Caccia al tesoro del Donbass

Prima dell’invasione di tre anni fa l’Unione europea aveva indicato l’Ucraina come possibile partner chiave per la fornitura di 20 materie prime critiche su 33 catalogate da Bruxelles. Il Paese possiede il 5 per cento delle risorse minerarie mondiali a cominciare dai giacimenti di ferro, ma soprattutto dispone di «terre rare» con minerali strategici come il litio, l’oro bianco per le batterie. Il Servizio geologico ucraino sostiene che le riserve stimate sono fra 500-700 mila tonnellate, un terzo di quelle conosciute nel Vecchio continente.Una bella fetta del valore delle ricchezze minerarie ed energetiche, attorno ai 12 mila miliardi di dollari, sarebbe sotto controllo degli occupanti russi, ma il 60 per centi del tesoro del sottosuolo si trova ancora nei territori liberi dell’Ucraina. Per questo motivo il presidente americano Donald Trump ha chiesto a Kiev un accordo sullo sfruttamento delle terre rare, cruciali per la transizione ecologica, in cambio degli armamenti già forniti e quelli futuri.Il forziere minerario noto come «scudo ucraino» si estende per 250 mila chilometri quadrati fra il fiume Dnestr e Bug fino al mare d’Azov e il Donbass meridionale, zona di furiosi scontri. Le materie prime critiche sono alluminio, rame, nichel, litio, germanio, niobio, tantalio, ma anche il 2 per cento delle risorse mondiali di uranio.L’Ucraina è tra le primi dieci nazioni al mondo per riserve accertate di titanio (7 per cento della produzione mondiale). Un metallo ad alta resistenza utilizzato nell’industria aerospaziale, medica e automobilistica. Il deposito di Zavalievsky è uno dei più importanti giacimenti di grafite conosciuti e non sfruttati in Europa, materiale per la carica delle batterie.Il Paese invaso è pure il quinto produttore di gallio, utilizzato per i semiconduttori, i Led e nell’Ucraina orientale occupata ci sono giacimenti di gas naturale.f.bil.

Feb 28, 2025 - 18:49
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Caccia al tesoro del Donbass


Prima dell’invasione di tre anni fa l’Unione europea aveva indicato l’Ucraina come possibile partner chiave per la fornitura di 20 materie prime critiche su 33 catalogate da Bruxelles. Il Paese possiede il 5 per cento delle risorse minerarie mondiali a cominciare dai giacimenti di ferro, ma soprattutto dispone di «terre rare» con minerali strategici come il litio, l’oro bianco per le batterie. Il Servizio geologico ucraino sostiene che le riserve stimate sono fra 500-700 mila tonnellate, un terzo di quelle conosciute nel Vecchio continente.

Una bella fetta del valore delle ricchezze minerarie ed energetiche, attorno ai 12 mila miliardi di dollari, sarebbe sotto controllo degli occupanti russi, ma il 60 per centi del tesoro del sottosuolo si trova ancora nei territori liberi dell’Ucraina. Per questo motivo il presidente americano Donald Trump ha chiesto a Kiev un accordo sullo sfruttamento delle terre rare, cruciali per la transizione ecologica, in cambio degli armamenti già forniti e quelli futuri.

Il forziere minerario noto come «scudo ucraino» si estende per 250 mila chilometri quadrati fra il fiume Dnestr e Bug fino al mare d’Azov e il Donbass meridionale, zona di furiosi scontri. Le materie prime critiche sono alluminio, rame, nichel, litio, germanio, niobio, tantalio, ma anche il 2 per cento delle risorse mondiali di uranio.L’Ucraina è tra le primi dieci nazioni al mondo per riserve accertate di titanio (7 per cento della produzione mondiale). Un metallo ad alta resistenza utilizzato nell’industria aerospaziale, medica e automobilistica. Il deposito di Zavalievsky è uno dei più importanti giacimenti di grafite conosciuti e non sfruttati in Europa, materiale per la carica delle batterie.

Il Paese invaso è pure il quinto produttore di gallio, utilizzato per i semiconduttori, i Led e nell’Ucraina orientale occupata ci sono giacimenti di gas naturale.f.bil.