Reddito di Cittadinanza e Assegno di Inclusione: chi vince e chi perde

L'ISTAT confronta i benefici dell'Assegno di Inclusione rispetto al Reddito di Cittadinanza, più generoso e inclusivo: tagliate fuori 850mila famiglie.

Mar 19, 2025 - 10:28
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Reddito di Cittadinanza e Assegno di Inclusione: chi vince e chi perde

Nel contesto delle politiche di inclusione sociale, il Reddito di Cittadinanza (RDC) ha rappresentato una delle misure più significative degli ultimi anni in Italia. Sostituito dall’Assegno di Inclusione (ADI) secondo l’ISTAT, ha lasciato fuori circa 850mila nuclei familiari.

Le simulazioni ISTAT hanno confermato che il passaggio al nuovo sistema ha avuto un impatto negativo sulle famiglie con reddito più basso. Le evidenze della stima sono contenute nel rapporto sulla redistribuzione del reddito in Italia.

I tempi d’oro del Reddito di Cittadinanza

Il Reddito di Cittadinanza, introdotto con il Decreto-legge 4/2019, ha visto la sua fase di applicazione raggiungere risultati positivi per molte famiglie italiane, contribuendo a ridurre la povertà e incentivare l’inclusione lavorativa. Tuttavia, il sistema ha presentato anche alcuni limiti che hanno portato alla necessità di riforma.

Il nuovo Assegno di inclusione è una nuova misura pensata per supportare in modo più strutturato le famiglie vulnerabili e quelle che vivono in condizioni di disagio economico. Con l’introduzione di questa nuova forma di assistenza sociale, il governo italiano ha voluto di orientare meglio le risorse e rafforzare l’inclusione sociale, puntando invece a un supporto a lungo termine per i “soggetti occupabili”, avviati al reinserimento lavorativo con il Supporto Formazione e Lavoro.

I tempi duri dell’Assegno di Inclusione

Una delle modifiche principali dell’ADI rispetto al RDC è stata l’introduzione di nuovi requisiti di accesso, soglie di reddito e modalità di calcolo, che, rispetto al passato, hanno visto un maggior controllo sugli importi concessi e un rafforzamento dei criteri di selezione.

Con il passaggio da RDC ad ADI, l’ISTAT calcola un peggioramento dei redditi disponibili per circa 850mila famiglie (3,2% di quelle residenti).

Il passaggio dal Reddito di cittadinanza (RdC) all’Assegno di Inclusione (AdI) ha comportato una grossa perdita economica per circa 850.000 nuclei familiari.

In molti casi, la causa di questa perdita è legata al fatto che migliaia di famiglie hanno perso completamente il diritto a qualsiasi forma di sussidio. Ciò è stato dovuto principalmente al calcolo più restrittivo dell’AdI, che ha escluso un gran numero di persone, in particolare quelle con redditi medi e bassi.

La perdita media annua è di circa 2mila 600 euro. In tre quarti dei casi, sono nuclei che hanno perso il diritto al beneficio mentre nel restante quarto di nuclei penalizzati in termini di importo del contributo.

Per circa 400mila famiglie, invece, non è cambiato nulla. Infine, per circa circa 100mila c’è stato un beneficio dal passaggio da RDC ad ADI, che si traduce in un guadagno di circa 1.200 euro in considerazione della presenza di disabili nel nucleo (avvantaggiati dal nuovo metodo di calcolo della scala di equivalenza).

Vantaggi e svantaggi dell’Assegno di Inclusione

Nonostante il danno economico per molti, alcuni beneficiari dell’Assegno di Inclusione hanno visto un aumento dell’importo rispetto al Reddito di cittadinanza, soprattutto grazie ai nuovi calcoli previsti per le persone disabili. Tuttavia, questi casi rappresentano una minoranza rispetto alle 850.000 famiglie che hanno visto peggiorare la loro condizione economica.

In generale, l’Assegno di Inclusione si è rivelato un strumento utile per chi era già in condizione di grave disagio e che aveva difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro, ma ha creato disuguaglianze tra chi riceveva il Reddito di cittadinanza e chi non è riuscito ad accedere all’AdI.