San Patrizio: la birra industriale può essere sostenibile?

Il verde d’Irlanda, la musica, la convivialità e fiumi di birra. San Patrizio è la festa che celebra il 17 marzo l’Irlanda e il suo patrono, ma è anche un’occasione per riflettere sulla sostenibilità di una delle bevande più amate al mondo: la birra. Se quella artigianale sembra avere una marcia in più, cosa succede...

Mar 17, 2025 - 08:41
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San Patrizio: la birra industriale può essere sostenibile?

Il verde d’Irlanda, la musica, la convivialità e fiumi di birra. San Patrizio è la festa che celebra il 17 marzo l’Irlanda e il suo patrono, ma è anche un’occasione per riflettere sulla sostenibilità di una delle bevande più amate al mondo: la birra. Se quella artigianale sembra avere una marcia in più, cosa succede quando si parla di produzione industriale? È possibile conciliare grandi volumi e rispetto per l’ambiente?

La birra, si sa, è fatta principalmente di acqua, orzo, luppolo e lievito. Ma il processo produttivo su larga scala richiede grandi quantità di energia e risorse, con un impatto ambientale non trascurabile.

Uno degli aspetti critici è il consumo di acqua. Ma la produzione industriale di birra richiede energia per la cottura del mosto, la fermentazione, la refrigerazione e il trasporto. Questo si traduce in emissioni di CO2, che contribuiscono al cambiamento climatico.

Imballaggi e rifiuti

Bottiglie di vetro, lattine di alluminio, tappi, etichette: l’imballaggio della birra genera una ovviamente rifiuti. La gestione di questi materiali, il loro riciclo o smaltimento, rappresenta un’altra sfida per la sostenibilità.

Cosa fanno le aziende?

Di fronte a queste sfide, alcune aziende del settore birrario stanno adottando misure per ridurre il loro impatto ambientale. Dall’ottimizzazione dei processi produttivi alla riduzione del consumo di acqua ed energia, dall’utilizzo di materie prime sostenibili all’impiego di imballaggi riciclabili, le iniziative sono diverse.

Birra Peroni: le parole Federico Sannella

Abbiamo incontrato Federico Sannella, Direttore Corporate Affairs di Birra Peroni, per capire come l’azienda affronta la questione della sostenibilità. “La sostenibilità costa, è vero – ci ha raccontato Sannella – ma proprio per questo le grandi imprese, con i loro processi ottimizzati e la capacità di investire, possono essere pioniere in questo campo“.

“Dal 2013-2014 lavoriamo a stretto contatto con i nostri fornitori. Abbiamo un legame diretto con oltre 1.500 aziende agricole per la produzione dell’orzo. Il nostro ruolo è quello di interagire con loro, capire le loro esigenze e guidarli in un percorso di sostenibilità che porta un duplice vantaggio: da un lato, materie prime di alta qualità, sempre più sostenibili e resistenti al cambiamento climatico; dall’altro, una filiera agricola sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.”

Se la gestione della filiera agricola rappresenta una sfida cruciale, l’acqua si configura come la nuova frontiera della sostenibilità. “Il tema dell’emergenza idrica è il tema del futuro presente – ha sottolineato Sannella – Da sempre abbiamo piani e progetti per ridurre progressivamente il consumo di acqua nella produzione di birra. Ovviamente, ci sono dei limiti, considerando che la birra è composta per il 90% da acqua. Tuttavia, abbiamo investito in tecnologie che ci permettono di fare progressi significativi nel processo produttivo”.

La consapevolezza dell’importanza della risorsa idrica è evidente. Sannella ci ha raccontato che la sfida non può essere affrontata singolarmente: “È un tema che dobbiamo affrontare come sistema Paese”.

Il tema del vuoto a rendere, recentemente al centro del dibattito sulla normativa europea degli imballaggi, è un altro aspetto cruciale della sostenibilità. “L’imballaggio è un tema molto importante. La birra è già un settore molto ‘a rendere’, soprattutto per quanto riguarda i fusti, che rappresentano una parte significativa dei consumi fuori casa”.

Tuttavia, il ritorno al vuoto a rendere per le bottiglie di vetro, pratica diffusa in Italia negli anni ’70, presenta delle complessità. “Per tornare a un sistema di quel tipo, servono investimenti importanti, una maggiore consapevolezza ed educazione dei consumatori,” spiega Sannella. “È una strada percorribile, ma non priva di ostacoli”.

La birra industriale può essere sostenibile? La risposta non è univoca. Le sfide sono molte, ma l’impegno di alcune aziende e la crescente consapevolezza dei consumatori fanno ben sperare. L’importante è continuare a monitorare l’impatto ambientale del settore, promuovere pratiche sostenibili e informare i consumatori, affinché possano fare scelte consapevoli.

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