Banco Bpm, ecco conti e mosse (su Anima)
Che cosa emerge dai conti 2024 di Banco Bpm e quali sono le novità annunciate (anche su Anima) dall'amministratore delegato Giuseppe Castagna

Che cosa emerge dai conti 2024 di Banco Bpm e quali sono le novità annunciate (anche su Anima) dall’amministratore delegato Giuseppe Castagna
Ecco conti e mosse di Banco Bpm, sotto Ops da parte di Unicredit.
Tutte le ultime novità dall’istituto di credito guidato dall’amministratore delegato Giuseppe Castagna (nella foto).
I NUMERI 2024 DI BANCO BPM
Banco Bpm ha chiuso il 2024 con un utile netto di 1,9 miliardi, in crescita del 51,9% rispetto al 2023. L’utile adjusted è salito del 18% a 1,7 miliardi ed è “superiore del 24% rispetto alla guidance 2024 e del 13% rispetto al target 2026”. La banca rivendica di aver raggiunto “risultati senza precedenti, sia in termini di redditività sia di remunerazione agli azionisti”. Quest’ultima vede un dividendo da 1,5 miliardi sul 2024, con un incremento di 650 milioni rispetto al 2023. La cedola per azione è di un euro, con un rendimento dell’11,2% e un payout all’80% (dal 67% del 2023).
I dividendi cumulati 2023-2024 raggiungono così i 2,35 miliardi, “oltre 500 milioni sopra la guidance del piano 2023-2026”. Tornado ai numeri del bilancio, i proventi operativi sono cresciuti del 6,8% a 5,7 miliardi, con margine di interesse a 3,4 miliardi (+4,6%) e commissioni a 2 miliardi (+4,4%). In salita del 3,3% a 2,66 miliardi gli oneri operativi, per un rapporto cost/income in discesa al 47%. Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet 1 è salito al 15% dal 14,2% del 2023, contro il 14% stimato come ‘punto di arrivo’ del piano al 2026 nonostante il payout maggiore.
COME CAMBIA IL PIANO STRATEGICO
Banco Bpm ha aggiornato il piano strategico “a fronte dell’overperformance del 2024, in aggiunta all’acquisizione e integrazione di Anima”. Nel 2027 l’istituto prevede ora un utile netto di 2,15 miliardi, “grazie al combinato della crescita “stand alone” di Banco Bpm (1,95 miliardi) e dell’integrazione di Anima (200 milioni)”. Gli utili netti cumulati del periodo 2024-2027 saranno pari a 7,7 miliardi “nonostante il forte calo dei tassi di interesse”. La remunerazione dei soci cumulata nello stesso periodo sarà superiore ai 7 miliardi e superiore ai 6 miliardi “indipendentemente dal trattamento regolamentare relativo all’acquisizione di Anima”, vale a dire se la Bce non riconoscerà l’utilizzo del Danish Compromise. Il ‘punto di arrivo’ del coefficiente Cet 1 a fine piano è ‘superiore al 14%’ e ‘maggiore del 13% in arco piano’ indipendentemente dal riconoscimento del Danish Compromise. Nel 2025 Banco Bpm si aspetta un utile netto ‘superiore all’utile netto adjusted 2024’, pari a 1,7 miliardi.
IL RILANCIO SU ANIMA
Banco Bpm ha rilanciato sul controllo di Anima Holding, annunciando un incremento del prezzo dell’Offerta pubblica di acquisto (Opa) da 6,2 a 7 euro per azione. La banca ha inoltre ottenuto impegni di adesione da parte di Poste Italiane e del fondo FSI per un numero di azioni pari al 21% del capitale sociale di Anima. Questo consentirà a Banco Bpm di salire al 43% della società di gestione del risparmio (Sgr). La decisione sarà ufficializzata nell’assemblea straordinaria convocata per il 28 febbraio, dove verrà approvato l’aumento del corrispettivo dell’offerta.
L’operazione su Anima rientra nella strategia del gruppo bancario milanese per rafforzare le proprie attività nel risparmio gestito e incrementare le entrate da commissioni, compensando il previsto calo dei margini d’interesse dovuto ai recenti tagli dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea (Bcc). L’obiettivo di Banco Bpm è ottenere almeno il 67% del capitale di Anima, con l’intenzione di delistare la società di risparmio gestito da Piazza Affari.
I MOTIVI DELL’ASSEMBLEA
La convocazione dell’assemblea degli azionisti per decidere il rilancio su Anima punta a garantire “la riappropriazione, da parte del gruppo Banco Bpm, della normale flessibilità operativa”, che al momento è “limitata a seguito” dell’Ops lanciata da UniCredit. L’istituto guidato da Castagna ribadisce di ritenere che “il perseguimento del piano industriale”, aggiornato oggi, “sia di vitale importanza per proseguire nel percorso di creazione di valore sin qui seguito” e dunque “ritiene doveroso chiedere l’autorizzazione all’assemblea al fine di riappropriarsi della flessibilità operativa di cui è incidentalmente privato, necessaria per completare con successo l’offerta su Anima, che del piano industriale è e rimane un fattore abilitante chiave”.
ANTI OPS DI UNICREDIT
“Con la pubblicazione degli eccellenti risultati del gruppo e l’aggiornamento degli obiettivi di piano”, l’Ops lanciata da UniCredit “contrasta in maniera sempre più evidente con la dimostrata capacità di Banco Bpm di produrre performance eccellenti, con prospettive di ulteriore crescita e profittabilità concrete, credibili e realizzabili”, hanno sottolineato il presidente e l’ad, Massimo Tononi e Giuseppe Castagna, nel comunicato sui conti 2024 e sull’aggiornamento del piano strategico.
FUSIONI E ACQUISIZIONI
“Non so cosa succederà e che opportunità ci saranno, ma vogliamo assicurare ai nostri azionisti che non affrontino rischi inutili e rimangano nel posto migliore”, ha dichiarato Castagna nel corso della conference call di presentazione dei conti 2024 e dell’aggiornamento del piano strategico. ‘Siamo stati i primi a muoverci nel consolidamento e dopo di noi è successo molto”, ha aggiunto. “Noi non volevamo solo essere più grandi ma essere migliori e dobbiamo rimanere coerenti”, ha notato ancora. “Abbiamo un’altra offerta, che praticamente oggi non è un’offerta perché è a sconto”, ha rimarcato facendo riferimento all’Ops di UniCredit. “In futuro dovremo farci i conti, con gli strumenti previsti dalla passivity rule – ha concluso -, ma resto convinto che siamo la banca meglio posizionata per effettuare altre operazioni di M&A”.