Tetti verdi: sapevi che a Basilea i Green roofs sono obbligatori per legge (già da 15 anni)
In praticamente tutte le nostre città, l’impatto del cemento sulla biodiversità è devastante: la copertura artificiale del suolo riduce le aree naturali disponibili per flora e fauna, aumenta le temperature e compromette irrimediabilmente l’equilibrio ecologico. Un contesto a dir poco asfissiante, dove senz’altro i tetti verdi possono rappresentare una soluzione efficace almeno per provare a...
In praticamente tutte le nostre città, l’impatto del cemento sulla biodiversità è devastante: la copertura artificiale del suolo riduce le aree naturali disponibili per flora e fauna, aumenta le temperature e compromette irrimediabilmente l’equilibrio ecologico.
Un contesto a dir poco asfissiante, dove senz’altro i tetti verdi possono rappresentare una soluzione efficace almeno per provare a mitigare gli effetti della cementificazione e offrire un habitat prezioso alla biodiversità.
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Cosa sono i tetti verdi e come funzionano?
@Stefan Grossert/Climate-adapt.eea.europa.eu/
I tetti verdi altro non sono che coperture vegetali installate sopra edifici e abitazioni che sostituiscono le superfici impermeabili con strati di terra, piante e, talvolta, veri e propri ecosistemi. Possono essere estensivi, con uno strato sottile di vegetazione a bassa manutenzione, o intensivi, veri e propri giardini pensili che ospitano anche alberi e arbusti.
Questi spazi verdi non solo migliorano l’efficienza energetica degli edifici, riducendo la necessità di condizionamento e riscaldamento, ma fungono anche da rifugi per insetti impollinatori, uccelli e piccoli animali, ripristinando un equilibrio ecologico alterato dall’urbanizzazione.
Inoltre, i tetti verdi aiutano a trattenere l’acqua piovana, riducendo il rischio di allagamenti e alleggerendo la pressione sulle reti fognarie cittadine.
Il caso di Basilea, un modello di successo
Un esempio virtuoso di integrazione dei tetti verdi in una strategia di tutela della biodiversità urbana è rappresentato dalla città svizzera di Basilea. Fin dagli anni ’90, la città ha adottato politiche ambiziose per promuovere l’installazione di tetti verdi su edifici pubblici ed è diventata la prima città al mondo a rendere gli spazi verdi un requisito legale per le nuove costruzioni.
Nell’ambito della strategia di Basilea per la biodiversità, infatti, da 15 anni gli spazi verdi sono obbligatori in tutti gli edifici nuovi e ristrutturati con tetti piani. Da allora, sono stati costruiti più di 1 milione di metri quadrati di tetti verdi, rendendola la città leader nel “rinverdimento” dei suoi spazi urbani.
Ciò che distingue Basilea dalle altre città è l’approccio scientifico e strutturato con cui i tetti verdi sono stati progettati. In collaborazione con biologi ed ecologisti, la città ha sviluppato tetti progettati specificamente per favorire la biodiversità, includendo specie vegetali autoctone e materiali che simulano gli habitat naturali degli insetti e degli uccelli locali.
I risultati sono stati sorprendenti: ricerche hanno dimostrato che i tetti verdi di Basilea ospitano oltre 175 specie di piante e una varietà significativa di insetti impollinatori, tra cui api selvatiche e farfalle, che altrimenti non troverebbero spazio nei contesti urbani. Inoltre, questi ecosistemi riducono il cosiddetto “effetto isola di calore urbano”, abbassando le temperature cittadine e migliorando la qualità dell’aria.
Anche Basilea, dunque, dimostra che i tetti verdi non sono solo una scelta estetica o energetica, ma una vera e propria strategia di conservazione della biodiversità urbana. Per altre città, replicare questo modello significherebbe migliorare la resilienza climatica, aumentare il verde urbano e offrire nuove opportunità per la natura di integrarsi armoniosamente nel tessuto cittadino.
Promuovere la diffusione dei tetti verdi significa ripensare il modo in cui progettiamo le nostre città, rendendole più sostenibili, vivibili e a misura di natura.
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