Andrea Prospero morto a Perugia, si indaga su doppia vita dello studente
La polizia ha rinvenuto vicino al cadavere cinque cellulari, 60 sim telefoniche, tre carte di credito. Quello che emerge dalle indagini è il profilo di un “cracker”, un esperto informatico, e i suoi canali social sono ora al vaglio degli inquirenti

È trascorso un mese e mezzo dalla morte di Andrea Prospero e sono ancora tanti i misteri sullo studente universitario di Lanciano, in provincia di Chieti, iscritto a Informatica all'Università degli studi di Perugia, dove è stato trovato senza vita in un appartamento del centro. Secondo l’autopsia la morte del 19enne è avvenuta in seguito all'assunzione eccessiva di psicofarmaci e oppioidi. Intanto vanno avanti le indagini della polizia coordinata dalla Procura del capoluogo umbro che in quella stanza vicino al cadavere ha ritrovato cinque cellulari, 60 sim telefoniche, tre carte di credito.
Esperto informatico
Quello che emerge è il profilo di un “cracker”, un esperto informatico in grado di muoversi nell’ombra per affari ancora poco chiari. Un quadro di cui la famiglia, padre madre e sorella gemella, non aveva la minima conoscenza. Andrea Prospero è stato ritrovato seduto sul letto, vestito con le scarpe ai piedi, il pc poggiato sulle gambe e i flaconi di medicinali e droghe sul comodino. Oltre all’ostello dove viveva anche la sorella Anna, il ragazzo aveva preso in affitto quell’appartamento di proprietà di un ingegnere del posto su una piattaforma di locazione immobiliare a 700 euro mensili, aveva poi prolungato anche per febbraio. Al vaglio degli inquirenti ci sono i canali social di Andrea, tra cui i gruppi su Telegram dove potrebbero nascondersi le tracce di quelle attività illegali di cui si sospetta.