Consulta, no a De Luca governatore per la terza volta: “Incostituzionale”. Il presidente della Campania: “Accolta tesi strampalata”
Il governatore critico: “Molto lavoro per gli imbianchini: si dovrà cancellare in tutte le sedi giudiziarie del Paese la scritta: la legge è uguale per tutti". Deluso anche Zaia: “Un sistema che presenta evidenti contraddizioni e disparità”

Roma, 9 aprile 2025 - La Consulta stoppa Vincenzo De Luca, il governatore della Campania non potrà ricandidarsi per la terza volta consecutiva come vorrebbe. E' incostituzionale la legge regionale che avrebbe consentito a De Luca di tentare la terza volta alla presidenza della Regione. Una pronunciazione che frena anche le mire al presidente della Regione Veneto Zaia, anche lui alla ricerca di terzo mandato.
Viola la Costituzione
Per la Corte Costituzionale la legge appositamente varata da De Luca viola "l'articolo 122, primo comma, della Costituzione, che attribuisce al legislatore regionale il compito di disciplinare, tra l'altro, le ipotesi di ineleggibilità del presidente della Giunta regionale nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica".
Ragione al ricorso dello Stato
Inoltre il divieto del terzo mandato consecutivo, continua la Consulta, "opera per tutte le Regioni ordinarie dal momento in cui esse hanno adottato una qualsiasi legge in materia elettorale, nel contesto di una scelta statutaria a favore dell'elezione diretta del presidente della Giunta regionale". Dando ragione al ricorso del governo.
De Luca: “Cancellare la scritta la legge è uguale per tutti”
De Luca ha criticato la decisione: "Straordinaria performance giuridica dell'alta Corte", titola un comunicato della Regione Campania sulla sentenza della Consulta. "Accolta una tesi strampalata, progettata in udienza, che ha fatto inorridire autorevoli costituzionalisti", ha sottolineato il governatore nella nota. "La buona notizia è che ci sarà molto lavoro per gli imbianchini. Si dovrà infatti cancellare in tutte le sedi giudiziarie del Paese la scritta: la legge è uguale per tutti", ha concluso Del Luca.
Zaia: "Sistema con evidenti contraddizioni e disparità"
Deluso dalla decisione anche il governatore del Veneto Luca Zaia: "Siamo di fronte a un Paese che, in alcune delle proprie norme, vive nell'ipocrisia. La sentenza, di natura tecnica, riguarda la Regione Campania. Letta la nota sintetica della Corte Costituzionale, in attesa del testo completo, non posso esimermi da alcune prime considerazioni. Senza entrare nel merito dei tecnicismi della legge campana, la Corte chiarisce che chi ha già ricoperto due mandati consecutivi non può candidarsi per un terzo. Si tratta, appunto, di un rilievo tecnico. C'è però un ulteriore elemento da approfondire. La Corte afferma nella nota che questo principio si applica a tutte le Regioni che si sono dotate di una legge elettorale. A questo punto, la domanda che sorge è: cosa accade nelle Regioni che non l'hanno adottata? Un altro passaggio rilevante è il richiamo della stessa Corte alla distinzione tra Regioni ordinarie e a statuto speciale. Queste ultime, come viene sottolineato, non sono vincolate al limite dei mandati. È emblematico che proprio oggi la Provincia autonoma di Trento abbia giustamente approvato una norma che consente il terzo mandato. Questo apre una riflessione più ampia, di natura politica: siamo di fronte a un sistema che presenta evidenti contraddizioni e disparità. Il blocco dei mandati, infatti, vale solo per alcune Regioni e solo per alcuni sindaci. Tutte le altre cariche istituzionali nel nostro Paese non sono soggette ad alcun limite di mandato, e vige la totale libertà".