Processo Brigate Rosse, Lauro Azzolini: "Mara Cagol gridava di non sparare"
La moglie di Renato Curcio, fondatore della Brigate Rosse, è la militante che nel famoso scontro a fuoco con i carabinieri nell'Alessandrino perse la vita. L'altro brigatista Azzolini ha scritto che lui e la donna tentarono la fuga sulle rispettive auto, ma inutilmente: "Da qui la nostra resa"

“C’ero quel giorno 50 anni fa alla Spiotta, un inferno che ancora oggi mi costa un tremendo sforzo emotivo condividere, al termine del quale sono morte due persone che non avrebbero dovuto morire, il padre di Bruno d’Alfonso, mi dispiace, e Mara, una donna eccezionale". Cosi, in una dichiarazione spontanea, Lauro Azzolini, nel processo in Corte d’Assise ad Alessandria per i fatti accaduti nel 1975 alla Cascina Spiotta quando nel corso di una sparatoria per la liberazione dell’imprenditore Vittorio Vallarino Gancia, morirono l’appuntato dei carabinieri Giovanni d’Alfonso e Margherita Cagol compagna di Renato Curcio.