A scuola con Sky: imparare come si costruisce un contenuto digitale

Veronica ha diciotto anni e di lavoro fa la regista. Non sempre. Solo in questo pomeriggio trascorso insieme ai compagni di classe negli studi di Sky di Milano Santa Giulia, avanguardia di un esercito di più di mille studenti ammessi a toccare con mano cosa ci sia dietro le quinte della grande media company. Fanno parte degli oltre 20mila che in tre anni hanno aderito a progetto Sky Up The Edit, dedicato agli alunni dagli 8 ai 18 anni, che dallo scorso mese di novembre si è arricchito del progetto Sky Up Academy Studios, indirizzato ai ragazzi più grandi dai 16 ai 18 anni. Un percorso che è iniziato in centinaia di classi di scuole elementari, medie e superiori in tutta Italia e che per molte ragazze e ragazzi come Veronica si è concluso andando a toccare con mano cosa significhi produrre un contenuto, lavorarlo insieme a uno staff di professionisti e veder così realizzato un percorso di story telling digitale che completa la loro esperienza scolastica e formativa.Il servizio di un minuto e mezzo di cui Veronica è regista e che vede tutti gli altri impegnati come giornalisti, talent, cameraman, montatori, stilisti e aiuto registi è dedicato alla corretta alimentazione. Lei e gli altri vengono dal liceo scientifico Moreschi di Milano, ma negli studi di Sky in questi mesi sono arrivati anche da Calabria, Piemonte, Liguria e Veneto. Risultato? “Bellissimo, vedere il dietro le quinte, le regie, anche solo passare dai corridoi è stato affascinante” garantisce Veronica insieme ai compagni. Il loro servizio giornalistico, costruito seguendo tutti i canoni tecnici e contenutistici degli adulti, sarà valutato insieme a tutti gli altri e a giugno il migliore verrà premiato. Ma per una volta, quello che conterà di più sarà stato il percorso e non necessariamente il punto d’arrivo. (Giovanni Capuano)Sky Up The Edit è nato nel 2022, prima progetto digitale da remoto, eredità delle limitazioni della pandemia, e adesso finalmente anche in presenza. Un lavoro lungo mesi, con a disposizioni degli studenti non solo il centro di produzione di Santa Giulia, ma soprattutto materiali didattici, schede, video, approfondimenti utili a mettere a fuoco gli argomenti proposti: i valori dello sport, il bisogno di un pianeta sostenibile e il benessere a tavola.“Sono valori in cui ci riconosciamo come azienda e l’inclusione digitale è per noi un aspetto fondamentale” spiega Sarah Varetto, Executive Vice President Communications, Inclusion and Bigger Picture di Sky Italia: “Abbiamo sempre creduto molto nel rapporto con le nuove generazioni, nell’idea di restituire qualcosa al mondo della scuola”.Il progetto si è evoluto sotto il cappello istituzionale dei ministeri dell’Istruzione e dello Sport, anche attraverso incontri nelle scuole, confronti con ex atleti e discussioni intorno alla possibilità di estrarre valore da qualsiasi esperienza. Ha fatto tappa anche in realtà difficili come Scampia, luoghi dove i giovani lottano quotidianamente per staccarsi di dosso etichette eredità del passato.Attraverso mesi di lavoro in team, compagni che si trasformano in colleghi, i ragazzi sono portati a cominciare a valutare se stessi proiettandosi nel mondo del lavoro. A capire cosa può essere interessante e cosa no, misurarsi con una realtà informativa spesso percepita come lontana: “Uno degli obiettivi è arrivare a discutere con loro della veridicità di un contenuto – spiega Sarah Varetto -, dotarli di strumenti tecnologici e non solo che siano di supporto nel costruirsi la loro ‘dieta informativa’ senza che sia imposta solo da un algoritmo”. E’ la generazione che cerca notizie scrollando gli smartphone, vive sui social, consuma video e ha bisogno di essere educata al riconoscimento della bontà delle fonti. Vivendo a contatto con il mondo di una grande emittente fa un passo anche in questa direzione.

