Come Investire da Soli: Guida passo passo
Dove iniziare per investire da soli? Quali strumenti utilizzare? Quali strategie? Stai pensando di iniziare ad investire in autonomia e non sai da dove iniziare? In questa guida scoprirai tutto quello che ti serve per capire come investire da solo o da sola. Probabilmente infatti ti sei reso conto che la banca non è sempre […]

Dove iniziare per investire da soli? Quali strumenti utilizzare? Quali strategie?
Stai pensando di iniziare ad investire in autonomia e non sai da dove iniziare?
In questa guida scoprirai tutto quello che ti serve per capire come investire da solo o da sola.
Probabilmente infatti ti sei reso conto che la banca non è sempre il posto migliore per investire i tuoi soldi.
Costi, commissioni, conflitti d’interesse… insomma nonostante una volta la banca fosse il punto di riferimento per gli investimenti e la finanza, ad oggi non è detto che sia così conveniente.
Ad oggi infatti è possibile investire in totale autonomia da banche e assicurazioni. O comunque scegliere quanto effettivamente delegare a questi intermediari.
Per esempio potresti continuare ad appoggiarti alla tua banca per l’esecuzione degli ordini di acquisto e vendita degli strumenti finanziari, ma fare una strategia d’investimento in autonomia, e risparmiare i costi (più o meno diretti) della consulenza bancaria.
Vediamo quindi come investire da soli.
Step per investire da soli
Definisci i tuoi obiettivi finanziari
Se vuoi iniziare ad investire in autonomia il primo passo è definire i tuoi obiettivi finanziari. Quali sono le tue necessità future?
Vuoi comprare una seconda casa tra 3 anni? Vuoi mandare i tuoi figli all’università tra 15 anni?
Molte persone che iniziano ad investire da sole si pongono le domande sbagliate. Iniziano a chiedersi:
- quale è il migliore investimento oggi?
- quale è la migliore azione da comprare oggi?
- quale è il migliore ETF?
E’ un classico.
Queste domande però:
- Non hanno una risposta definita (sono domande fondamentalmente sbagliate).
- Non sono le domande giuste
Quello che devi chiederti è? Di cosa ho bisogno? Quali sono le mie necessità e quelle della mia famiglia ad oggi e potenzialmente anche fino alla fine dei miei giorni.
Definisci il tuo profilo di rischio
Immagina appunto di voler investire per comprarti la seconda casa al mare. Puoi correre gli stessi rischi con i tuoi soldi rispetto ad investire i soldi per l’università dei figli?
E’ evidente che nel primo caso puoi assumerti qualche rischio in più per cercare di ottenere un rendimento più alto. Nel caso le cose non dovessero andare esattamente come previsto, potresti pensare di prendere una casa un po’ più piccola o posticipare l’acquisto di qualche anno.
Se invece parliamo dei soldi per l’università dei figli, o di investimenti per la pensione, ecco che probabilmente potresti voler adottare un approccio un po’ più conservativo.
Pensa per esempio alle conseguenze di non aver abbastanza soldi per mantenere il tuo stile di vita durante la pensione, con poca se non nessuna possibilità di generare ulteriore reddito.
Quindi ricorda, ad ogni obiettivo, associa un profilo di rischio!
Oltre a questa componente legata all’importanza del tuo obiettivo, c’è anche una componente legata alla tua capacità di tollerare eventuali cali nel valore dei tuoi investimenti (in gergo, propensione al rischio).
Immagina che da un giorno all’altro i tuoi investimenti calino di un valore pari a 2 o 3 anni di stipendio. Cosa faresti?
Venderesti tutto in perdita o riusciresti a tenere i nervi saldi?
Scegli dove investire i tuoi soldi
Una volta che hai individuato i tuoi obiettivi d’investimento e valutato la tua propensione al rischio sei pronto a capire come investire i tuoi soldi da solo.
Quali strumenti utilizzare?
Investire in azioni, obbligazioni, fondi, ETF, derivati?
Ogni strumento ha le sue peculiarità, punti di forza e punti di debolezza.
Strumento Pro Contro Azioni Alti rendimenti potenziali, possibilità di dividendi, proprietà diretta dell’azienda Alta volatilità, rischio di perdita del capitale, dipendenza dalle performance aziendali Obbligazioni Rischio contenuto, rendita fissa, protezione del capitale se tenute fino alla scadenza Rendimenti inferiori rispetto alle azioni, rischio di inflazione, possibilità di insolvenza dell’emittente Fondi Comuni Diversificazione automatica, gestione professionale Commissioni più alte rispetto agli ETF, gestione attiva non sempre efficiente ETF Bassi costi di gestione, alta liquidità, diversificazione, trasparenza Non garantisce il capitale, soggetto a fluttuazioni di mercato Derivati Alto livello di personalizzazione Alto rischio, complessità elevata, possibili perdite superiori al capitale investito
Approfondiamo un po’ meglio il discorso degli strumenti più adatti per investire da soli.
Se non ti appoggi a nessuno e non sei un vero esperto di finanza, ti consiglio di limitarti solo a strumenti “facili” come:
- conti deposito
- obbligazioni singole
- ETF monetari
- ETF obbligazionari
- ETF multiasset (che uniscono sia azioni e obbligazioni)
- ETF azionari
- Azioni singole
Per comodità te li ho anche organizzati per livello di rischio.
