PNRR e CER: partono le negoziazioni con la Commissione Europea
Nel corso di un evento organizzato da RSE nell’ambito di KEY – The Energy Transition Expo, l’ingegner Stefania Crotta (Direttore Generale Programmi e Incentivi Finanziari del Mase) ha rappresentato le argomentazioni che saranno portate al tavolo delle negoziazioni che si aprono da questa settimana con la Commissione Europea. Lo scopo è di rimodulare la misura […] The post PNRR e CER: partono le negoziazioni con la Commissione Europea first appeared on QualEnergia.it.

Nel corso di un evento organizzato da RSE nell’ambito di KEY – The Energy Transition Expo, l’ingegner Stefania Crotta (Direttore Generale Programmi e Incentivi Finanziari del Mase) ha rappresentato le argomentazioni che saranno portate al tavolo delle negoziazioni che si aprono da questa settimana con la Commissione Europea.
Lo scopo è di rimodulare la misura del PNRR che finanzia gli impianti realizzati nell’ambito di progetti CER nei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti.
Si tratta della Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2 (Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo) che ha messo a disposizione 2,2 miliardi di euro fino al 30 giugno 2026 per la realizzazione di una potenza complessiva pari almeno a 2 GW, e una produzione indicativa di almeno 2.500 GWh/anno.
Come già anticipato dal Ministro Pichetto Fratin, la negoziazione riguarderà l’ampliamento della platea dei beneficiari, che potrebbe comprendere i Comuni fino a 30.000 abitanti e le configurazioni di Autoconsumo Individuale a Distanza, e della possibilità di erogare il contributo alla chiusura dei lavori anziché alla connessione dell’impianto alla rete elettrica.
La proroga della scadenza al 30 novembre per la presentazione delle candidature, invece, è già scritta in un decreto di prossima pubblicazione.
Il PNRR, ha spiegato Crotta, è un programma di performance, non di spesa, e l’obiettivo PNRR della misura si traduce, infatti, nell’installazione di nuova capacità di generazione elettrica derivante da tutti i progetti completati per configurazioni di autoconsumo collettivo e comunità delle energie rinnovabili.
Crotta ha anche sottolineato che, nonostante la scadenza improrogabile per il completamento dei progetti al 30 giugno 2026, il Mase non intende rinunciare a questa misura ma, a fronte della sua complessità e della lunga fase di rodaggio che ha richiesto coinvolgendo tanti enti, ha necessità di alcuni aggiustamenti resi necessari per accelerarne il relativo processo attuativo e raggiungere gli obiettivi sfidanti della misura del Piano.
“In questo momento stiamo lavorando sulla normativa – ha detto Crotta – e in particolare su quanto anticipato dal Ministro a Rimini alla inaugurazione di Key Energy”. Vediamo nel dettaglio di cosa di tratta.
L’ampliamento della platea ai Comuni fino a 30.000 abitanti
L’ambito territoriale considerato in prima battuta erano i comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, che in Italia sono il 70%.
A partire dalla complessità della misura, c’è la necessità di competenze multidisciplinari che spesso nei Comuni minori sono meno presenti, in particolare se si pensa che la CER normalmente è un soggetto misto, pubblico e privato, e che questo genera spesso delle difficoltà operative per le Pubbliche Amministrazioni. Da qui la proposta di comprendere i comuni fino a 30mila abitanti.
Altre configurazioni ammesse al contributo
Nella stessa logica si tenderà ad ampliare anche le configurazioni che potranno accedere al contributo comprendendo anche le più piccole, come l’Autoconsumo Individuale a Distanza, che in futuro potrebbero evolvere in CER.
La connessione degli impianti
I tempi per la chiusura della rendicontazione del PNRR non concordano con i tempi per la connessione degli impianti alla rete.
Il Mase cercherà, pertanto, di mediare con la Commissione chiedendo di considerare rendicontabili i contributi erogati a fronte della chiusura dei lavori per la realizzazione degli impianti con preventivo di connessione. Un’interpretazione letterale dell’obiettivo PNRR, che parla di installazione di nuova capacità di generazione elettrica pari ad almeno 1.730 MW da fonti rinnovabili.
Potenziare la comunicazione e l’assistenza ai territori
Il terzo ambito su cui si sta lavorando, infine, riguarda l’attivazione delle Agenzie energetiche locali.
Mase e Renael istituiranno i primi One Stop Shop, punti operativi territoriali finalizzati alla diffusione delle CER e lavoreranno per aumentare gli sforzi di comunicazione e informazione, con particolare riferimento alle Pubbliche Amministrazioni.
Gli One Stop Shop sono già stati sperimentati con buoni risultati in Piemonte con il progetto RECROSSES, che aveva l’obiettivo di contribuire alla decarbonizzazione del territorio transfrontaliero italo-francese (si veda Comunità energetiche transfrontaliere: opportunità per l’Europa, con qualche ostacolo).
Anche se al successo delle CER in Piemonte hanno contributo sia l’attivismo della Regione (la Regione Piemonte aveva già legiferato sulle CER ben prima del recepimento della direttiva europea), che l’impegno delle Fondazioni di Origine Bancarie che hanno finanziato gli studi di fattibilità, si ritiene che avere un referente sul territorio disponibile a dare supporto possa essere cruciale e per questo l’iniziativa con RENAEL è soprattutto volta ai territori in cui le CER si sono sviluppate di meno.
La mappatura delle CACER: il progetto di RSE
Presentata la situazione delle CACER a partire dai dati della piattaforma di monitoraggio del PNIEC, Matteo Zulianello e Deborah Cilio di RSE hanno illustrato il progetto dell’ente che, hanno detto, aspira a diventare “un modello di costruzione condivisa delle informazioni”.
La mappa, interattiva, è tematizzata rispetto a tre caratteristiche rispetto alle quali si potranno visualizzare le CER: 1) livello di strutturazione dell’iniziativa; 2) modello organizzativo; 3) tecnologia di generazione.
La mappatura, realizzata a livello nazionale, è già disponibile con i dati del Piemonte su: Geoportale Energia e Territorio; potrà essere popolata a cura degli utenti, che potranno segnalare nuove CER o suggerire aggiornamenti o modifiche a quelle già inserite.
È inoltre prevista l’implementazione di dashboard dinamiche che permettano di esprimere statistiche aggregate per mezzo di grafici o tabelle.
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