Mar 7, 2025 - 21:03
 0
A scuola con Sky: imparare come si costruisce un contenuto digitale


Veronica ha diciotto anni e di lavoro fa la regista. Non sempre. Solo in questo pomeriggio trascorso insieme ai compagni di classe negli studi di Sky di Milano Santa Giulia, avanguardia di un esercito di più di mille studenti ammessi a toccare con mano cosa ci sia dietro le quinte della grande media company. Fanno parte degli oltre 20mila che in tre anni hanno aderito a progetto Sky Up The Edit, dedicato agli alunni dagli 8 ai 18 anni, che dallo scorso mese di novembre si è arricchito del progetto Sky Up Academy Studios, indirizzato ai ragazzi più grandi dai 16 ai 18 anni. Un percorso che è iniziato in centinaia di classi di scuole elementari, medie e superiori in tutta Italia e che per molte ragazze e ragazzi come Veronica si è concluso andando a toccare con mano cosa significhi produrre un contenuto, lavorarlo insieme a uno staff di professionisti e veder così realizzato un percorso di story telling digitale che completa la loro esperienza scolastica e formativa.

Il servizio di un minuto e mezzo di cui Veronica è regista e che vede tutti gli altri impegnati come giornalisti, talent, cameraman, montatori, stilisti e aiuto registi è dedicato alla corretta alimentazione. Lei e gli altri vengono dal liceo scientifico Moreschi di Milano, ma negli studi di Sky in questi mesi sono arrivati anche da Calabria, Piemonte, Liguria e Veneto. Risultato? “Bellissimo, vedere il dietro le quinte, le regie, anche solo passare dai corridoi è stato affascinante” garantisce Veronica insieme ai compagni. Il loro servizio giornalistico, costruito seguendo tutti i canoni tecnici e contenutistici degli adulti, sarà valutato insieme a tutti gli altri e a giugno il migliore verrà premiato. Ma per una volta, quello che conterà di più sarà stato il percorso e non necessariamente il punto d’arrivo.

(Giovanni Capuano)

Sky Up The Edit è nato nel 2022, prima progetto digitale da remoto, eredità delle limitazioni della pandemia, e adesso finalmente anche in presenza. Un lavoro lungo mesi, con a disposizioni degli studenti non solo il centro di produzione di Santa Giulia, ma soprattutto materiali didattici, schede, video, approfondimenti utili a mettere a fuoco gli argomenti proposti: i valori dello sport, il bisogno di un pianeta sostenibile e il benessere a tavola.

“Sono valori in cui ci riconosciamo come azienda e l’inclusione digitale è per noi un aspetto fondamentale” spiega Sarah Varetto, Executive Vice President Communications, Inclusion and Bigger Picture di Sky Italia: “Abbiamo sempre creduto molto nel rapporto con le nuove generazioni, nell’idea di restituire qualcosa al mondo della scuola”.

Il progetto si è evoluto sotto il cappello istituzionale dei ministeri dell’Istruzione e dello Sport, anche attraverso incontri nelle scuole, confronti con ex atleti e discussioni intorno alla possibilità di estrarre valore da qualsiasi esperienza. Ha fatto tappa anche in realtà difficili come Scampia, luoghi dove i giovani lottano quotidianamente per staccarsi di dosso etichette eredità del passato.

Attraverso mesi di lavoro in team, compagni che si trasformano in colleghi, i ragazzi sono portati a cominciare a valutare se stessi proiettandosi nel mondo del lavoro. A capire cosa può essere interessante e cosa no, misurarsi con una realtà informativa spesso percepita come lontana: “Uno degli obiettivi è arrivare a discutere con loro della veridicità di un contenuto – spiega Sarah Varetto -, dotarli di strumenti tecnologici e non solo che siano di supporto nel costruirsi la loro ‘dieta informativa’ senza che sia imposta solo da un algoritmo”. E’ la generazione che cerca notizie scrollando gli smartphone, vive sui social, consuma video e ha bisogno di essere educata al riconoscimento della bontà delle fonti. Vivendo a contatto con il mondo di una grande emittente fa un passo anche in questa direzione.