Dazi, colpito il settore logistico, spina dorsale del sistema

“I dazi statunitensi colpiranno la logistica e l’export". È il grido d'allarme di Carlo De Ruvo, presidente di Confetra. "Dalle nostre analisi l’export verso gli Usa registrerà un calo del 16% (fonte: National Board of Trade Sweden), il Pil una riduzione dello 0,2% e un calo occupazionale di 57.000 unità” (fonte: Istat su studio Svimez). “L’Italia è uno dei principali Paesi esportatori: circa il 30% del nostro PIL è dovuto all’export –prosegue De Ruvo-. Di questo, l’11% è diretto verso gli USA pari a circa 64,8 mld di euro con un saldo di 38,9 mld di euro. Per intenderci, quindi, la quota del nostro Pil dovuta all’export verso gli Usa è pari a circa il 3%”. Secondo il Presidente il settore della logistica, trasporto e spedizione, da sempre motore della competitività del sistema manifatturiero, si è sempre dimostrato, grazie alle proprie aziende, resiliente a tutti gli shock che si sono succeduti dal 2020 in poi, garantendo la continuità della catena di approvvigionamento. “Nuovamente è chiamato ad affrontare un nuovo scenario che, se da un lato pone grandi criticità, dall’altro può essere fonte di nuove opportunità grazie all’apertura di nuovi mercati di sbocco” prosegue De Ruvo. Dai dati elaborati da Confetra su Istat emerge che il tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato da piccole e medie imprese, si relaziona con diversi mercati, infatti, se l’11% dell’export va negli Usa, il restante 89% si muove verso resto del mondo (il 66% in Europa, il 13% in Asia e il restante tra Africa e Americhe). Le imprese vulnerabili all’export sono poco più di 23.000 (lo 0,5% del totale), di queste, quelle vulnerabili soprattutto alla domanda statunitense sono quasi 3.300 (lo 0,07% del totale). (Fonte: Istat) I paesi e i mercati su cui puntare “Diversi sono i mercati su cui puntare –prosegue De Ruvo- i paesi emergenti a più alto potenziale, così come riportato nel Piano d’Azione per l’export italiano del MAECI, sono: Turchia, Emirati Arabi Uniti, Messico, Arabia Saudita, Brasile, India, Algeria, Sudafrica, Paesi ASEAN, Vietnam, Indonesia, Filippine, Balcani occidentali, Serbia e Asia Centrale”. Secondo il Presidente di Confetra, Carlo De Ruvo, l’analisi sull’effetto dei dazi deve tenere conto di tutte le componenti. “Secondo un recente studio dell’UNCTAD dagli anni ‘90 l’Italia è stato il Paese al mondo con il più basso grado di concentrazione dei prodotti esportati. Leggo questo dato con estremo orgoglio e con rinnovato entusiasmo. Le nostre Pmi sono presenti in tanti settori e si fanno rispettare nei mercati internazionali. Nessun’altra economia come l’Italia esporta così tanti prodotti diversi con altrettanto successo. Sempre l’UNCTAD ci ricorda che la forza dell’Italia è quella di saper presidiare circa 3.000 nicchie a livello mondiale grazie al dinamismo e all’intraprendenza di un grande numero di Pmi. Questi dati mostrano una grande capacità di adattamento delle nostre imprese che devono improntare all’ottimismo il nostro sguardo verso il futuro”. “Un futuro, però che deve considerare anche le prossime sfide legate alle spedizioni di piccoli pacchi -aggiunge De Ruvo–. Gli Stati Uniti ricevono 1,4 miliardi di pacchi all’anno. La UE ne riceve 1,1 miliardi. Dal 1° maggio negli Usa cade l’esenzione de minimis per le spedizioni fino a 800 dollari provenienti da Cina e Hong Kong. Dal 2 maggio, le spedizioni al di sotto degli 800 dollari saranno dunque soggette a dazi pari al 30% del loro valore oppure a 25 dollari per articolo, importo che salirà a 50 dollari dopo il 1° giugno. L’Europa da parte sua vuole togliere l’esenzione da dazi per le spedizioni fino a 150 euro.” “Il commercio internazionale vive un periodo di turbolenza mai visto nei tempi moderni. Saranno decisivi i prossimi tre mesi per comprendere come si potrà attestare il mercato – conclude De Ruvo–. L’auspicio è che le nostre imprese mantengano i nervi saldi e continuino a dimostrare quella dinamicità, multicanalità e capacità di adattamento che UNCTAD ha messo in evidenza. Le imprese di spedizioni, di trasporti e di logistica potranno supportare la nostra industria non solo nel definire il migliore modo per raggiungere i mercati di destinazione ma anche come consulenti specializzati per orientarli in tutti questi cambiamenti”. L'articolo Dazi, colpito il settore logistico, spina dorsale del sistema è un contenuto originale di Mark Up.

