Dairy: conti in crescita per Centrale del Latte d’Italia (Newlat)
In aumento gli indicatori finanziari di Centrale del Latte d’Italia, parte del gruppo Newlat, spinti da prezzi in rialzo per il settore Il consiglio di amministrazione di Centrale del Latte d’Italia, parte del gruppo Newlat, che opera nel mercato di latte e derivati, approva il bilancio del 2024. Centrale del Latte lavora su 7 stabilimenti produttivi, con circa 650 dipendenti, producendo e commercializzando circa 120 prodotti, compresi yogurt e bevande vegetali, distribuiti con marchi tra i quali TappoRosso, Polenghi, Mukki, Tigullio, Vicenza, Giglio, Matese, Optimus e altri attraverso la gdo e i canali tradizionali. Leggi qui tutte le nostre news dal mondo dairy I conti di Centrale del Latte Centrale del Latte chiude con ricavi a 349,7 milioni di euro (+4,7% a/a). Risultato ottenuto grazie alla crescita organica e a un aumento del prezzo di vendita del latte e dei prodotti dairy. L’azienda comunica di essere stata in grado di ribaltare quasi integralmente gli aumenti dei prezzi delle materie prime. Positivo anche l’ebit a 9,7 milioni di euro (+11,3% a/a). crescita rilveante per l’utile netto a 4,4 milioni di euro (+49,4% a/a). L'articolo Dairy: conti in crescita per Centrale del Latte d’Italia (Newlat) è un contenuto originale di Mark Up.


Il consiglio di amministrazione di Centrale del Latte d’Italia, parte del gruppo Newlat, che opera nel mercato di latte e derivati, approva il bilancio del 2024. Centrale del Latte lavora su 7 stabilimenti produttivi, con circa 650 dipendenti, producendo e commercializzando circa 120 prodotti, compresi yogurt e bevande vegetali, distribuiti con marchi tra i quali TappoRosso, Polenghi, Mukki, Tigullio, Vicenza, Giglio, Matese, Optimus e altri attraverso la gdo e i canali tradizionali.
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I conti di Centrale del Latte
Centrale del Latte chiude con ricavi a 349,7 milioni di euro (+4,7% a/a). Risultato ottenuto grazie alla crescita organica e a un aumento del prezzo di vendita del latte e dei prodotti dairy. L’azienda comunica di essere stata in grado di ribaltare quasi integralmente gli aumenti dei prezzi delle materie prime. Positivo anche l’ebit a 9,7 milioni di euro (+11,3% a/a). crescita rilveante per l’utile netto a 4,4 milioni di euro (+49,4% a/a).
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