Tim, prima mossa di Poste Italiane: colloquio con Vivendi (rumor)
Dopo essere diventato secondo socio di Telecom Italia, secondo indiscrezioni di stampa il gruppo guidato da Matteo Del Fante avrebbe chiamato i francesi per cercare di aprire un canale di dialogo ma questi avrebbero ribadito la loro strategia di uscita dal capitale dell’ex monopolista.

Subito attiva Poste Italiane dopo l’entrata nel capitale di Telecom Italia come secondo socio (con il 9,8%) avvenuta ieri. Fonti di MF rivelano che ieri ci sarebbe stato un primo colloquio telefonico tra i vertici di Poste e quelli di Vivendi, aprendo così un dialogo con i francesi dopo i contrasti con il management di Tim di questi mesi.
I rumor parlano di “chiamata esplorativa” e avente l’obiettivo di capire le intenzioni di Vivendi, anche se i francesi avrebbero ribadito di non voler abbandonare la sua strategia di uscita dal capitale di Tim in cui detengono il 23,75%.
Il gesto, comunque, sarebbe stato apprezzato dalla holding della famiglia Bolloré che possiede Vivendi, la quale ora considererebbe Poste come un socio collaborativo nel caso in cui decidesse di rimanere in Tim.
Le aperture di Poste a Vivendi sostengono questa mattina le azioni Tim a Piazza Affari che arrivano a guadagnare fino il 3% nella prime due ore di contrattazioni, toccando un massimo di 0,2814 euro e sovraperformando il FTSE MIB (+0,40%).
Gli analisti di Barclays hanno alzato il prezzo obiettivo da 0,35 a 0,37 euro sulle azioni ordinarie e le risparmio, confermando la raccomandazione overweight.
Per gli esperti i "solidi risultati e la guidance mostrano che i fondamentali di Tim post NetCo sono strutturalmente più sani. Il recente newsflow è positivo e crediamo che alcune opzionalità a cui Tim è esposta stiano diventando più probabili".
Gli analisti di EQUITA (‘buy’ confermato sulle azioni Tim) hanno pubblicato una nota di aggiornamento dopo la presentazione del nuovo piano industriale di Tim, affinando le proprie stime.
1. Miglioramento dell'EFCF (Equity Free Cash Flow) 2025:
- rivisto da 290 milioni di euro a 467 milioni di euro;
- mantenuta una stima cumulata di 2,3 miliardi di euro per il periodo 2025-27, leggermente più prudente rispetto ai 2,5 miliardi previsti dal piano Tim.
2. Remunerazione degli azionisti
Introdotte le previsioni di distribuzione in linea con il piano:
- 350 milioni nel 2026
- 500 milioni nel 2027
- 600 milioni nel 2028
Ipotizzata per semplicità la distribuzione tramite dividendi per azioni ordinarie e di risparmio.
Non inclusi al momento i 5,5 centesimi di dividendi cumulati non pagati ai titoli di risparmio.
3. Cessione di Sparkle:
- Spostamento del closing dal 2025 al 2026, come indicato nel piano.
Valutazione e raccomandazione
- Confermata la valutazione di 36 centesimi per le azioni ordinarie e 44 centesimi per quelle di risparmio
La valutazione tiene conto di:
- Prezzo di mercato di Tim Brazil (oggetto di forte rivalutazione recente)
- Multiplo di 4,9x EV/EBITDA al 2025 per le attività domestiche (4x per Consumer e 6,5x per Enterprise)
- 700 milioni di euro per Sparkle
- 75% del canone di concessione (750 milioni di euro)
- 500 milioni di euro di potenziali earn-out (20% del massimo earn-out legato alla rete unica)
- Circa 1 miliardo di euro di aggiustamento sul debito legato al factoring/debito medio dell'anno