Aldo Moro, 47 anni fa il rapimento in via Fani a Roma
Il 16 marzo 1978 le Brigate Rosse sequestrarono il presidente della Dc uccidendo i 5 uomini della sua scorta. Quello stesso giorno era prevista la formazione di un nuovo governo sostenuto anche dal Pci. Il 9 maggio, dopo 55 giorni di prigionia, lo statista venne ucciso

Sono passati 47 anni dal sequestro di Aldo Moro. Il 16 marzo 1978, l’automobile su cui viaggiava il presidente della Democrazia Cristiana fu fermata in via Fani, a Roma, da un nucleo armato delle Brigate Rosse che uccise i cinque uomini della scorta e rapì il politico pugliese. Quello stesso giorno, Giulio Andreotti avrebbe dovuto ottenere la fiducia per un nuovo governo in cui, per la prima volta, sarebbero stati presenti anche i deputati del Partito Comunista Italiano di Enrico Berlinguer. Il rapimento di Moro, uno dei punti più tragici degli anni di piombo in Italia, durò 55 giorni. Il 9 maggio successivo il corpo senza vita del politico fu fatto ritrovare dalle Br all’interno del bagagliaio di un’auto parcheggiata in via Caetani, nella Capitale. La morte dello statista segnò la fine del cosiddetto "Compromesso storico", l'avvicinamento tra Dc e Pci, di cui Moro era stato uno dei grandi fautori.
L’agguato e il sequestro di Aldo Moro
Poco prima delle 9 del mattino del 16 marzo 1978, Aldo Moro uscì dalla sua casa, in viale del Forte Trionfale, e salì su una Fiat blu con due componenti della scorta. Dietro la sua auto c'era un’altra vettura, un'Alfetta bianca con a bordo gli altri uomini che facevano parte della sua protezione. L'agguato teso dalle Br scattò quando la macchina su cui viaggiava Moro entrò in via Fani: l'auto del presidente della Dc sbatté con una Fiat 128 che gli aveva tagliato la strada. In pochi secondi il commando terrorista saltò fuori davanti al bar "Olivetti" sparando sull'auto della scorta uccidendo sul colpo gli agenti Giulio Rivera e Raffaele Iozzino. Il vicebrigadiere Francesco Zizzi perse la vita poco dopo, all'ospedale Gemelli. Morirono anche l'appuntato Domenico Ricci e il maresciallo Oreste Leonardi che erano nell’auto di Moro. Il presidente della Dc venne invece catturato dai brigatisti. La Fiat usata per l'agguato venne ritrovata più tardi ed esattamente un’ora dopo, alle 10 in punto, il gruppo terroristico rivendicò l’attentato: "Attacco al cuore dello Stato".