinazione di satelliti Leo, Meo e Geo, in sostanza una prova generale per Iris2, conviene il Financial Times.

C’è però la questione dei terminali. Quelli di OneWeb, progettati per aziende e governi piuttosto che per i consumatori, sono anche più ingombranti, più complessi da configurare inizialmente e costano circa 5.000-10.000 dollari ciascuno, rileva il quotidiano. “La cruda realtà è che i terminali rimangono un grosso ostacolo per un’alternativa europea”, ha affermato Trevelyan di Speedcast.

Anche se terminali più piccoli per OneWeb stanno arrivando sul mercato, prosegue il Ft. E non tutte le esigenze dell’Ucraina richiedono la bassa latenza di LEO: alcune potrebbero essere gestite da satelliti in orbite diverse o dall’iniziativa GovSatCom dell’UE che mette in comune la capacità di comunicazione sicura degli stati membri e la rende disponibile agli utenti autorizzati. La sussidiaria di Hispasat,Hisdesat, ha l’ultra-sicuro Spainsat NG I, che Panduro ha affermato “potrebbe essere una dorsale di comunicazione” per l’Ucraina.

Ma un’alternativa europea multi-orbita e multi-rete sarebbe comunque più complessa e costosa, richiedendo l’integrazione tra sistemi diversi, ha concluso il Financial Times.