Rinnovabili, Legambiente lancia l’allarme Gli obiettivi del 2030 raggiungibili nel 2038

Italia / Cresce a rilento il numero degli impianti installati, mentre la confusione tra le normative contribuisce al ritardo fin qui accumulato

Mar 19, 2025 - 18:43
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Rinnovabili, Legambiente lancia l’allarme Gli obiettivi del 2030 raggiungibili nel 2038

I traguardi fissati dall’Italia per le energie rinnovabili rischiano di non essere raggiunti entro il 2030. Questo è il messaggio lanciato da Legambiente attraverso il rapporto intitolato “Scacco matto alle rinnovabili”. Il documento riporta numerosi dati secondo cui, se non dovessero cambiare i ritmi di sviluppo, il Belpaese arriverebbe a raggiungere l’obiettivo di 80.001 MW di potenza da fonti rinnovabili solo nel 2038. Il ritardo quindi è evidentissimo: ben 8 anni dopo rispetto alle previsioni. L’analisi prende in considerazione sia l’andamento delle rinnovabili, ma anche il ruolo delle singole regioni, con il loro forte impegno al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Dai dati emersi ci si può rendere conto come, anche se in Italia si stia registrando un forte aumento nell'installazione di impianti, ciò non sia comunque abbastanza per far sì che la tabella di marcia sia rispettata. Al termine del 2024, infatti, le tecnologie verdi hanno raggiunto una potenza complessiva di 74.303 MW, con un incremento di 7.477,8 MW rispetto ai 66.824,9 MW del 2023. L'energia prodotta da fonti rinnovabili copre ora il 41,1% del fabbisogno energetico nazionale, ma c’è ancora tanto lavoro da fare per raggiungere gli obiettivi che ci si era prefissati. Per quanto riguarda le energie rinnovabili più diffuse in Italia, si può notare una predominanza degli impianti fotovoltaici, che da soli coprono il 48,4% della potenza totale (37.076 MW). Seguono gli impianti idroelettrici con il 28% (21.576 MW), quelli eolici con il 17% (13.021 MW), mentre bioenergie e geotermia contribuiscono rispettivamente con il 5% e l’1%. Per centrare l'obiettivo al 2030, l'Italia dovrebbe riuscire a installare ogni anno circa 10.380 MW. Legambiente individua uno dei problemi principali di questo rallentamento, ovvero la frammentazione delle normative che regola lo sviluppo delle energie rinnovabili. Basti pensare al Decreto Aree Idonee, il quale lascia un ampio margine di discrezionalità alle singole regioni, rallentando l'approvazione dei progetti. Anche il Decreto Agricoltura non distingue adeguatamente tra le aree destinate all’agricoltura e quelle marginali, limitando la possibilità per gli agricoltori di costruire impianti fotovoltaici nelle proprie aziende. Infine, il Testo Unico FER non unifica la normativa esistente e trasferisce gran parte delle responsabilità ai comuni.