Declassamento del lupo: partono i ricorsi contro la decisione dell’Europa di ridurre il suo status di protezione

Dalla sottovalutazione di una serie di rapporti di rilevanza internazionale alla violazione dei principi di proporzionalità e precauzione: 5 Ong – Green Impact, Earth, Nagy Tavak, Lndc Animal Protection e One Voice – accusano la Commissione europea e i Paesi membri di aver “ignorato o sottovalutato una serie di relazioni scientifiche di rilevanza internazionale” quando...

Feb 21, 2025 - 13:46
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Declassamento del lupo: partono i ricorsi contro la decisione dell’Europa di ridurre il suo status di protezione

Dalla sottovalutazione di una serie di rapporti di rilevanza internazionale alla violazione dei principi di proporzionalità e precauzione: 5 Ong – Green Impact, Earth, Nagy Tavak, Lndc Animal Protection e One Voice – accusano la Commissione europea e i Paesi membri di aver “ignorato o sottovalutato una serie di relazioni scientifiche di rilevanza internazionale” quando hanno chiesto di rendere più facile per gli agricoltori sparare ai lupi in caso di attacchi.

Inoltre, le associazioni ambientaliste sostengono che la posizione di Bruxelles sia in aperta contraddizione con le leggi ambientali vigenti nell’Unione europea e, per questo, costituirebbe una violazione dei trattati dell’Unione europea.

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Motivo per cui prende il via l’iter del ricorso presentato dalle cinque associazioni al Tribunale dell’Unione europea per l’ annullamento della Decisione del Consiglio Ue e atti successivi alla Convenzione di Berna sul declassamento del lupo (Canis lupus).

Il ricorso

Il ricorso contro il declassamento della protezione del lupo grigio in Europa si basa su una serie di motivi solidi e ben documentati. Ecco i punti principali:

  • dati scientifici ignorati: molti sono gli studi internazionali, inclusi quelli condotti da enti accademici, che dimostrano che la popolazione di lupi in Europa è ancora vulnerabile. Nonostante ciò, questi dati sono stati sottovalutati nel processo decisionale
  • contraddizioni pericolose: nel 2022, l’Unione Europea aveva respinto una proposta simile avanzata dalla Svizzera, basandosi sugli stessi dati scientifici che oggi vengono ignorati per giustificare il declassamento del lupo
  • violazione di principi fondamentali: la decisione del Consiglio Ue va contro i principi di proporzionalità, precauzione e la “best available science” (migliore scienza disponibile). Inoltre, non rispetta i criteri stabiliti dalla Corte di Giustizia sulle deroghe alla protezione del lupo
  • minaccia alla biodiversità: le norme europee sulla tutela degli habitat impongono di garantire uno stato di conservazione soddisfacente per le specie selvatiche. Il declassamento del lupo contraddice questo principio, mettendo a rischio la sopravvivenza della specie nel suo ambiente naturale
  • un passo indietro rispetto agli impegni internazionali: la decisione contrasta anche con le linee guida della Raccomandazione n. 56 (1997) della Convenzione di Berna, che impone modifiche basate sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili.

Ora, se il ricorso avrà successo, l’annullamento della decisione del Consiglio Ue avrà un impatto diretto sulla proposta di declassamento presentata alla Convenzione di Berna nel dicembre scorso, rendendola inefficace.

Intanto in Italia…

Intanto in Italia emerge dai nuovi protocolli tecnici illustrati dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) alle amministrazioni regionali che, a fronte di circa 3.300 lupi presenti in Italia (in base al censimento Ispra completato nel 2021), nel 2025 le Regioni e le Province autonome potranno chiedere abbattimenti in deroga nel caso di esemplari confidenti, pericolosi o dopo attacchi ripetuti ad aziende zootecniche, fino a un massimo di 160 lupi.

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