Chi sono i nuovi vertici di Deas, la società di Stefania Ranzato attiva nella difesa

L'assemblea dei soci di Deas ha nominato il nuovo cda con Massimo Artini nel ruolo di ceo e l'ex Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, come presidente. La titolare e amministratrice unica, Stefania Ranzato, fa quindi un passo indietro a seguito dell'inchiesta che la vede tra gli indagati insieme al vertice di Sogei per concorso in tentato peculato 

Mar 14, 2025 - 15:38
 0
Chi sono i nuovi vertici di Deas, la società di Stefania Ranzato attiva nella difesa

L’assemblea dei soci di Deas ha nominato il nuovo cda con Massimo Artini nel ruolo di ceo e l’ex Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, come presidente. La titolare e amministratrice unica, Stefania Ranzato, fa quindi un passo indietro a seguito dell’inchiesta che la vede tra gli indagati insieme al vertice di Sogei per concorso in tentato peculato 

Riassetto al vertice di Deas, l’azienda da 20 milioni di fatturato di proprietà di Stefania Ranzato, finita nell’indagine che ha travolto anche l’ad di Sogei.

Il 13 marzo l’assemblea dei soci ha nominato l’ex Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli (nella foto) presidente del cda e Massimo Artini amministratore delegato. Inoltre, l’assise ha nominato Stefania Ranzato nel ruolo di consigliere di amministrazione. L’imprenditrice ha fatto così un passo indietro dopo l’inchiesta della Procura di Roma per tentato peculato che l’ha travolta lo scorso 4 marzo insieme a Cristiano Cannarsa, amministratore delegato di Sogei (società controllata al cento per cento dal Tesoro).

Secondo l’impianto accusatorio della procura a coinvolgere Cannarsa ci sarebbe una proposta per un appalto da oltre un milione e mezzo di euro in favore della società Deas, iscritta nel registro degli indagati, attiva nel settore della cybersicurezza.

Come ricordava il quotidiano Domani la società romana di Stefania Ranzato negli ultimi anni ha avuto un boom di fatturato ottenendo svariate commesse pubbliche, tra cui dal ministero della Difesa.

Lo scorso ottobre il Sole 24 Ore ha scritto che il gruppo Leonardo aveva avviato una due diligence su Deas, valutando possibili acquisizioni nel settore della cybersecurity. Tuttavia, l’operazione sarebbe poi saltata. Così come non si è concluso il progetto gestito da Cannarsa che, secondo la versione fornita da Paolino Iorio (l’ex dg di Sogei, attualmente in carcere per l’accusa di corruzione), sarebbe potuto essere effettuato in house o da altri fornitori con un costo molto inferiore.

Tutti i dettagli.

CHI SONO IL NUOVO PRESIDENTE E AD DI DEAS

Da ieri la società indagata Deas (Difesa e Analisi Sistemi) ha un nuovo vertice.

Il presidente è il Generale Vecciarelli, che ha svolto il suo incarico di Capo di Stato Maggiore della Difesa dal 2018 al 2021, prima ancora quello di Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, dal 2016 al 2018 ed in precedenza ha ricoperto importanti ruoli nell’ambito del Segretariato Generale della Difesa quale capo del Reparto dei Programmi di Armamento e prima ancora quale Vice-Capo reparto della Politica Militare.

“Ho accolto con grande piacere la richiesta di presiedere il Consiglio di amministrazione di Deas, una società che considero un’eccellenza nel settore della cybersecurity” ha commentato il presidente Vecciarelli aggiungendo che “Deas rappresenta un fiore all’occhiello dell’innovazione e della competenza italiana in un campo così strategico come quello della difesa cibernetica e sicurezza nazionale. La sua esperienza consolidata, unita alla capacità di affrontare le sfide globali, la posiziona come un punto di riferimento per la sicurezza delle infrastrutture critiche e del cyberspazio nazionale”.

A guidare la società al posto della proprietaria Ranzato ci penserà l’ex deputato pentastellato Massimo Artini. Quest’ultimo dal 2024 è rappresentante nel Board di Diana (Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic), e nel 2025 è stato eletto vicepresidente di Diana. Dal 2021 ha ricoperto l’incarico per conto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, come Esperto Nazionale, in qualità di rappresentante tecnico dell’industria presso la Nato Communication and Information Agency. Precedentemente è stato Vicepresidente della IV Commissione Difesa di Montecitorio, dal 2013 al 2018. Come già detto, Artini è stato eletto alla Camera nel 2013 con il Movimento 5 Stelle, dopodichè è passato al gruppo misto, fino ad Alternativa libera.

PASSO INDIETRO PER STEFANIA RANZATO, FINITA NELL’INCHIESTA SOGEI

Con un capitale sociale di un milione di euro, la società è controllata al 100% da Stefania Ranzato, amministratrice unica. Dunque per ora Ranzato non è uscita dalla sua società, ma lascia l’incarico di timoniera di Deas mentre la giustizia procede il suo corso.

