Compiti fuori orario e overbooking delle verifiche scritte erano ormai la prassi: intervento del MIM necessario secondo gli studenti
Compiti assegnati fuori orario scolastico (tramite al registro elettronico) e programmazioni (poco) intelligenti delle verifiche scritte stavano diventando una pericolosa quanto diffusa abitudine. Skuola.net lo aveva più volte fatto notare, anche al Ministro stesso. Infatti, nell’incontro avvenuto a febbraio 2024 era stato consegnato al titolare di Viale Trastevere una lista di problemi da risolvere con urgenza: le 11 priorità indicate dagli oltre seimila studenti intervistati sempre da noi di Skuola.net mettevano al primo posto il benessere psicologico, non tanto con l’adozione di uno psicologo per ogni istituto quanto “avere un ambiente più “sano” in cui passare le giornate e che non determini un carico di lavoro, una volta tornati a casa, giudicato da molti insostenibile, soprattutto ai licei: compiti e verifiche, spesso assegnati senza programmazione e coordinamento tra i docenti, stanno mettendo in crisi molti studenti”. Indice La circolare del MIM Una pratica abusata La circolare del MIM Esattamente ciò a cui vorrebbe arrivare il Ministro, quando dice - in un passaggio della circolare - che “si può garantire una più equilibrata distribuzione delle verifiche durante la settimana, evitando che i carichi di lavoro per gli studenti siano troppo condensati e gravosi”. In quanto, “la scuola è il contesto educativo che deve creare le condizioni di serenità e fiducia per lo sviluppo armonico della personalità di tutti gli studenti”. Ma, senza arrivare a ragionamenti così generali, la questione “compiti” è un qualcosa con cui le ragazze e i ragazzi si scontrano ogni giorno. E che si aggrava in concomitanza con le pause didattiche più lunghe. A confermarlo sono degli altri nostri dati, che evidenziano come l’assegnazione eccessiva di compiti, spesso senza programmazione, sia una pratica piuttosto diffusa tra i docenti. E, alla fine, sono proprio loro a finire sul banco degli imputati. In occasione delle scorse vacanze estive, ad esempio, un sondaggio lanciato dal portale scolastico poneva i riflettori sull’eccessivo carico di attività assegnate per il periodo feriale. In quell’occasione, ben il 50% degli studenti giudicava la “missione” - terminare i compiti entro la fine dell’estate - come decisamente impegnativa, con 1 su 4 che aveva messo da subito le mani avanti, ritenendo la mole di lavoro infattibile. Una pratica abusata Non solo, nello stesso frangente, è emerso quello che è a tutti gli effetti un vero e proprio malcostume tra i banchi: l’assegnazione dei compiti a vacanze in corso, a scuola abbondantemente chiusa. Perlomeno così è stato per il 60% degli intervistati che - complice anche un intensivo utilizzo del registro elettronico da parte del docente - si è ritrovata suo malgrado con qualche pagina o esercizio in più per casa. Il 28% afferma come nonostante il grosso dei compiti sia stato assegnato prima della chiusura dei libri, più di qualche insegnante è poi tornato sui suoi passi, assegnando pagine aggiuntive anche da casa. Per oltre 1 su 3, invece, il più del lavoro è arrivato proprio durante la chiusura della scuola. Non è andata meglio nemmeno durante le ultime vacanze di Natale. Anche in questo caso, infatti, il carico di lavoro è stato giudicato come eccessivo da oltre il 40% degli studenti, con 1 su 4 (il 25%) che ha ancora una volta rilevato un certo ritardo da parte dei docenti nella comunicazione dei compiti: la maggior parte è stata infatti assegnata proprio durante le feste, con buona pace di tutti quegli studenti che speravano di potere approfittare della pausa per ricaricare le pile. La nuova circolare del MIM, dunque, potrebbe rappresentare una ventata d’aria fresca: non resta che vedere come sarà recepita dagli stessi docenti che - lo ricordiamo - nella pianificazione della didattica e della valutazione hanno un ampio margine di manovra e autonomia.

