Autismo e neurodivergenza: 5 serie tv da vedere

In occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, ecco cosa vedere per capirne di più

Apr 1, 2025 - 22:38
 0
Autismo e neurodivergenza: 5 serie tv da vedere

Il 2 aprile si celebra la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. L’obiettivo è promuovere una cultura inclusiva, sensibilizzando sulle diverse modalità in cui è possibile percepire, pensare e sentire il mondo.

Libri e serie tv contribuiscono a offrire un punto di vista su cui riflettere, educando a una visione più ampia, oltre stereotipi e pregiudizi: un modo per raccontare autismo e neurodivergenza attraverso le storie di chi li vive in prima persona.

Allenare l’empatia attraverso la narrazione audiovisiva è fondamentale per le nuove generazioni, ma diventa rivoluzionario a qualsiasi età, perché non si tratta solo di “vedere” una condizione, bensì di entrare nei mondi interiori dell’altro. Quando ci permettiamo di farlo scopriamo, semplicemente, che i modi per abitare il mondo sono infiniti: ognuno rappresenta una straordinaria avventura e un arricchimento per l’umanità intera.

“Atypical” (Netflix)

Tra le prime serie ad affrontare il tema in modo diretto, “Atypical” racconta la vita di Sam, un adolescente nello spettro autistico che decide di cercare l’amore e l’indipendenza. Sindrome di Asperger, maggiore età e ricerca dell’amore: comprensibilmente un autentico caos emotivo. Ambientata in una cittadina americana, la serie esplora con ironia e delicatezza il punto di vista di Sam, offrendo uno sguardo diretto sulla sua esperienza sensoriale, sulle difficoltà sociali, ma anche sulla forza della sua personalità.

Accanto a Sam c’è una famiglia alle prese con le proprie fragilità, tra affetti, incomprensioni e tentativi di ricostruzione. La serie si distingue per il tono leggero, ma mai superficiale, oltre alla capacità di evolversi stagione dopo stagione, mostrando non solo il protagonista, ma l’intero ecosistema che ruota intorno alla sua crescita.

“The Good Doctor” (Disney+)

Più drammatica, ma altrettanto significativa, è la serie “The Good Doctor”, adattamento statunitense di un format sudcoreano di successo. Shaun Murphy è un giovane medico con autismo e sindrome del savant, assunto in un prestigioso ospedale. La trama si sviluppa attorno alla sua lotta per farsi accettare come professionista, in un ambiente competitivo e spesso diffidente.

La serie alterna momenti di grande intensità clinica a riflessioni profonde sulla comunicazione, sulla fiducia e sulla diversità delle competenze. Shaun è un personaggio brillante e vulnerabile, capace di suscitare empatia senza pietismi. L’approccio alla neurodivergenza, pur semplificato in alcuni momenti, ha avuto il merito di portare l’autismo all’attenzione di un pubblico mainstream.

“Everything’s Gonna Be Okay” (Disney+)

Più recente e meno conosciuta, “Everything’s Gonna Be Okay” appartiene al genere comedy. Creata da Josh Thomas, racconta le vicende di Nicholas, un giovane australiano che si ritrova a crescere le sue sorellastre adolescenti dopo la morte del padre. Una delle due sorelle, Matilda, è una ragazza autistica che sogna di diventare musicista e vivere una vita autonoma.

La serie si distingue per il tono ironico e realistico, ma anche per l’autenticità della rappresentazione: Matilda è interpretata da un’attrice autistica, Kayla Cromer, e le dinamiche familiari sono raccontate senza filtri né patinature. Il messaggio è chiaro: la neurodivergenza è parte della normalità, con tutte le sue sfide e bellezze.

“As We See It” (Amazon Prime Video)

Jason Katims, già autore di “Parenthood”, firma “As We See It”. La serie segue le vite di tre coinquilini ventenni nello spettro autistico che cercano di costruire una propria autonomia nella quotidianità di una grande città americana. Il lavoro si basa sulla produzione israeliana “On the Spectrum” ed è considerata una delle migliori narrazioni televisive sull’autismo adulto.

I tre protagonisti sono interpretati da attori autistici, scelta che rende la serie ancora più potente nella sua veridicità. Ogni episodio affronta sfide reali: il lavoro, le relazioni, l’autostima, le crisi familiari. Il ritmo è delicato e profondamente umano, con uno sguardo che unisce rispetto, ironia e partecipazione emotiva.

"The A Word" (Disney+)

La serie, prodotta e ambientata nel Regno Unito, segue la vita di Joe e della sua famiglia. A Joe, che ha cinque anni, viene diagnosticato un disturbo dello spettro autistico e, come accade, la diagnosi avrà ripercussioni su di lui, ma anche sulle dinamiche familiari.

Basata sulla serie israeliana "Yellow Peppers", "The A Word" esplora le sfide e le gioie che accompagnano la crescita di un bambino e della sua famiglia.