Perché la Cina non dovrebbe temere un’altra guerra commerciale
Durante l'ultima presidenza Trump, le esportazioni e i titoli azionari della Cina hanno registrato performance eccezionali: cosa succederà ora? L'analisi di Jian Shi Cortesi di GAM.

Durante l’ultima presidenza Trump, le esportazioni e i titoli azionari della Cina hanno registrato performance eccezionali: cosa succederà ora? L’analisi di Jian Shi Cortesi di GAM
Con la rielezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, sono aumentate le preoccupazioni per i mercati emergenti, in particolare per la Cina. Tuttavia, contrariamente a quanto si pensa, durante l’ultima presidenza Trump le esportazioni e i titoli azionari cinesi hanno registrato performance eccezionali, con un aumento del mercato azionario cinese del 100% nel corso del suo primo mandato.
Perché le esportazioni cinesi sono aumentate dopo la prima guerra commerciale?
Il grafico 1 qui di seguito, mostra la bilancia commerciale cinese. Nel 2018, l’avanzo commerciale mensile della Cina è stato di circa 200 miliardi di renminbi cinese (CNY), con una crescita fino a 600 miliardi di Yuan entro il 2024. Nonostante la tariffa del 25% imposta dagli Stati Uniti, l’avanzo commerciale della Cina ha continuato a crescere. Dal 2008, i livelli delle esportazioni cinesi sono quasi raddoppiati, anche con i dazi statunitensi. Qual è la ragione di questo risultato?
Innanzitutto, gli Stati Uniti sono solo una parte del mercato di esportazione cinese, e sono diventati una parte ancora più piccola dopo l’imposizione dei dazi. La maggior parte delle vendite delle aziende cinesi non sono dirette verso gli Stati Uniti o l’Europa. Piuttosto, la fetta più grande di esposizione alle vendite per le aziende cinesi è quella interna alla Cina, che si stima rappresenterà l’86% nel 2024. Ad esempio, i prodotti di consumo cinesi sono venduti principalmente in Cina e le società informatiche cinesi generano la maggior parte delle loro vendite a livello nazionale, con solo una piccola parte proveniente da altri paesi.
Negli ultimi sei anni, la Cina ha iniziato a esportare in molti altri paesi, soprattutto nei mercati emergenti, e questo segmento è in rapida crescita. Le aziende cinesi hanno diversificato la loro base di clienti in questo periodo, incrementando le vendite nei paesi al di là degli Stati Uniti. La categoria che sta crescendo più rapidamente è il segmento dei mercati emergenti. In considerazione di ciò, il rischio diretto di un calo delle entrate delle aziende cinesi a causa dei dazi statunitensi è relativamente basso.
Inoltre, le esportazioni dalla Cina verso gli Stati Uniti vengono reindirizzati, infatti, abbiamo notato che i prima vengono inviati in Vietnam o in India, dove si aggiungono alcuni componenti o viene rifatto l’imballaggio, per poi essere spediti negli Stati Uniti. Questo a dimostrazione del fatto che i dazi non portano necessariamente a un calo delle esportazioni, perché le persone trovano modi creativi per aggirarli.
Perché le azioni cinesi sono aumentate del 100% durante la prima presidenza Trump
Durante l’ultima presidenza Trump e la relativa guerra commerciale, le azioni cinesi sono aumentate del 100%. Il picco dell’indice MSCI China è stato nel 2021, quando Trump ha terminato la sua presidenza. Perché le azioni cinesi sono aumentate del 100% durante questo periodo?
Nel 2020 non c’è stata solo la guerra commerciale, ma anche la pandemia di Covid-19. Nonostante questi due significativi eventi macroeconomici negativi, il valore delle azioni cinesi è raddoppiato. La prima ragione di ciò è rappresentata dalle basse valutazioni. Quando Trump è diventato presidente nel 2017, le azioni cinesi venivano scambiate a valutazioni molto basse, il che ha posto solide basi. Attualmente, stiamo di nuovo osservando la Cina con valutazioni molto basse.
Il secondo fattore è l’ampia liquidità globale. Durante i quattro anni del primo mandato di Trump, c’è stata molta liquidità globale che è confluita in azioni, reddito fisso e altre classi d’investimento. Questo è stato positivo non solo per gli asset globali, ma anche per quelli cinesi. Ci aspettiamo di nuovo un’ampia liquidità sotto l’attuale presidenza di Trump.
Il terzo motivo è la politica interna. Per le azioni cinesi, la politica interna conta molto più dei fattori esterni. Durante l’ultima presidenza Trump, la Cina ha avuto politiche molto favorevoli e ora abbiamo di nuovo uno scenario simile. Per questi motivi, siamo abbastanza ottimisti. Anche se non prevediamo un altro aumento del 100% durante i prossimi quattro anni di presidenza Trump, la semplice logica secondo cui i dazi statunitensi avranno un impatto negativo sulle azioni cinesi, a nostro avviso è errata.
Catalizzatore: la tecnologia della Cina diventa visibile
Il catalizzatore chiave per le azioni cinesi è la visibilità della tecnologia, che sposta la percezione degli investitori dal rischio all’opportunità. Le recenti notizie su DeepSeek sono significative, in quanto evidenziano la leadership della Cina in varie tecnologie.
DeepSeek offre agli investitori internazionali visibilità sull’intelligenza artificiale (IA) cinese, precedentemente trascurata. Infatti, aziende come Alibaba, Baidu, Tencent e ByteDance hanno fatto progressi significativi nei modelli di IA. La concorrenza tra i grandi modelli linguistici (LML) cinesi li renderà più potenti ed efficienti in termini di costi, posizionando potenzialmente le aziende cinesi come leader nell’IA, in modo simile all’industria cinese dei veicoli elettrici (EV).
DeepSeek sposta l’attenzione degli investitori dai rischi al potenziale, soprattutto in considerazione dello sconto di valutazione rispetto ai concorrenti statunitensi. Mentre DeepSeek è stata è stata ampiamente seguita a causa del suo impatto sui brand statunitensi, altre aziende cinesi sono state leader in diverse innovazioni tecnologiche. Ad esempio, DJI detiene il 70% della quota di mercato globale nella tecnologia dei droni. Le esportazioni cinesi di auto elettriche sono aumentate dal 2020, grazie a veicoli di alta qualità e a prezzi competitivi. La Cina è anche all’avanguardia nel settore delle ferrovie ad alta velocità e dell’energia pulita, con l’80-90% della catena di fornitura solare con sede in Cina e il 60% dell’energia rinnovabile che dovrebbe essere generata nel paese entro tre anni. Aziende come Unitree stanno realizzando robot avanzati, tra cui cani robot da 3.000 dollari e robot umanoidi. Nell’intelligenza artificiale, la Cina detiene il maggior numero di brevetti a livello globale, con aziende come Alibaba, Tencent, Baidu e ByteDance che lanciano modelli avanzati. La Cina è anche leader nella ricerca sull’informatica quantistica e ha una propria stazione spaziale.
La Cina sta recuperando terreno nel settore dei semiconduttori, con la recente GPU di Huawei che ha raggiunto il 60% della capacità di Nvidia. Questi progressi, parte del piano “Made in China”, non sono ancora ben noti agli investitori internazionali, ma a nostro avviso contribuiscono tutti a creare significative opportunità di investimento.