Compiti assegnati fuori orario scolastico (tramite al registro elettronico) e programmazioni (poco) intelligenti delle verifiche scritte stavano diventando una pericolosa quanto diffusa abitudine. Skuola.net lo aveva più volte fatto notare, anche al Ministro stesso.
Infatti, nell’incontro avvenuto a febbraio 2024 era stato consegnato al titolare di Viale Trastevere una lista di problemi da risolvere con urgenza: le 11 priorità indicate dagli oltre seimila studenti intervistati sempre da noi di Skuola.net mettevano al primo posto il benessere psicologico, non tanto con l’adozione di uno psicologo per ogni istituto quanto “avere un ambiente più “sano” in cui passare le giornate e che non determini un carico di lavoro, una volta tornati a casa, giudicato da molti insostenibile, soprattutto ai licei: compiti e verifiche, spesso assegnati senza programmazione e coordinamento tra i docenti, stanno mettendo in crisi molti studenti”.
La circolare del MIM
Esattamente ciò a cui vorrebbe arrivare il Ministro, quando dice - in un passaggio della circolare - che “si può garantire una più equilibrata distribuzione delle verifiche durante la settimana, evitando che i carichi di lavoro per gli studenti siano troppo condensati e gravosi”.
In quanto, “la scuola è il contesto educativo che deve creare le condizioni di serenità e fiducia per lo sviluppo armonico della personalità di tutti gli studenti”.
Ma, senza arrivare a ragionamenti così generali, la questione “compiti” è un qualcosa con cui le ragazze e i ragazzi si scontrano ogni giorno. E che si aggrava in concomitanza con le pause didattiche più lunghe. A confermarlo sono degli altri nostri dati, che evidenziano come l’assegnazione eccessiva di compiti, spesso senza programmazione, sia una pratica piuttosto diffusa tra i docenti.
E, alla fine, sono proprio loro a finire sul banco degli imputati. In occasione delle scorse vacanze estive, ad esempio, un sondaggio lanciato dal portale scolastico poneva i riflettori sull’eccessivo carico di attività assegnate per il periodo feriale. In quell’occasione, ben il 50% degli studenti giudicava la “missione” - terminare i compiti entro la fine dell’estate - come decisamente impegnativa, con 1 su 4 che aveva messo da subito le mani avanti, ritenendo la mole di lavoro infattibile.
Una pratica abusata
Non solo, nello stesso frangente, è emerso quello che è a tutti gli effetti un vero e proprio malcostume tra i banchi: l’assegnazione dei compiti a vacanze in corso, a scuola abbondantemente chiusa. Perlomeno così è stato per il 60% degli intervistati che - complice anche un intensivo utilizzo del registro elettronico da parte del docente - si è ritrovata suo malgrado con qualche pagina o esercizio in più per casa.
Il 28% afferma come nonostante il grosso dei compiti sia stato assegnato prima della chiusura dei libri, più di qualche insegnante è poi tornato sui suoi passi, assegnando pagine aggiuntive anche da casa. Per oltre 1 su 3, invece, il più del lavoro è arrivato proprio durante la chiusura della scuola.
Non è andata meglio nemmeno durante le ultime vacanze di Natale. Anche in questo caso, infatti, il carico di lavoro è stato giudicato come eccessivo da oltre il 40% degli studenti, con 1 su 4 (il 25%) che ha ancora una volta rilevato un certo ritardo da parte dei docenti nella comunicazione dei compiti: la maggior parte è stata infatti assegnata proprio durante le feste, con buona pace di tutti quegli studenti che speravano di potere approfittare della pausa per ricaricare le pile.
La nuova circolare del MIM, dunque, potrebbe rappresentare una ventata d’aria fresca: non resta che vedere come sarà recepita dagli stessi docenti che - lo ricordiamo - nella pianificazione della didattica e della valutazione hanno un ampio margine di manovra e autonomia.