Bimba di 9 mesi uccisa dal pitbull di famiglia, indagato il padre: positivo alla cannabis
Il padre della bambina di 9 mesi morta dopo essere stata sbranata dal pitbull di famiglia ad Acerra, in provincia di Napoli, è indagato dalla Procura di Nola per omicidio colposo. L’uomo, 25 anni, è risultato positivo all’uso di cannabinoidi. L’iscrizione sul registro degli indagati è stata disposta in vista dell’esame autoptico sul corpo della […]

Il padre della bambina di 9 mesi morta dopo essere stata sbranata dal pitbull di famiglia ad Acerra, in provincia di Napoli, è indagato dalla Procura di Nola per omicidio colposo. L’uomo, 25 anni, è risultato positivo all’uso di cannabinoidi.
L’iscrizione sul registro degli indagati è stata disposta in vista dell’esame autoptico sul corpo della bimba. Gli inquirenti ipotizzano a carico del padre una responsabilità riconducibile alla mancata vigilanza sul cane.
Il servizio veterinario dell’Asl Napoli 2 Nord lo ha denunciato anche perché il pitbull non aveva il microchip.
La tragedia è avvenuta nella serata del 15 febbraio nell’appartamento in cui la piccola viveva insieme ai genitori, al primo piano di un condominio popolare nel rione Ice Snei: l’alloggio è stato posto sotto sequestro.
In un primo momento il giovane padre ha riferito alla Polizia di essere stato aggredito assieme alla figlia da un cane randagio. Poi, davanti ai poliziotti del commissariato locale, ha cambiato versione, ammettendo che a sbranare la piccola era stato il loro pitbull, di nome Tyson.
Il 25enne stava dormendo insieme alla bimba sul letto matrimoniale: l’uomo sostiene di non essersi accorto dell’aggressione e di aver trovato, al suo risveglio, la figlia in una pozza di sangue.
Inutile la corsa in ospedale, dove la piccola è arrivata intorno a mezzanotte: le ferite dei morsi erano così gravi che i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
Il padre lavora come barista in un locale che si trova dentro un benzinaio nella periferia nord di Acerra. La madre, 22 anni, fa la cameriera in una pizzeria e quella sera non era a casa proprio perché stava lavorando.
Secondo quanto riferito dalla donna, il pitbull non aveva mai mostrato segni di aggressività. Versione smentita dai vicini di casa, secondo cui Tyson la scorsa estate avrebbe aggredito un cagnolino nel quartiere (anche se all’Asl non risulta alcuna denuncia).
Oltre al pitbull, i genitori della bambina hanno anche un cane di piccola taglia con regolare microchip. I due animali sono ora custoditi in un canile convenzionato con l’Asl Napoli 2 a Frattaminore.
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