Apple e Meta multate per 700 milioni di euro dalla UE: prima applicazione del DMA
La Commissione Europea ha inflitto le prime sanzioni nellambito del Digital Markets Act (DMA)
La Commissione Europea ha inflitto le prime sanzioni nell'ambito del Digital Markets Act (DMA), la legge approvata nel 2022 con l'obiettivo di limitare il potere dei giganti tecnologici nel mercato digitale europeo. Le prime aziende colpite sono Apple e Meta, multate rispettivamente per 500 e 200 milioni di euro per pratiche giudicate anticoncorrenziali. La decisione rappresenta un passo significativo nella nuova strategia regolatoria dell'Unione Europea, decisa a controllare le pratiche dei cosiddetti "gatekeeper" digitali.
Il Digital Markets Act è pensato per impedire che le grandi piattaforme online abusino della loro posizione dominante, imponendo regole unilaterali a utenti e imprese. Le violazioni contestate riguardano in particolare la limitazione della concorrenza nei mercati delle app e della pubblicità personalizzata. I regolatori europei hanno specificato che "Apple ha impedito agli sviluppatori di app di inserire collegamenti esterni per permettere agli utenti di effettuare acquisti al di fuori dell'App Store", e ha introdotto "vincoli tecnici e commerciali" che disincentivano l'uso di canali alternativi di distribuzione delle app, tra cui il "sideloading". Inoltre, secondo la Commissione, Apple impone condizioni sfavorevoli agli sviluppatori che scelgono questi percorsi, tra cui un nuovo onere chiamato "Core Technology Fee".
Meta, invece, è stata sanzionata per il lancio di un servizio in abbonamento senza pubblicità per Facebook e Instagram, basato su un modello "consenso o pagamento". Questo sistema, introdotto nel novembre 2023, secondo i regolatori europei viola il DMA in quanto impone agli utenti una scelta non equa: o autorizzare l'uso dei propri dati personali a fini pubblicitari, o pagare per ottenere una versione priva di annunci. La normativa europea stabilisce che le piattaforme devono ottenere il consenso degli utenti per combinare dati raccolti da diversi servizi, e che chi non acconsente deve comunque poter accedere a un'alternativa "equivalente, anche se meno personalizzata". La Commissione ha dichiarato di essere ancora in fase di valutazione circa la conformità della nuova opzione introdotta da Meta, che offre la possibilità di visualizzare pubblicità "meno personalizzate" gratuitamente.
LA REAZIONE DELLE AZIENDE
Meta ha già annunciato l'intenzione di ricorrere in appello, definendo la decisione della Commissione un attacco all'industria tecnologica statunitense. Joel Kaplan, responsabile degli affari globali di Meta, ha dichiarato:
"La Commissione Europea sta cercando di ostacolare le aziende americane di successo, mentre consente a quelle cinesi ed europee di operare con regole diverse. Non si tratta solo di una multa: imporci un cambio di modello di business equivale a una tariffa di miliardi di dollari, costringendoci a offrire un servizio inferiore".
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