Portafogli, è ora di rivedere la geografia: “Più Europa, con Svizzera e Asia. Ma senza trascurare gli Usa”. Parla Sara Amato (Pictet)

Per la Head of Investment Specialists Italia di Pictet Wealth Management quest’anno diversificazione e gestione attiva del portafoglio saranno la chiave per approfittare di un mercato volatile, ma ricco di opportunità, con anche probabili nuove M&A. Come in un qualsiasi crime mystery che si rispetti, dice, si devono seguire i tre elementi fondamentali che guidano la trama: mezzo, motivo e opportunità. Perché e quando L'articolo Portafogli, è ora di rivedere la geografia: “Più Europa, con Svizzera e Asia. Ma senza trascurare gli Usa”. Parla Sara Amato (Pictet) proviene da FIRSTonline.

Mar 8, 2025 - 11:04
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Portafogli, è ora di rivedere la geografia: “Più Europa, con Svizzera e Asia. Ma senza trascurare gli Usa”. Parla Sara Amato (Pictet)
Sara Amato di Pictet Wealth Management
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Stiamo vivendo nella storia: nel momento in cui i flussi dei capitali internazionali che fino ad ora hanno puntato per la gran parte sugli Stati Uniti, stanno guardando con maggior interesse all’Europa che pare abbia di meglio da offrire: qui c’è una Germania per esempio che sta programmando di abbattere vincoli storici e liberare capitali, tassi in calo, borse che macinano un record dietro l’altro e prospettive economiche non stratosferiche ma in migliramento. Dall’altra parte dell’Atlantico il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha scatenato una guerra commerciale che certamente danneggerà le economie mondiali, ma anche quella degli stessi Usa, mentre i consumatori stanno indicando un calo della fiducia.

Insomma, per la prima volta si sta verificando un consistente disallineamento tra le Borse europee e quelle Usa, a favore delle prime. Mentre l’indice azionario Usa S&P 500 è in calo dell’1,8% quest’anno, le azioni europee salgono di quasi il 9% a un livello record, per non parlare dell’altro attre, alternativo agli Usa: le azioni tecnologiche di Hong Kong che sono aumentate di quasi il 30%. Intanto l’euro ha raggiunto il massimo degli ultimi quattro mesi, sopra quota 1,07 dollari, mentre, in base ai dati settimanali della Commodity Futures Trading Commission, dall’insediamento del presidente degli Stati Uniti Donald Trump a gennaio, gli investitori hanno dimezzato le loro scommesse rialziste sul dollaro, portandole a circa 16 miliardi di dollari.

Sara Amato, Head of Investment Specialists Italia di Pictet Wealth Management in questa intervista dipinge il quadro e svela quali sono le strategie che devono essere adottate per risolvere il complesso enigma degli investimenti del 2025. Partendo dalle cause che hanno determinato il fenomeno, verificando i migliori asset e soppesando i mercati sulle due sponde dell’Atlantico.

Quali sono le cause di questo nuovo fenomeno?

“La sovra-performance europea nella parte iniziale del 2025 sembra guidata da una serie di fattori interconnessi: valutazioni convenienti, politica monetaria favorevole e timida ripresa economica. Infine, la possibile risoluzione del conflitto in Ucraina e di alcune crisi politiche interne (come ad esempio in Germania) hanno contribuito a ridurre l’incertezza e ad incrementare la fiducia degli investitori, rafforzando ulteriormente la performance del mercato azionario europeo. Al contrario, negli Stati Uniti, la crescita economica ha mostrato segni di fatigue, con preoccupazioni riguardo a inflazione, effetti dell’agenda economica MAGA ed interventi da parte della Federal Reserve”.

Quale potrebbe essere la migliore strategia per un investitore, tenendo conto dell’andamento dei Magnifici Sette, della enorme diversità di capitalizzazione delle società sulle due sponde dell’Atlantico, ma anche delle valute, dei dazi, delle prospettive di pace in Ucraina? Avrebbe senso disinvestire Usa per acquistare Ue?

“Dopo anni di crescita anemica, l’Eurozona potrebbe beneficiare di una ripresa più sostenuta nel 2025, con stime di Pil in aumento (intorno all’1,5% secondo alcune previsioni). Per un investitore, questo è un momento propizio per rivalutare l’allocazione geografica, aumentando l’esposizione all’Europa, al mercato svizzero e selettivamente ad alcuni paesi dell’area Asia-Pacific, ma senza trascurare gli Usa: nonostante la sovra-performance europea, gli Stati Uniti restano un mercato chiave con una storica capacità di generare rendimenti elevati grazie alla crescita degli utili, in particolare nel settore tecnologico”.

Qual è la migliore strategia di investimento?

“Nel 2024 una semplice strategia di investimento passivo avrebbe permesso di portare a casa una performance a doppia cifra con poca manutenzione. Quest’anno diversificazione e una gestione attiva del portafoglio saranno chiave per navigare un anno che si preannuncia volatile, ma ricco di opportunità. I magnifici 7 potrebbero non garantire più rendimenti uniformi, si pensi ad Nvidia e Tesla rispettivamente a -13.6% e -32% da inizio anno”.

Prevede movimenti di M&A quest’anno e quindi investimenti selettivi?

“Per il 2025 crediamo fermamente nell’importanza di un approccio selettivo anche per identificare le aziende che sono potenziali obiettivi di acquisizione. Prevediamo che le condizioni economiche favorevoli, la crescita degli utili e l’ottimismo dei CEO rilanceranno l’attività di M&A, stagnante dal 2021”.

Quali sono gli elementi che un investitore deve tenere ben presente nelle sue strategie per risolvere l’enigma di questo momento?

“Come in un qualsiasi crime mystery che si rispetti, quest’anno dobbiamo seguire i tre elementi fondamentali che guidano la trama: mezzo, motivo e opportunità, traducendoli in cosa investire, perché e quando”.

A quale “mezzo” di investimento sta pensando ?

“Il ‘mezzo’ è rappresentato dalla diversificazione nei mercati azionari europeo, svizzero e Asia pacific. Questi mercati offrono una varietà di settori e aziende che possono bilanciare il nostro portafoglio e ridurre i rischi associati ad una singola regione o industria. Anche investire in private assets e hedge fund può essere una strategia efficace per decorrelare il portafoglio e ridurre la volatilità complessiva”.

Quali sono i motivi sottostanti da considerare? E il timing?

“Il ‘motivo’ si trova nella ripresa economica che sta caratterizzando queste aree geografiche, con segnali positivi di crescita e stabilità che rendono gli investimenti in queste regioni particolarmente attraenti. Infine, per quanto riguarda il “timing” o l'”opportunità”, è cruciale saper sfruttare eventuali drawdown, in quanto rappresentano occasioni preziose di ingresso sull’azionario. Solo seguendo questi tre principi potremo risolvere il complesso enigma degli investimenti del 2025″.