Per EFAMA i fondi comuni USA non sono sempre più convenienti degli UCITS

Questo è in contrasto con l’ESMA, che evidenzia costi più elevati nell’UE. La differenza dipende in parte dai piani previdenziali americani, che godono di condizioni più favorevoli. L'articolo Per EFAMA i fondi comuni USA non sono sempre più convenienti degli UCITS proviene da FundsPeople Italia.

Feb 13, 2025 - 20:52
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Per EFAMA i fondi comuni USA non sono sempre più convenienti degli UCITS

In un recente report sui costi e le performance dei prodotti d'investimento al dettaglio nell'Unione europea, l'ESMA (Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati) afferma che esistono “differenze sostanziali” nel livello dei costi dei fondi tra l’UE e gli Stati Uniti. Motivo per cui, secondo l’ente europeo, “le inefficienze di mercato rivelate da questo livello di costi più elevato evidenziano la necessità di concentrarsi sulla competitività dei mercati dell’UE”, nell’ambito di una futura Unione del Risparmio e degli Investimenti. Ma l’EFAMA (l’Associazione europea dei fondi e dell’asset management) non è d'accordo con questa valutazione. E in contrasto con l’ESMA, precisa che i fondi comuni di investimento statunitensi non sono necessariamente più economici degli UCITS (ossia i fondi di diritto europeo).

A dimostrazione di questa tesi, l’EFAMA cita i dati pubblicati nel proprio report “Market Insights” di marzo 2024. Da questo studio emerge che il costo medio semplice del prodotto – ossia il prezzo pagato dagli investitori al dettaglio, escludendo i costi di distribuzione e consulenza – per i fondi azionari UCITS sia attivi che passivi (intesi come fondi indicizzati e ETF) era rispettivamente dell’1,04% e dello 0,27% alla fine del 2022. D'altra parte, alla fine del 2023, lo stesso costo relativo ai fondi azionari statunitensi era dell’1,14% per i fondi comuni attivi, dello 0,55% per i fondi indicizzati e dello 0,47% per gli ETF indicizzati.

Inoltre, in un altro “Market Insights”, l’associazione europea dei gestori di fondi, rileva che il costo medio semplice di possesso degli UCITS transfrontalieri attivi era dell’1,68% per i clienti retail che utilizzavano canali di distribuzione basati sulla consulenza nel 2020. Ma l’analisi mostrava anche che il costo di possesso per i fondi statunitensi a gestione attiva di lungo termine sarebbe inferiore a quello degli UCITS retail solo se la commissione applicata dai professionisti che forniscono consulenza e raccomandazioni sugli investimenti fosse inferiore allo 0,59% annuo”, spiegano da EFAMA.

L'impatto dei piani previdenziali sul costo dei fondi USA

Da EFAMA ammettono che è vero che il costo medio ponderato per gli attivi dei fondi comuni statunitensi è significativamente inferiore rispetto a quello degli UCITS – 0,65% per i fondi attivi e 0,05% per i fondi comuni azionari indicizzati. Tuttavia, secondo l’associazione, questa differenza di costo è in gran parte dovuta al fatto che molti fondi comuni statunitensi sono utilizzati per il risparmio previdenziale. Secondo l’ICI Fact Book realizzato dall’Investment Company Institute, la principale associazione che rappresenta l’industria della gestione patrimoniale al servizio degli investitori individuali, quasi il 50% di tutti gli asset dei fondi comuni – pari a 11,9 trilioni di dollari alla fine del 2023 – era detenuto in piani pensionistici a contribuzione definita sponsorizzati dai datori di lavoro (come i piani 401(k)) e in conti pensionistici individuali (IRA). E, spiegano da EFAMA: “i fondi comuni nei piani di risparmio previdenziale hanno generalmente costi inferiori rispetto a quelli disponibili per gli investitori retail presso le banche”. Questo sarebbe il motivo alla base del costo medio ponderato per gli attivi inferiore per i fondi comuni statunitensi.

“I piani previdenziali riuniscono, infatti, un elevato numero di partecipanti, consentendo loro di accedere a classi di azioni istituzionali con rapporti di spesa più bassi rispetto ai fondi retail”, dicono da EFAMA. Inoltre, i grandi piani pensionistici hanno un maggiore potere contrattuale per negoziare commissioni più basse con i gestori patrimoniali, portando spesso alla scelta di opzioni a minor costo, come i fondi indicizzati a gestione passiva. Questo dimostrerebbe l’importanza di confrontare strutture di costo e contesti realmente comparabili quando si valutano i costi degli UCITS e dei fondi comuni statunitensi.

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