Sputi, insulti e uno schiaffo agli agenti della penitenziaria

La denuncia del sindacato Sappe. Gli episodi a Siena il primo e il 5 marzo

Mar 8, 2025 - 08:28
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Sputi, insulti e uno schiaffo agli agenti della penitenziaria

Sputi, insulti, anche uno schiaffo, agli agenti penitenziari del carcere di Siena in due distinti episodi avvenuti nei giorni scorsi e che ora vengono messi in evidenza dal sindacato Sappe, che protesta per "l’ondata di violenze nelle carceri toscane" e in particolare per le ultime avvenuti nel penitenziario di Siena dove gli agenti "si sono trovati a fronteggiare, in meno di una settimana, due eventi critici" ai loro danni. Il segretario regionale del Sappe, Francesco Oliviero, lancia "l’ennesimo appello alle istituzioni per garantire sicurezza agli agenti in servizio nelle strutture detentive".

Un episodio risale all’1 marzo scorso, riferisce una nota, "al rifiuto dei detenuti di veder sottoposta a perquisizione ordinaria una cella ricoprendo gli agenti di insulti, sputi, minacce e provocazioni, i quali seppur con non poche difficoltà hanno comunque dato dimostrazione di quanto l’unione faccia la forza riuscendo a dare esecuzione alla stessa", spiega il sindacalista; l’altro "il 5 marzo, quando due detenuti si sono sentiti ‘accusatì dall’addetto di sezione, di una mancanza e un terzo detenuto ha reagito con estrema violenza: sferrando uno schiaffo al volto dell’agente". In entrambe le situazioni la polizia penitenziaria senese ha arginato le situazioni "senza ulteriori disagi". Oliviero rivolge "al personale di Siena intervenuto, ed in particolare a quelli coinvolti direttamente, l’apprezzamento del Sappe" sottolineando che "è necessario investire nella sicurezza delle carceri, in virtù della mission del Corpo di Polizia Penitenziaria - garantire l’ordine e la sicurezza all’interno dell’istituto, mission che si riflette sulla tutela della pubblica sicurezza, inevitabilmente -, nonché per il personale stesso di Polizia Penitenziaria, stremato ormai da queste continue lotte".

Per Donato Capece, segretario generale Sappe, "il carcere è diventato come l’inferno dantesco e questo non è accettabile", "sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per far scontare nelle loro carceri, le pene". Capece chiede di "prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi nel circuito detentivo ordinario".