Quando l’IA diventa un’arma: la truffa che ha sfruttato la voce di Crosetto

lentepubblica.it Sta facendo molto discutere in questi ultime settimane il peculiare caso della truffa a sfondo IA che, sfruttando la voce del Ministro Crosetto, ha provato a “bucare” il mondo dell’imprenditoria italiana. Mentre la tecnologia continua a trasformare il nostro modo di vivere e lavorare, le insidie che ne derivano sembrano crescere di pari passo, rivelando […] The post Quando l’IA diventa un’arma: la truffa che ha sfruttato la voce di Crosetto appeared first on lentepubblica.it.

Feb 12, 2025 - 12:00
 0
Quando l’IA diventa un’arma: la truffa che ha sfruttato la voce di Crosetto

lentepubblica.it

Sta facendo molto discutere in questi ultime settimane il peculiare caso della truffa a sfondo IA che, sfruttando la voce del Ministro Crosetto, ha provato a “bucare” il mondo dell’imprenditoria italiana.


Mentre la tecnologia continua a trasformare il nostro modo di vivere e lavorare, le insidie che ne derivano sembrano crescere di pari passo, rivelando un lato oscuro dell’innovazione.

Negli ultimi anni, infatti, il progresso tecnologico ha conosciuto un’accelerazione senza precedenti, permeando ogni settore della nostra vita quotidiana. Dalla medicina all’istruzione, passando per l’industria e i servizi, l’innovazione ha portato con sé strumenti e soluzioni che trasformano radicalmente le modalità di operare e interagire. Tra queste, l’intelligenza artificiale emerge come una delle conquiste più significative, promettendo di rivoluzionare il nostro approccio a problemi complessi e sfide quotidiane. Tuttavia, nonostante le opportunità straordinarie offerte da queste tecnologie, sembra che una parte consistente della popolazione e delle organizzazioni non sia adeguatamente preparata ad affrontare le sfide che l’innovazione impone.

La serie di recenti attacchi hacker

Di recente, hanno fatto notizia i data breach ai danni di Infocert – azienda leader in Europa nei servizi fiduciari digitali – e Conad. Tali attacchi hanno suscitato un notevole allarme, evidenziando la vulnerabilità dei sistemi informatici anche delle aziende più prestigiose e consolidate. In entrambi i casi, la violazione ha comportato la compromissione di un numero considerevole di dati sensibili, successivamente resi pubblici dai cybercriminali.

Per non parlare poi della vicenda dell’attacco informatico che ha colpito il Ministero della Giustizia, che si è conclusa, nell’ottobre dello scorso anno, con l’arresto dell’hacker siciliano, 24enne, il quale era diventato un vero e proprio incubo per gli addetti ai lavori del ministero. Sfruttando un account di amministratore e operando con quattro livelli di anonimato, aveva compiuto accessi abusivi a server, causando danni alla sicurezza delle infrastrutture statali. Per limitare i danni, gli inquirenti erano stati costretti ad abbandonare l’uso di e-mail e strumenti digitali, tornando alle comunicazioni cartacee.

La truffa che tramite l’IA ha sfruttato la voce di Crosetto

Queste violazioni si inseriscono in un contesto più ampio di vulnerabilità informatica che di recente ha interessato anche il sistema economico ed imprenditoriale italiano, colpito da una truffa piuttosto sofisticata come quella che ha preso di mira noti imprenditori e figure di spicco della finanza italiana. In questo caso, i truffatori, spacciandosi per membri dello staff del Ministro della Difesa Guido Crosetto, hanno utilizzato tecniche avanzate, tra cui il voice cloning, per ingannare le loro vittime con richieste urgenti di denaro. I truffatori, spacciandosi per membri dello staff del ministro della Difesa Guido Crosetto, hanno contattato centinaia di potenziali vittime con telefonate che spesso iniziavano in modo allarmante, ad esempio:

Pronto sono il generale Montalbano, chiamo da parte del ministro Crosetto” oppure “Pronto sono Guido Crosetto, ciao come va, ti devo chiedere una cosa importante”.