Come ti ho già detto, non esiste l’azione, l’obbligazione e l’ETF “migliore” in assoluto. Lo scopo infatti deve essere trovare la giusta combinazione di strumenti che ti permette di raggiungere i tuoi obiettivi finanziari, con il giusto livello di rischio.
Questo processo si chiama asset allocation.
L’output di questo processo dovrebbe essere una sorta di torta come quella che vedi qui sotto.
Questa è l’asset allocation di un portafoglio d’investimento famoso detto Golden Butterfly. Se vuoi approfondire la sua composizione e quella di altri “portafogli famosi”, detti lazy portfolios, ti invito ad approfondire in questa analisi:
Lazy Portfolios: Come Costruirli + Esempi | Convengono?
Scegli la strategia d’ingresso
Una volta definita la struttura del tuo portafoglio d’investimento non ti resta che definire la strategia d’ingresso sui mercati. In altre parole quando e come acquistare gli strumenti finanziari che costituiranno il tuo portafoglio d’investimento.
Le due principali strategie di ingresso si chiamano:
- Piano di Investimento di Capitale (PIC)
- Piano di Accumulo di Capitale (PAC)
Il PIC consiste nel concentrare tutti gli acquisti in un arco temporale ristretto. Questa strategia è quella che statisticamente porta ad avere un rendimento più alto, ma comporta anche un aumento del rischio di investire nel momento sbagliato.
Il PAC consiste invece nel diluire gli acquisti nel tempo, investendo per esempio X euro al mese. Questa strategia riduce il rischio di entrare nel momento sbagliato, ma riduce anche il rendimento.
Quale è la strategia migliore?
Spesso neanche si pone questa domanda, perché non è detto che tu abbia a disposizione un grande capitale da investire. Magari potresti riuscire a risparmiare un po’ di soldi ogni mese. Ecco che in questo caso l’unica opzione disponibile è il PAC.
Se invece hai una grande somma a disposizione ecco, che la domanda acquista effettivamente senso. La risposta in questo caso potrebbe essere fare un po’ e un po’: investire una somma iniziale (PIC) e poi continuare con un PAC.
Scegli il broker giusto e inizia ad investire da solo
Una volta che hai definito il tuo portafoglio d’investimento e la tua strategia d’ingresso è arrivato il momento di passare all’azione e acquistare gli strumenti finanziari.
Per questo hai bisogno di un conto titoli presso un broker online o una banca che offra servizi di trading e investimenti.
Se poi vuoi fare un PAC potrebbe interessarti la funzione ”PAC automatico”, in cui puoi impostare degli ordini di acquisto ricorrenti su un determinato strumento.
Quindi se per esempio vuoi investire 50€ al mese su un ETF World, puoi impostare il PAC in modo tale che ogni 1° del mese il broker acquisti in automatico 50€ dell’ETF che hai selezionato.
Oltre a questa, ci sono molte altre funzionalità interessanti per automatizzare ed efficientare i tuoi investimenti. Per maggiori dettagli ti invito ad approfondire qui:
Migliori Broker per Principianti
Monitora i tuoi investimenti e ribilancia
Ipotizziamo che tu abbia già iniziato ad investire e che tu abbia già acquistato gli strumenti di cui hai bisogno.
Cosa ti resta da fare?
Monitorare che le cose stiano procedendo secondo i piani!
Ricordati di monitorare periodicamente l’andamento dei tuoi investimenti.
Per farlo potrebbero esserti utili i software che ho analizzato in questo articolo:
5 Software Gestione Portafoglio Titoli free | Analisi
Alcune cose cresceranno in valore mentre altre scenderanno, quindi è importante tenere monitorata la situazione e assicurarti che il portafoglio abbia ancora le caratteristiche di rischio e rendimento che ti eri prefissato nelle fasi iniziali di questo processo!
Come intervenire in questi casi?
Nel caso in cui le proporzioni tra i diversi strumenti siano troppo lontane da quelle che avevi studiato inizialmente potresti voler ristabilire le proporzioni originali.
Questa attività è detta ribilanciamento.
Ogni quanto ribilanciare?
Un’opzione è ribilanciare “a necessità”, quando le proporzioni sono troppo lontane da quelle desiderate.
Oppure si può fissare un ribilanciamento periodico. Esempio una volta ogni 6 mesi.
L’importante è non esagerare con queste attività.
Ogni movimento infatti costa in termini di commissioni che devi pagare al tuo broker, e probabilmente anche di tasse sulle plusvalenze generate dai tuoi investimenti!
Investire da soli – Conclusioni
Facciamo un breve recap.
Per iniziare ad investire da solo puoi seguire questi passaggi:
- Definisci i tuoi obiettivi d’investimento
- Definisci la tua tolleranza al rischio
- Individua gli strumenti in cui investire
- Scegli la strategia d’ingresso
- Scegli la piattaforma per investire
- Acquista gli strumenti finanziari
- Monitora e bilancia il portafoglio
Se non sai da dove iniziare per strutturare correttamente un portafoglio d’investimento potresti iniziare da qui: