Banca Generali, 150 top banker per il “Senior Partner Day”

I consulenti e il top management della realtà del Leone a confronto sulle sfide dei mercati e sulle esigenze della clientela complessa

Apr 11, 2025 - 09:44
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Banca Generali, 150 top banker per il “Senior Partner Day”

Ieri l’Auditorium della Torre Hadid ha ospitato circa 150 top banker di Banca Generali per confrontarsi sulle sfide dei mercati e i bisogni crescenti della clientela complessa. “Tendenze globali e impatti sui mercati finanziari” è il titolo del Senior Partner Day, il meeting che ha riunito la struttura d’eccellenza del mondo delle reti, denominata Senior Partner, il top management di Banca Generali – l’ad Gian Maria Mossa e i due vice-dg Andrea Ragaini e Marco Bernardi – e otto SGR che hanno offerto la loro view sull’Europa alla prova della guerra dei dazi.

In platea, come detto, la rete della banca del Leone che rappresenta l’eccellenza assoluta nella consulenza finanziaria. Si chiama, non a caso, “Senior Partner” e coinvolge oltre 110 top banker (il 20% composto da donne) che gestiscono masse per circa 20 miliardi di euro.

“Mai come in queste fasi serve essere vicini ai clienti, proteggere il loro patrimonio, pianificare a lungo termine e sconsigliare reazioni emotive o scorciatoie fai da te che rappresentano la maggior parte delle volte un assoluto autogol”, ha spiegato Roberto Benzi, che ha aperto l’evento. Presente anche il suo deputy Antonio Malpeli. Entrambi i manager da quasi 20 anni sono attivi nella realtà del Leone, sono dunque profondi conoscitori, non solo della materia finanziaria, ma anche delle dinamiche societarie interne; insieme a loro operano sul territorio nazionale i 3 executive partner manager: Mattia Marconi, Dario Allais e Giulio Brunetta che supportano l’attività core quotidiana dei Senior partner.

La divisione, l’anno scorso, ha superato i 2 miliardi di crescita tra nuova raccolta e i benefici del mercato e anche quest’anno si pone lo stesso obiettivo che è a portata di mano visto che a inizio aprile conta già +450 milioni di euro solo di nuove quote di mercato.

La creazione di questo segmento risponde a una ragione molto semplice: Banca Generali negli ultimi anni è cresciuta a tal punto da aver superato il target di 100 miliardi di euro di masse in gestione e conta sulla professionalità di oltre 2.350 consulenti e clienti con portafogli molto eterogenei ed esigenze molto diverse tra loro che necessitano di un’assistenza differente e in alcuni casi personalizzata. Da qui la segmentazione e la nascita, ormai più di un anno fa, dei Senior Partner.

Questa realtà si può dire che nasca dallo sviluppo esponenziale della rete di Banca Generali che negli ultimi 15 anni ha visto i portafogli medi crescere notevolmente mentre parallelamente i profili di consulenti dotati di maggiore esperienza hanno trovato uno spazio di crescita tra imprenditori e famiglie con esigenze complesse. In 15 anni il portafoglio medio è triplicato dai 14,2 mln pro capite del 2009 ai 43,7 mln del 2024. Questo ha comportato un allargamento dell’offerta della banca al wealth management con una spiccata personalizzazione del servizio.

La rete Senior Partner ha un accesso formativo e in generale accede a canali di servizio della banca dedicati. Inoltre usufruisce di opportunità di dialogo diretto nella consulenza agli imprenditori e alle imprese grazie anche alla galassia Intermonte, e lato patrimoniale, ai servizi della fiduciaria e alle diverse partnership in ambito corporate. Può infime contare poi su prodotti dedicati e personalizzabili.

La nuova squadra – creata con la recente riorganizzazione – raccoglie, come detto, i banker con una grande esperienza nella gestione delle complessità proprie della clientela private e UHNW sopra i 150 milioni di portafoglio amministrato. Queste figure sono supportate da una struttura manageriale dedicata impegnata a proporre soluzioni e strumenti su misura nel wealth management e negli investimenti a una clientela, composta per lo più da famiglie benestanti e imprenditoriali del Centro-Nord Italia, che mostra esigenze complesse spesso collegate alla crescita e alla competitività dell’azienda ma anche alle tematiche di natura successoria. Questi banker sono supportati da strutture di sede dedicate che li agevolano nel fornire risposte puntuali e tempestive perché il fattore tempo in questi casi è più che mai strategico.

La divisione nasce insomma anche per trainare la crescita sviluppando ancora di più il portafoglio con il risultato che, dall’unione di questi profili, nascono fenomeni di contaminazione positiva. Ci sono banker storici, nati in Banca Generali e cresciuti lungo il cammino e banker inseriti negli anni dalle principali reti e boutique italiane.

“Per me, passatemi la metafora calcistica, è un po’ come allenare il Real Madrid: serve una capacità psicologica e di gestione sartoriale: è come gestire delle star e a livello manageriale si tratta di una sfida immensa”, afferma Benzi, piemontese, classe ‘63. “E’ il coronamento importante di una carriera che ha visto il mio ingresso in banca nel 2006, ben 19 anni fa e che sono orgoglioso sia approdata alla guida dei Senior Partner”, prosegue.

Malpeli, emiliano classe 69 in Banca Generali da sempre, aggiunge: “Lavoro ogni giorno per sviluppare il concetto di team, sia a livello manageriale sia e soprattutto per ciascun singolo consulente, perché il lavoro di squadra è diventato improcrastinabile per affrontare e gestire le complessità e liberare tempo per continuare a sviluppare quote di mercato, ma va costruito mattoncino su mattoncino e allenato quotidianamente. Così come è necessario supportare i componenti del team nella acquisizione di sempre maggiori competenze in ambito corporate investment banking, pianificazione patrimoniale e successoria e di governance familiare”.