Come già detto, a fianco dell’ad di Sogei Cannarsa compare nel registro degli indagati per concorso in tentato peculato anche Deas (acronimo di Difesa e analisi Sistemi), definita “un’eccellenza italiana nella cyberscurity, rivolta alla tutela della sicurezza nazionale e delle istituzioni”, lo scorso ottobre dal Sole 24 Ore.

Secondo quanto riportato da Domani, che riprende i verbali dell’inchiesta, l’ex dd di Sogei Iorio ha riferito ai pm di rapporti particolari tra Cannarsa e Deas. «Cannarsa tendeva ad avvantaggiare Deas per lo sviluppo della cybersecurity – si legge nel verbale reso da Iorio – Seppi a settembre (…) che su richiesta di Cannarsa avrebbe dovuto fare un contratto con Deas per l’importo di un milione e 600 mila euro per realizzare un prodotto che, per la mia esperienza e per quanto riferitomi da miei collaboratori, poteva essere realizzato con non più di 200 mila euro».

Secondo Iorio, l’obiettivo di questi favoreggiamenti era far aumentare il fatturato della Deas (come infatti emerge dal bilancio 2023 di cui scriviamo più avanti) così da renderla appetibile per una potenziale acquisizione.

Infatti la società di Ronzato non era finita solo nel mirino di Leonardo, ma anche di Maticmind, società attiva nella cybersecurity di Carmine Saladino, fedelissimo del ministro Guido Crosetto, sottolineava sempre Domani. Sempre il quotidiano riporta che anche Fincantieri aveva manifestato interesse per Deas, con cui collabora, ma dai piani alti dell’azienda di stato fosse pure arrivato un deciso rifiuto.

COS’È DEAS, AL CENTRO DELLO SVILUPPO DELL’INCHIESTA SOGEI CHE VEDE CANNARSA TRA GLI INDAGATI

Come si legge sul suo sito web, Deas è partner tecnologico del comparto della Difesa, delle Forze di Sicurezza, della Pubblica Amministrazione e di gruppi industriali strategici italiani e internazionali.

Si tratta di una società a capitale interamente italiano. Il quartier generale è situato nel cuore della capitale, in piazza Montecitorio, mentre il Centro Avanzato Cibernetico di Deas si trova nella base della Difesa di Sant’Alessandro a Roma. “La struttura è il cuore tecnologico e logistico dei servizi di Cyber Sicurezza, nonché polo ad alta specializzazione per tutte le operazioni informatiche”, prosegue la società guidata da Stefania Ranzato. Inoltre, il centro è uno dei pochi in Italia accreditati dall’Organismo di Certificazione della Sicurezza Informatica (OCSI) e l’unico ospitato in una struttura militare.

I SETTORI INTERESSATI

Secondo le informazioni fornite dalla società, Deas spa mette a disposizione l’IA di tutti i settori, rivolgendosi in particolare al perimetro nazionale di sicurezza cibernetica, oltre ad altri comparti in cui la protezione è fondamentale, quali quello bancario, l’industria, le aziende e le amministrazioni pubbliche.

Per esempio qualche anno fa ha presentato il progetto “Intelligent Cyber Security Agent” in occasione dell’Innovation day dell’Aeronautica Militare, presso il Reparto Sistemi informatici e automatizzati (ReSIA) della forza armata. «Il cyber agent – spiegava Stefania Ranzato, presidente della Deas – è un potente strumento di contrasto alla minaccia cyber, che non sostituisce l’uomo, ma al contrario lo supporta, fornendogli degli alert mirati in grado di potenziare le sue capacità decisionali e di intervento».

Inoltre, già partner per vari Dicasteri e per le stesse Forze Armate, Deas ha investito molto nel campo delle esercitazioni, sviluppando per prima nel Paese soluzioni specifiche per le esercitazioni militari in ambito cyber.

COSA EMERGE DAL BILANCIO 2023 DI DEAS

La società ha chiuso l’esercizio 2023 con un valore della produzione  pari a 20,8 milioni di euro, in deciso miglioramento rispetto a 7,9 milioni di euro dell’anno precedente, e un risultato positivo di euro 8,7 milioni di euro (in aumento rispetto a 2,3 milioni di euro del 2022). I costi ammontano a 9,9 milioni di euro, anch’essi in aumento rispetto a 5 milioni del 2022. Deas ha archiviato il bilancio 2023 con un totale debiti pari a 5,2 milioni di euro, in peggioramento rispetto a 3,8 milioni dell’anno precedente.

Infine, nel corso dell’esercizio 2023 Deas ha visto un ingente aumento del volume d’affari anche in seguito all’effetto dell’aggiudicazione di importanti bandi di gare europei avvenuti lo scorso anno (tra i quali i grandi Accordi Quadro del Piano Triennale AGID banditi da Consip “Affidamento di servizi applicativi in ottica cloud e di servizi di demand e PMO per le Pubbliche Amministrazioni centrali ed.2 – ID2483”, “Affidamento di servizi di sicurezza da remoto, di compliance e controllo per le Pubbliche Amministrazioni ID2296“, “Affidamento di servizi applicativi di Data Management per le Pubbliche Amministrazioni centrali ID2102”).