Così un gruppo di cercatori di semi antichi sta facendo rifiorire la California

Haleigh Holgate, 26 anni, avanza nelle pianure del rifugio nazionale di San Luis scrutando attentamente il terreno. Sotto il sole californiano, questa esperta di scienze ambientali non cerca tesori nascosti ma qualcosa di ugualmente prezioso: semi di piante native. Come responsabile della raccolta per Heritage Growers, il suo lavoro rappresenta il primo anello di una...

Apr 23, 2025 - 08:51
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Così un gruppo di cercatori di semi antichi sta facendo rifiorire la California

Haleigh Holgate, 26 anni, avanza nelle pianure del rifugio nazionale di San Luis scrutando attentamente il terreno. Sotto il sole californiano, questa esperta di scienze ambientali non cerca tesori nascosti ma qualcosa di ugualmente prezioso: semi di piante native. Come responsabile della raccolta per Heritage Growers, il suo lavoro rappresenta il primo anello di una catena fondamentale per il futuro ecologico dello Stato.

La California si è posta un obiettivo ambizioso: conservare il 30% del suo territorio entro il 2030. Tuttavia, come evidenziato dal Guardian in un recente reportage, questo piano si scontra con una carenza strutturale di semi autoctoni, insufficienti per soddisfare le crescenti necessità dei progetti di ripristino. La domanda supera nettamente l’offerta disponibile.

Il team di Holgate percorre oltre 1.600 chilometri settimanali, visitando decine di siti dalla Central Valley fino alla contea di Kern. Giornate che iniziano all’alba e proseguono finché il caldo non diventa insostenibile. “Ogni seme raccolto avrà un impatto sul settore del restauro per decenni”, spiega la giovane esperta mentre distingue specie apparentemente identiche ma geneticamente diverse.

Il lavoro segue rigidi protocolli etici: mai prelevare più del 20% dei semi disponibili in un sito. Una volta raccolti, i semi devono raggiungere entro 48 ore la fattoria di Heritage Growers a Colusa, una proprietà di 845 ettari dove inizia il processo di amplificazione. Qui vengono essiccati, puliti e analizzati in laboratorio prima di essere coltivati per produrne altri. Un processo che può richiedere anni ma che ha già portato l’organizzazione a produrre oltre 14.500 kg di semi annui da più di 200 varietà diverse.

I risultati di questo lavoro sono tangibili: i semi di Heritage Growers hanno contribuito al rinascimento del fiume Klamath dopo la rimozione di una diga storica, riportando sulle sue sponde asclepiade che attirano impollinatori ed erba ago di Lemmon che nutre piccoli mammiferi e uccelli. Un intervento cruciale in uno stato che ha visto trasformarsi il 75% della vegetazione autoctona negli ultimi due secoli.

Ma il ripristino ambientale ha anche una dimensione culturale profonda. “Le nostre lingue e tradizioni sono tutte legate al paesaggio”, ha spiegato Austin Stevenot, membro della tribù Mewuk. A Dos Rios, futuro parco statale, un’area è stata dedicata alle comunità native per raccogliere piante necessarie all’intreccio tradizionale dei cesti. “Significa restituire alle persone lo spazio per esprimere liberamente la propria cultura”, ha aggiunto.

Per Holgate, il lavoro va ben oltre lo stipendio. La sua connessione con il territorio è così profonda che talvolta sogna le piante che monitora durante il giorno. “So che quando sogno una certa specie, dovrei controllare quella popolazione”, ha confessato. “È molto più di un semplice restauro del territorio. È un restauro per le persone”.

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