«Auguri a tutti i papà. Io non festeggio, non riesco». Mario Occhiuto e l’amara festa del papà: «Mio figlio? Lo tengo stretto nel cuore»
Il senatore di Forza Italia ha scritto un messaggio sui social, ricordando il figlio Francesco scomparso un mese fa. «Auguri a quelli che possono stringere i loro figli tra le braccia. E a quelli che li tengono stretti nel cuore» L'articolo «Auguri a tutti i papà. Io non festeggio, non riesco». Mario Occhiuto e l’amara festa del papà: «Mio figlio? Lo tengo stretto nel cuore» proviene da Open.

«Auguri a tutti i papà. A quelli che possono stringere i loro figli tra le braccia. E a quelli che li tengono stretti nel cuore». Si chiude con una nota amara la lettera che il senatore di Forza Italia, Mario Occhiuto, scrive su Facebook in onore della festa del papà, oggi mercoledì 19 marzo. Lui, padre di tre, ha dovuto fare i conti meno di un mese fa con la perdita del figlio Francesco, psicologo 30enne morto dopo essersi gettato dalla finestra di casa sua a Cosenza. «Una giornata speciale per tanti, un po’ più difficile per altri. Per me è entrambe le cose», confessa sui social. «Io non festeggerò. Non ci riuscirò».
Occhiuto e il dolore: «Ti scava dentro, ma l’amore resta. Sempre»
«Sono padre di tre figli meravigliosi. Due posso stringerli tra le braccia, uno lo abbraccio ogni giorno con il pensiero e con l’anima. Tre, sempre. Perché l’amore non ha confini. Va oltre il tempo, oltre ciò che gli occhi possono vedere». Il messaggio di Occhiuto è ampio, come se guardasse negli occhi tutti e tre, anche Francesco. «Essere padre è la cosa più bella che esista. Ma può essere anche la più difficile. A volte è gioia, altre è paura, fatica, dolore. È voler proteggere, esserci sempre, anche quando la vita prende strade che non avresti mai voluto». Tra queste ce n’è spesso anche una di dolore: «Quello che ti cambia per sempre. Che scava dentro e lascia un vuoto che niente può colmare. Ma che ti fa capire quanto sia profondo questo legame. Un legame che non si spezza, perché non è fatto solo di sangue, ma di amore. E l’amore resta. Sempre».
I ricordi con il figlio: «Si mostrava fragile e mi lasciava entrare nel suo mondo»
Ed è proprio quel dolore, quel vuoto scavato dall’assenza di Francesco, che accompagna ogni giorno Mario Occhiuto. «A volte – confessa il senatore – «i ricordi fanno sorridere, altre fanno male. Ma i più preziosi sono quelli in cui mio figlio si mostrava fragile, quando – senza bisogno di parole – mi lasciava entrare nel suo mondo. Attimi rari, che porto dentro di me come un dono». Nelle scorse settimane Occhiuto aveva raccontato della «battaglia interiore» del figlio e di come spesso ne avevano parlato. Poi commenta brevemente le foto che ha deciso di allegare al post: «In una foto siamo felici, insieme. In un’altra, indosso una maglietta che è il regalo più bello che abbia mai ricevuto: un pensiero dolce dai miei figli». Ma l’amarezza è forte: «Voglio solo dire grazie. Grazie ai miei figli, perché sicuramente mi hanno reso un uomo migliore. Perché mi danno la forza di andare avanti, ogni giorno».
Il pellegrinaggio ad Assisi e il figlio Francesco, «un angelo che sorregge»
Da qui la decisione di andare «nei luoghi di San Francesco di Paola e di San Francesco d’Assisi. Prima a Paola, per onorare il nome che porta mio figlio. Poi ad Assisi, per raccogliermi in preghiera e sentirmi più vicino a lui. E per trovare la forza di essere, sempre, il padre che i miei figli meritano». Anche per Francesco che, come gli ha scritto qualcuno, è «un angelo che mi sorregge, che continua a camminare accanto a me in un altro modo».
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