Cannabinoidi: che cos’è il CBG e che differenza c’è con il CBD?

Ammettiamolo: quando si parla di cannabis, la prima cosa che viene in mente è il THC (anche detto tetraidrocannabinolo, è il principale composto psicoattivo presente nella cannabis, famoso per gli effetti che provoca sul sistema nervoso centrale, i quali generano sensazioni di euforia, rilassamento ed alterazione della percezione sensoriale. A differenza del CBG e del...

Mar 2, 2025 - 15:59
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Cannabinoidi: che cos’è il CBG e che differenza c’è con il CBD?

Ammettiamolo: quando si parla di cannabis, la prima cosa che viene in mente è il THC (anche detto tetraidrocannabinolo, è il principale composto psicoattivo presente nella cannabis, famoso per gli effetti che provoca sul sistema nervoso centrale, i quali generano sensazioni di euforia, rilassamento ed alterazione della percezione sensoriale. A differenza del CBG e del CBD, il THC si lega direttamente ai recettori CB1 del cervello, aspetto che influenza il rilascio di neurotrasmettitori e che produce i classici effetti psicoattivi associati alla cannabis).

Poi, con un po’ di dimestichezza in più, si pensa al CBD, ormai ricorrente nelle cronache per la presenza all’interno della cannabis light e degli oli. Ma quanti conoscono davvero il CBG? Il Cannabigerolo è un po’ come l’artista emergente in un festival pieno di star: non tutti sanno che esiste, eppure ha un potenziale incredibile. Curiosi? Scopriamo insieme di più sul CBG e perché merita la nostra attenzione.

Cosa sono i cannabinoidi?

Per capire il CBG, dobbiamo partire dall’inizio: i cannabinoidi. All’interno della pianta di canapa ci sono più di 100 di queste sostanze chimiche, ognuna con le proprie caratteristiche. Se il THC è noto per gli effetti psicoattivi e il CBD per quelli rilassanti e terapeutici, il CBG è la “madre” di entrambi. Sì, avete letto bene: il CBG è il precursore chimico di CBD e THC. In pratica, senza CBG, non avremmo gli altri.

CBG: caratteristiche e come si forma

Il CBG si trova nei tricomi della pianta di canapa sotto forma di acido cannabigerolico (CBG-A). Durante la raccolta e l’essiccazione della pianta, grazie al calore, il CBG-A si trasforma in CBG attraverso un processo chiamato decarbossilazione. Ma c’è un problema: durante la fioritura, il CBG è presente in grandi quantità, ma una volta essiccata la pianta, la sua concentrazione scende sotto l’1%. È come un ingrediente segreto che si dissolve quasi del tutto, e per questo più raro e costoso da isolare.

CBG-A: la scoperta di un acido fondamentale

Nel 1964, lo scienziato Y. Gaoni scoprì il CBG-A. Questo composto, il primo a formarsi nella pianta di cannabis, è il punto di partenza per la creazione di altri cannabinoidi acidi come THCA, CBCA e CBDA. Quello che rende il CBG così interessante è la struttura terpenofenolica: un mix chimico che conferisce diverse proprietà antibatteriche, antimicrobiche e terapeutiche. Praticamente, una piccola molecola con un grande potenziale.

Benefici del CBG

Ed eccoci alla domanda che tutti si pongono: a cosa serve il CBG? Studi recenti mostrano che il CBG può:

  • Rilassare i muscoli e ridurre l’ansia.
  • Offrire effetti antifungini e analgesici.
  • Combattere l’acne e supportare la gestione della psoriasi.
  • Ridurre la pressione intraoculare, utile per il trattamento del glaucoma.
  • Alleviare infiammazioni intestinali, disfunzioni della vescica, depressione e nausea.

Non male per un cannabinoide poco conosciuto, vero?

Il CBG e la salute fisica

Oltre alla salute mentale, il CBG mostra proprietà antinfiammatorie e analgesiche. Può essere un alleato per chi soffre di artrite o per chi si sta riprendendo da lesioni muscolari. In poche parole, il CBG potrebbe diventare il miglior amico degli sportivi e non solo.

CBG vs. CBD: quali sono le differenze?

Il CBG e il CBD sono simili ma diversi. Entrambi non hanno effetti psicotropi e sono sicuri per l’organismo. Tuttavia, il CBG si lega direttamente ai recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide, mentre il CBD si limita a influenzare il sistema senza legarsi. Inoltre, il CBG è molto più raro e costoso da isolare rispetto al CBD, il che lo rende ancora più prezioso.
La vera chicca? L’abbiamo accennata in precedenza: il CBG è la “madre” del CBD. Senza di lui, il CBD non esisterebbe. Insieme, però, formano un duo imbattibile per la salute.

In un mondo in cui il CBD ha rubato la scena, è ora che anche il CBG abbia il suo momento di gloria. Con indubbi benefici terapeutici e caratteristiche uniche, il cannabinoide di cui abbiamo parlato nel nostro articolo ha tutto il potenziale per rivoluzionare il settore. Insomma, non sottovalutiamolo: il CBG è il protagonista silenzioso che potrebbe sorprenderci tutti.

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