UniCredit batte le previsioni: utile contabile a 9,7 miliardi

Banche. L’ad Orcel parla delle partite in corso: su BancoBpm non ho «mai escluso un rilancio del prezzo» Commerz? «Servirà tempo». Il gruppo supera il 5% in Generali, ma «nessuna ambizione di acquisizione» UniCredit archivia il 2024 con un utile netto contabile di 9,7 miliardi, in crescita del 2,2% rispetto al 2023, e batte anche […] L'articolo UniCredit batte le previsioni: utile contabile a 9,7 miliardi proviene da Iusletter.

Feb 12, 2025 - 11:59
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UniCredit batte le previsioni: utile contabile a 9,7 miliardi

Banche. L’ad Orcel parla delle partite in corso: su BancoBpm non ho «mai escluso un rilancio del prezzo» Commerz? «Servirà tempo». Il gruppo supera il 5% in Generali, ma «nessuna ambizione di acquisizione»

UniCredit archivia il 2024 con un utile netto contabile di 9,7 miliardi, in crescita del 2,2% rispetto al 2023, e batte anche le stime degli analisti che prevedevano 9,4 miliardi. Ma soprattutto accelera sul fronte della redditività attesa, mettendo in conto per il 2027 un obiettivo di un utile netto pari a circa 10 miliardi, insieme ad un RoTE superiore al 17%.

La banca di piazza Gae Aulenti conferma così la sua capacità di generare redditività – chiudendo il sedicesimo trimestre consecutivo in positivo – e si prepara a giocare le partite strategiche. A partire da BancoBpm, su cui la banca guidata da Orcel è pronta ad effettuare un rilancio sul prezzo dell’Ops qualora ci fossero le giuste condizioni. «Non l’ho mai escluso fin dal primo giorno», dice Orcel agli analisti, tenendo così aperta la porta a una mossa che dipenderà anche dalle carte che si giocherà a sua volta piazza Meda: proprio oggi il ceo Giuseppe Castagna presenterà i suoi conti e il nuovo piano industriale, incluso il rilancio su Anima. L’obiettivo di UniCredit è conquistare «una banca che porterebbe a rafforzarci nella piccola e media impresa, che è uno dei canali principali su cui ci focalizzeremo nei prossimi 3-4 anni». Molto dipenderà anche dalla risposta del Credit Agricole, che in Bpm ha una quota del 15% ma è anche, tramite Amundi, partner di UniCredit sul risparmio gestito. UniCredit ha avuto «discussioni con il Credit Agricole» e i contatti «potranno riprendere quando si avvicinerà il lancio concreto dell’offerta», ma al momento «la situazione è questa» Orcel, facendo capire nulla è detto.

Poi ci sarà da ragionare su Commerzbank: per capire il da farsi «servirà tempo». Il riferimento è alla formazione del nuovo Governo tedesco e poi ai colloqui che, nelle intenzioni del banchiere, saranno avviati. Difficile tuttavia che si muova qualcosa prima del quarto trimestre 2025 o primo trimestre del 2026. «Sto aspettando – dice Orcel – che ci sia l’opportunità: avremo modo di vedere qual è il nuovo piano e di come sarà eseguito e convinceremo le autorità tedesche». Di sicuro, le due operazioni non rischiano di sovrapporsi tra di loro loro.

Poi c’è la partecipazione in Generali. Qui la notizia è il superamento della soglia del 5%, in virtù «della quota detenuta dai clienti». Ma ciò segnala anche l’attivismo di piazza Gae Aulenti nella prospettiva di voler contare in vista dell’assemblea dell’8 maggio. La certezza è che «non c’è alcuna ambizione di acquisizione» del Leone. «Non abbiamo obiettivi industriali, è un investimento finanziario costruito nel tempo», dice Orcel. Si tratta di “una buona società italiana, sono nostri partner in Europa centrale e dell’Est. E abbiamo già un buon capital gain». Orcel non si esime dal commentare anche l’Ops lanciata dal Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca che è il primo azionista del Leone di Trieste: «deciderà il mercato», è il messaggio tranchant, mentre la vera attenzione sarà tutta concentrata sull’accordo Generali-Natixis: oggi la banca vede «la situazione da un punto di vista neutrale» e al «momento opportuno» prenderà una decisione.

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