Bradisismo, cos’è il fenomeno che sta sconvolgendo i Campi Flegrei e cosa vuol dire che la CO₂ può essere pericolosa

Chi è nato qui, da queste parti, un bel po’ di tempo fa, sa bene cosa voglia dire la terra che trema. Negli anni ’80, i Campi Flegrei furono teatro per un paio di anni di una vera e propria crisi bradisismica, che svuotò intere cittadine come Pozzuoli. Nella storia più recente, ovvio, perché i...

Mar 13, 2025 - 17:35
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Bradisismo, cos’è il fenomeno che sta sconvolgendo i Campi Flegrei e cosa vuol dire che la CO₂ può essere pericolosa

Chi è nato qui, da queste parti, un bel po’ di tempo fa, sa bene cosa voglia dire la terra che trema. Negli anni ’80, i Campi Flegrei furono teatro per un paio di anni di una vera e propria crisi bradisismica, che svuotò intere cittadine come Pozzuoli.

Nella storia più recente, ovvio, perché i Campi Flegrei, a ovest della città di Napoli, sono terra vulcanica dove da almeno 2000 anni si registrano fenomeni bradisismici. E oggi torna, nella sua ciclicità, proprio la parola bradisismo. Ma di cosa si tratta? E perché si verifica? Che correlazione c’è con il maggior rilascio di CO2?

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Derivante dalle parole greche bradýs e seismós, “lento” e “scossa”, il termine si riferisce all’attività sismica associata a questo fenomeno principalmente durante le fasi di ascesa del suolo. Ma attenzione: contrariamente a quanto di pensa, non è “esclusiva” dei Campi Flegrei, ma è un fenomeno che si verifica anche in altre parti del mondo, come a Rabaul in Nuova Guinea, a Long Valley in California e nello Yellowstone National Park.

Cos’è il bradisismo

Si tratta di un fenomeno vulcanico ciclico caratterizzato dall’innalzamento e dall’abbassamento del suolo in una determinata area calderica. Durante le fasi di sollevamento, si verificano spesso terremoti, e quando queste diventano particolarmente intense si parla di “crisi bradisismica”. L’origine di questo fenomeno è ancora oggetto di studio, e diverse teorie cercano di spiegarne le cause.

Ad oggi, infatti, non esiste una spiegazione univoca e condivisa da tutta la comunità scientifica. Tuttavia, secondo le ricerche condotte dai geofisici Marco Calò (Università del Messico) e Anna Tramelli (INGV), il bradisismo potrebbe essere determinato da tre principali fattori:

  • variazioni di volume di una camera magmatica superficiale
  • espansione degli acquiferi superficiali dovuta al riscaldamento
  • decarbonatazione dei minerali a contatto con fluidi supercritici

Questi processi possono agire singolarmente o combinarsi tra loro, influenzando la dinamica del fenomeno

Per quanto riguarda la durata dei cicli bradisismici, non esiste un intervallo di tempo fisso tra una fase e l’altra. Sappiamo però che, dopo un sollevamento del suolo, prima o poi si verifica un abbassamento, anche se il momento esatto in cui ciò accadrà resta imprevedibile.

Come ci ha spiegato Doglioni qui il sollevamento è attualmente abbastanza lento, circa un centimetro al mese. Un anno e mezzo fa era di 4 cm al mese, mentre nel periodo 1982-84 si raggiunsero i 9 cm al mese. Prima dell’eruzione del 1538, il sollevamento del suolo fu addirittura di 14 metri. Dal 2005 a oggi, il suolo si è sollevato di circa 4 metri”.

Perché ci sono alte concentrazioni di CO2 nei Campi Flegrei durante la crisi bradisismica?

Sostanzialmente perché nei Campi Flegrei, attualmente in fase di sollevamento, si verificano questi processi:

  1. risalita di gas vulcanici dal magma: sotto la caldera dei Campi Flegrei c’è una camera magmatica superficiale (a circa 3-4 km di profondità). Il magma rilascia gas, principalmente anidride carbonica (CO₂), vapore acqueo (H₂O), anidride solforosa (SO₂) e idrogeno solforato (H₂S)
  2. fratturazione della crosta terrestre: con il sollevamento del suolo, le rocce superficiali si fratturano, creando nuove vie di risalita per i gas. Questo permette un incremento delle emissioni di CO₂
  3. Sistema idrotermale attivo – Nei Campi Flegrei esistono falde acquifere riscaldate dal magma. L’interazione tra acqua e gas vulcanici porta alla formazione di fumarole e alla liberazione di CO₂.

Dunque, l’aumento dell’attività sismica e il sollevamento del suolo facilitano la fuoriuscita della CO₂ intrappolata nel sottosuolo, portando a concentrazioni più elevate.

Perché la CO₂ può essere pericolosa?

L’anidride carbonica di per sé non è tossica, ma diventa un problema per due motivi principali:

    1. Spostamento dell’ossigeno e rischio di asfissia
      • la CO₂ è più pesante dell’aria, quindi tende ad accumularsi nelle depressioni del terreno, nelle caverne, nelle cantine e nei luoghi poco ventilati
      • alte concentrazioni di CO₂ possono sostituire l’ossigeno, causando asfissia senza che la vittima se ne accorga, perché la CO₂ è inodore e incolore
    2. Incremento dell’attività vulcanica e rischio eruttivo
      • l’aumento dell’emissione di CO₂ è un indicatore di movimento del magma
      • se la CO₂ proviene direttamente dal magma (e non dal sistema idrotermale), potrebbe significare che il magma sta risalendo, aumentando il rischio di un’eruzione

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