Apr 8, 2025 - 11:25
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Dazi, colpito il settore logistico, spina dorsale del sistema
Dazi, colpito il settore logistico, spina dorsale del sistema

I dazi statunitensi colpiranno la logistica e l’export". È il grido d'allarme di Carlo De Ruvo, presidente di Confetra. "Dalle nostre analisi l’export verso gli Usa registrerà un calo del 16% (fonte: National Board of Trade Sweden), il Pil una riduzione dello 0,2% e un calo occupazionale di 57.000 unità” (fonte: Istat su studio Svimez).

L’Italia è uno dei principali Paesi esportatori: circa il 30% del nostro PIL è dovuto all’export –prosegue De Ruvo-. Di questo, l’11% è diretto verso gli USA pari a circa 64,8 mld di euro con un saldo di 38,9 mld di euro. Per intenderci, quindi, la quota del nostro Pil dovuta all’export verso gli Usa è pari a circa il 3%”.

Secondo il Presidente il settore della logistica, trasporto e spedizione, da sempre motore della competitività del sistema manifatturiero, si è sempre dimostrato, grazie alle proprie aziende, resiliente a tutti gli shock che si sono succeduti dal 2020 in poi, garantendo la continuità della catena di approvvigionamento.

Nuovamente è chiamato ad affrontare un nuovo scenario che, se da un lato pone grandi criticità, dall’altro può essere fonte di nuove opportunità grazie all’apertura di nuovi mercati di sbocco” prosegue De Ruvo.

Dai dati elaborati da Confetra su Istat emerge che il tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato da piccole e medie imprese, si relaziona con diversi mercati, infatti, se l’11% dell’export va negli Usa, il restante 89% si muove verso resto del mondo (il 66% in Europa, il 13% in Asia e il restante tra Africa e Americhe).

Le imprese vulnerabili all’export sono poco più di 23.000 (lo 0,5% del totale), di queste, quelle vulnerabili soprattutto alla domanda statunitense sono quasi 3.300 (lo 0,07% del totale). (Fonte: Istat)

I paesi e i mercati su cui puntare

Diversi sono i mercati su cui puntare –prosegue De Ruvo- i paesi emergenti a più alto potenziale, così come riportato nel Piano d’Azione per l’export italiano del MAECI, sono: Turchia, Emirati Arabi Uniti, Messico, Arabia Saudita, Brasile, India, Algeria, Sudafrica, Paesi ASEAN, Vietnam, Indonesia, Filippine, Balcani occidentali, Serbia e Asia Centrale”.

Secondo il Presidente di Confetra, Carlo De Ruvo, l’analisi sull’effetto dei dazi deve tenere conto di tutte le componenti. “Secondo un recente studio dell’UNCTAD dagli anni ‘90 l’Italia è stato il Paese al mondo con il più basso grado di concentrazione dei prodotti esportati. Leggo questo dato con estremo orgoglio e con rinnovato entusiasmo. Le nostre Pmi sono presenti in tanti settori e si fanno rispettare nei mercati internazionali. Nessun’altra economia come l’Italia esporta così tanti prodotti diversi con altrettanto successo. Sempre l’UNCTAD ci ricorda che la forza dell’Italia è quella di saper presidiare circa 3.000 nicchie a livello mondiale grazie al dinamismo e all’intraprendenza di un grande numero di Pmi. Questi dati mostrano una grande capacità di adattamento delle nostre imprese che devono improntare all’ottimismo il nostro sguardo verso il futuro”.

Un futuro, però che deve considerare anche le prossime sfide legate alle spedizioni di piccoli pacchi -aggiunge De Ruvo–. Gli Stati Uniti ricevono 1,4 miliardi di pacchi all’anno. La UE ne riceve 1,1 miliardi. Dal 1° maggio negli Usa cade l’esenzione de minimis per le spedizioni fino a 800 dollari provenienti da Cina e Hong Kong. Dal 2 maggio, le spedizioni al di sotto degli 800 dollari saranno dunque soggette a dazi pari al 30% del loro valore oppure a 25 dollari per articolo, importo che salirà a 50 dollari dopo il 1° giugno. L’Europa da parte sua vuole togliere l’esenzione da dazi per le spedizioni fino a 150 euro.”

Il commercio internazionale vive un periodo di turbolenza mai visto nei tempi moderni. Saranno decisivi i prossimi tre mesi per comprendere come si potrà attestare il mercato – conclude De Ruvo–. L’auspicio è che le nostre imprese mantengano i nervi saldi e continuino a dimostrare quella dinamicità, multicanalità e capacità di adattamento che UNCTAD ha messo in evidenza. Le imprese di spedizioni, di trasporti e di logistica potranno supportare la nostra industria non solo nel definire il migliore modo per raggiungere i mercati di destinazione ma anche come consulenti specializzati per orientarli in tutti questi cambiamenti”.

L'articolo Dazi, colpito il settore logistico, spina dorsale del sistema è un contenuto originale di Mark Up.