Scudo verde, scoppia la polemica: “Chi ci paga nuovi furgoni?”. Ma gli anti smog esultano

Più contrari che favorevoli al provvedimento che limita i veicoli più inquinanti. Un ambulante: “Se dovessi comprare un altro mezzo sarei costretto a chiudere”. Tanti scettici: “Non serve”. Chi è favorevole: “I polmoni ringrazieranno”

Mar 30, 2025 - 04:33
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Scudo verde, scoppia la polemica: “Chi ci paga nuovi furgoni?”. Ma gli anti smog esultano

Firenze, 30 marzo 2025 – “Faccio questo lavoro da oltre trent’anni, ma per colpa dello Scudo Verde rischio davvero di smettere”. Ha la voce rotta la commerciante ambulante Gabriella Greco, sulle piazze fiorentine con il suo furgone di cosmetici dagli anni ’90. Quando guarda la nuova Ztl ambientale, gli occhi si riempiono di quel mix di rabbia e incredulità di chi vede sfumare l’impegno e i sacrifici di una vita solo perché non può permettersi un camioncino all’ultimo grido per lavorare.

Lo Scudo Verde, voluto dal Comune per combattere l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria in città, sta dividendo i fiorentini. C’è chi lamenta la mancanza di spiegazioni chiare da parte dell’amministrazione, chi lo reputa inefficace contro lo smog e chi chiede esenzioni per famiglie fragili e commercianti. Intanto, il provvedimento sta per entrare in vigore: da martedì le telecamere si accenderanno e da giugno scatteranno le multe. Per ora, nel mirino ci sono le auto a benzina e diesel Euro 0, i diesel Euro 1, i motocicli Euro 0 a due tempi, i ciclomotori Euro 0 e quelli a miscela.

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PRESSPHOTO Firenze,cartelli per lo scudo verde, foto Marco Mori/New Press Photo

E proprio tra questi rientra il furgoncino di Gabriella: “Cambiarlo sarebbe un investimento enorme – continua mentre sistema i prodotti in Largo Annigoni – Si parla di decine di migliaia di euro”. Ma non è la sola a rischio. Anche Luciano Marziali stringe i denti: “Mi hanno spostato in piazza perché ci sono i lavori al mercato coperto. E ora dicono che non ci potrò più venire con il furgone. È un’ingiustizia per tanti esercenti: per un furgone ci vogliono 60 mila euro. Se lo compro, chiudo”. Non sono solo gli ambulanti a storcere il naso. Anche i commercianti del centro temono che le restrizioni facciano diminuire la clientela.

“Per noi negozianti sarà un grosso problema – aggiunge Paolo Bussolotti – Botteghe, esercizi, artigiani… Se la gente non può entrare, come fanno a lavorare?” Ma oltre al commercio, ad essere colpite sono le famiglie. Del resto, comprare un’auto nuova non costa “due spiccioli”. Alessio Pecorini lo dice chiaro e tondo: “È un impegno economico enorme. Serve una fascia di garanzia per chi non può permettersi subito un’auto meno inquinante”. “Avevo un diesel e quando appresi la notizia l’ho venduto subito. Non è giusto” tuona Luigi Bracco. Concorda Gaetano Manera che esprime perplessità sull’efficacia della Ztl ambientale: “Non risolve il problema. Bisogna agire su più fattori”.

E Leonardo Aglietti solleva una questione spinosa: “L’informazione non è stata chiarissima e tante persone non sanno nemmeno di cosa si parla”. Sono in molti a segnalare la carenza di informazioni istituzionali: c’era chi si aspettava una lettera, una mail, qualcosa che spiegasse come andranno le cose. Tra loro David Pacilli: “Nessuno sa niente, ci sono solo cartelli e pure quelli sono insufficienti. Serviva una vera campagna informativa, non solo divieti”. La misura vuole comunque ridurre l’inquinamento, e c’è anche chi loda l’intenzione del Comune.

“Lo Scudo Verde è fatto bene – dice Paolo Mangino – Per combattere lo smog servirebbero anche altre azioni, ma intanto è qualcosa. Certo, le famiglie e gli ambulanti sono un problema, ma è difficile pensare a sgravi e incentivi”. Vede il bicchiere mezzo pieno Dimitri Palloni: “Se sarà una misura utile per ridurre l’inquinamento lo dirà il tempo. Naturalmente deve essere coordinato con altre misure. Capisco chi storge il naso ma capisco snche il Comune che vuole ridurre lo smog”. Sta nel mezzo Marco Gabbuggiani: “È positivo, soprattutto per i polmoni. Ma secondo me è prematuro. Andava finita prima la tramvia per dare un’alternativa”. Mentre Marco Bartolozzi abbraccia lo Scudo: “La decisione non mi sembra sbagliata. È una scelta che dimostra che l’auto a Firenze sia sempre meno necessaria, specialmente nelle zone centrali”. Insomma, la Ztl ambientale continua a far discutere. Ma su un punto tutti concordano: servono tutele per le famiglie e i commercianti in difficoltà.