Skicross, Simone Deromedis acciaccato ai Mondiali: si ferma in semifinale. Galli eliminata in avvio
Simone Deromedis si è presentato in condizioni tutt’altro che perfette ai Mondiali di sci freestyle e non è riuscito a difendere il titolo che aveva conquistato due anni nello skicross. Il fuoriclasse trentino era infatti visibilmente debilitato in Engadina (Svizzera), ancora a mezzo servizio dopo l’incidente occorsogli settimana scorsa a Craigleith in occasione della gara-1 […]

Simone Deromedis si è presentato in condizioni tutt’altro che perfette ai Mondiali di sci freestyle e non è riuscito a difendere il titolo che aveva conquistato due anni nello skicross. Il fuoriclasse trentino era infatti visibilmente debilitato in Engadina (Svizzera), ancora a mezzo servizio dopo l’incidente occorsogli settimana scorsa a Craigleith in occasione della gara-1 della penultima tappa di Coppa del Mondo.
L’azzurro aveva picchiato fortemente a terra con la schiena e il fianco approcciando un salto nei quarti di finale e purtroppo quella caduta sta presentando il conto in chiusura di una stagione che fino ad allora era stata impeccabile: in Canada aveva perso la testa della classifica generale del massimo circuito internazionale itinerante (ma potrebbe ribaltare tutto il prossimo weekend a Idre Fjall), oggi gli ha impedito di lottare concretamente per confermarsi sul trono.
Simone Deromedis è stato coriaceo ed encomiabile tra ottavi e quarti di finale, adottando sempre la strategia che in queste condizioni fisiche risulta indubbiamente la più congeniale: uscire forte dal cancelletto di partenza, interpretare al meglio le difficile strutture iniziali, prendere la testa e poi cercare di rimanere al comando per un minuto in totale apnea, con le energie che iniziano ad abbandonarti.
Il nostro portacolori ci è riuscito prima con il tedesco Tim Hronek e gli altri italiani Edoardo Zorzi e Dominik Zuech, poi si è replicato quando era nella morsa dei teutonici Tobias Mueller, Florian Wilmsmann (suo rivale per la Sfera di Cristallo insieme al canadese Reece Howden) e Tim Hronek. In semifinale, però, è partito altrettanto forte, ma ha poi dovuto prestare il fianco ai sorpassi dello scatenato Mueller e del giapponese Ryo Sugai, oltre che del francese Melvin Tchiknavorian negli ultimi metri.
Simone Deromedis ha poi preso parte alla small final, chiudendo al secondo posto (sesto complessivo) alle spalle dello svedese David Mobaerg. La medaglia d’oro è stata conquistata da lo svizzero Ryan Regez (Campione Olimpico a Pechino 2022, che sul traguardo ha preceduto il francese Youri Duplessis Kergomard. Il transalpino è poi stato retrocesso per un contatto con le code di Regez e che aveva costretto il tedesco Tobias Mueller a uscire di pista: argento al teutonico, bronzo al collo del giapponese Ryo Sugai che era caduto in avvio e poi è giunto attardato al traguardo.
Sul fronte femminile, invece, ci si aspettava uno squillo da parte di Jole Galli, che durante l’inverno è salita sul podio in ben cinque occasioni vincendo due gare (Val di Fassa e Gudauri). La livignasca è però uscita male dai blocchi di partenza nei quarti di finale e non è più riuscita a recuperare, chiudendo alle spalle della canadese India Sherret e della tedesca Daniela Maier. La svizzera Fanny Smith ha dominato l’intera giornata e ha conquistato la medaglia d’oro precedendo la canadese Courtney Hoffos e la già citata Maier. La 32enne ha fatto festa in casa replicando il trionfo di dodici anni fa e salendo sul podio iridato addirittura per la settima volta consecutiva (due ori, tre argenti, due bronzi).