Il modus operandi della truffa

La truffa si basava su una comunicazione urgente: i truffatori sostenevano che fosse necessario un immediato anticipo di denaro per pagare il riscatto di fantomatici giornalisti italiani tenuti in ostaggio in Paesi stranieri, garantendo che le somme versate sarebbero state successivamente restituite dalla Banca d’Italia. Durante le telefonate i truffatori, per indurre le vittime a effettuare bonifici su conti esteri, ad esempio a Hong Kong, utilizzavano frasi del tipo “ci serve uno sforzo” o “ce l’abbiamo quasi fatta”.

La chiave d’accesso: il voice cloning

Un elemento centrale della truffa è stato l’uso dell’intelligenza artificiale per riprodurre la voce del ministro Crosetto. In alcuni casi, in appena 10 secondi – o meno – i truffatori possono clonare la voce ufficiale, sfruttando registrazioni pubbliche e avanzati algoritmi di machine learning.

Le reazioni e le denunce

Fortunatamente, non tutte le telefonate hanno avuto successo. Molte vittime, tra cui imprenditori noti come Giorgio Armani e membri della famiglia Aleotti (proprietaria del gruppo farmaceutico Menarini), si sono insospettite e hanno contattato direttamente il ministro Crosetto o i suoi collaboratori. Tuttavia, in almeno un caso, un imprenditore ha effettuato un bonifico per una somma che si aggira attorno al milione di euro – si tratterebbe, probabilmente, dell’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti.

Il ministro Crosetto, appena ha avuto notizia della vicenda, ha prontamente informato le autorità, utilizzando i social media per allertare l’opinione pubblica, descrivendo in prima persona la sequenza degli eventi e sottolineando come “c’è gente che continua a cascarci”.

Perché non sappiamo ancora riconoscere le truffe?

Ed è proprio su quest’ultima frase del ministro Crosetto che vorrei soffermarmi.

Com’è possibile che ad oggi, nonostante tutte le linee guida, gli avvisi e le raccomandazioni presenti praticamente ovunque sul web, dalle applicazioni di home banking, passando per le applicazioni di messagistica (Whatsapp, Instagram, Facebook ecc.), ci siano ancora persone incapaci di rendersi conto di trovarsi dinanzi ad un tentativo di truffa?

L’insieme di questi eventi – dal clamoroso data breach di Infocert e Conad, all’attacco hacker al Ministero della Giustizia, fino alla truffa basata sul voice cloning che ha ingannato alcuni dei più noti imprenditori italiani – dipinge un quadro di assoluta negligenza. È inconcepibile che figure di spicco, che dovrebbero rappresentare il baluardo della nostra economia, si siano lasciate manipolare in maniera così grossolana, al punto da eseguire bonifici per cifre milionarie senza nemmeno avviare le opportune verifiche preventive.

L’episodio della truffa in cui, indirettamente, è stato protagonista il ministro Crosetto e in particolare la sua voce, dimostra non solo una straordinaria audacia criminale, ma mette in luce una preoccupante carenza di senso critico e di attenzione ai protocolli di sicurezza anche tra gli imprenditori più rinomati del nostro Paese. In parallelo, i data breach che hanno colpito Infocert e Conad evidenziano come le misure di protezione adottate dalle aziende siano tutt’altro che adeguate, lasciando ampie falle sfruttabili dai cybercriminali.

Un campanello d’allarme urgente

È lecito dunque porsi il seguente interrogativo: com’è possibile che coloro che dovrebbero incarnare l’emblema della due diligence e della prudenza gestionale non siano stati colti nemmeno dal minimo dubbio di fronte a comunicazioni così anomale e pressanti? Se persino questi esponenti della classe dirigente si dimostrano così vulnerabili, quale messaggio stiamo inviando all’intero sistema economico e all’opinione pubblica?

L’accaduto rappresenta un campanello d’allarme urgente: la tecnologia ha fatto passi da gigante, ma l’aggiornamento culturale e la preparazione in ambito di sicurezza informatica appaiono disperatamente arretrate. Questi episodi non solo scalfiscono la fiducia nei confronti delle istituzioni e delle grandi aziende, ma gettano un’ombra sulla capacità della nostra leadership di rispondere con efficacia alle sfide del mondo digitale moderno.

The post Quando l’IA diventa un’arma: la truffa che ha sfruttato la voce di Crosetto appeared first on lentepubblica.it.