Il primo giorno senza allerta. Ancora 63 sfollati e 139 isolati: "Importante lavoro di squadra"

Firenze riparte: riaprono le scuole, ma non in tutto il territorio. I danni più grossi a Rufina. Restano chiusi fino a domani cimiteri, parchi, giardini e aree verdi del capoluogo.

Mar 17, 2025 - 08:42
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Il primo giorno senza allerta. Ancora 63 sfollati e 139 isolati: "Importante lavoro di squadra"

Allerta finita, il ’cielo’ è verde sopra la Toscana. Firenze tira un gran sospiro di sollievo e sa di averla scampata. Persino Giani, ieri poco prima dell’incontro con il capo della Protezione civile nazionale Fabio Ciciliano, ha ammesso di aver vissuto attimi di paura: "Ho temuto per l’Arno al secondo livello di guardia - ha detto con uno scambio di sguardi con la sindaca Funaro - ma alla fine l’opera dell’uomo ha vinto sulla forza bruta della natura". Ovviamente il riferimento è alla casse di espansione e allo scolmatore (quest’ultimo per quanto riguarda Pisa).

"Abbiamo affrontato giornate complesse e delicate. – ha detto Sara Funaro - In quasi tutte le zone della nostra città è stata ripristinata la normalità. Ricordo che rimangono chiusi parchi, giardini, aree verdi e cimiteri fino a lunedì notte. Le scuole riaprono regolarmente. Un importante lavoro di squadra che ha visto tutti quanti impegnati instancabilmente giorno e notte durante quest’emergenza per venire incontro alle richieste dei cittadini. Nelle zone più colpite ho visto da vicino il grande impegno di donne, uomini, giovani. Firenze ha dimostrato solidarietà, spirito di comunità e senso di responsabilità". "Sono stati giorni difficili che hanno comportato uno sforzo immenso delle nostre donne e dei nostri uomini – ha aggiunto l’assessora alla Protezione civile, Laura Sparavigna - un lavoro di squadra incredibile che ci ha permesso di affrontare fenomeni imprevedibili per intensità e localizzazione, come quelli legati al maltempo".

Giornate complicate e sono i numeri a dirlo. A Firenze Peretola nella sola giornata di venerdì sono stati registrati 105 mm di pioggia, più di quanto piove nell’intero mese di marzo; a Borgo San Lorenzo 213 mm in tre giorni; in località Vaglia si è arrivati a 252 mm in 72 ore, pari quasi al quantitativo che dovrebbe cadere in tutta la primavera. La Protezione Civile del Comune di Firenze ha assicurato un monitoraggio costante dalla sala operativa di via dell’Olmatello, aperta ventiquattr’ore su ventiquattro, per l’analisi dei dati che via via arrivavano da meteo-radar, pluviometri e idrometri sistemati nei punti nevralgici della città. Gli operatori hanno gestito 2703 chiamate e si sono occupati di 108 segnalazioni. Gli interventi sono stati 134 ed hanno visto l’impego di circa 40 squadre (che hanno visti coinvolti una cinquantina di operatori della protezione civile comunale e 406 volontari). La centrale operativa della Polizia Municipale da venerdì a domenica mattina alle 12 ha gestito 231 segnalazioni con l’impiego di 330 tra agenti ed ufficiali, le telefonate arrivate in centrale sono state 1.830.

Il capoluogo, quindi, riparte. La provincia pure, ma con più fatica. Ancora oggi ci sono 63 persone evacuate, ospitate fra amici, parenti, alberghi e strutture comunali; 139 quelle che rimangono isolate a causa delle frane.

Alcune zone si leccano ancora le ferite, fra tutte la Valdisieve.

Qui quasi tutti hanno potuto riprendere possesso delle proprie abitazioni, ma i frati del Santuario della Madonna del Sasso sono ancora isolati dalla frana, e con loro la famiglia che vive accanto. Il Comune sta vagliando l’ipotesi di attivare un bypass o di provvedere a un intervento più marcato. Rufina, invece, è più lontana dalla normalità. Si torna a scuola solo nella primaria. La secondaria rimane chiusa per evitare problemi e disagi alla viabilità, mentre il nido e l’infanzia sono alle prese con la conta dei danni. Stessa cosa per la scuola primaria e il nido di Contea, i cui arredi portano i segni dell’inondazione. Ma ad aver avuto la peggio sono gli impianti sportivi. Il sindaco Venturi, da una primissima stima, conta circa 2 milioni e mezzo di danni solo per i campi sportivi. Situazione in ripresa anche per i residenti di San Francesco (Pelago). Scuole anche qui riaperte regolarmente, blackout rientrato e persone di nuovo a casa. Rimane chiuso per motivi di sicurezza il camminamento del giardino pubblico, proprio sull’argine del fiume. Anche qui, il campo sportivo è stato spazzato via. Stessa sorte di quello di Montebonello o di Molin del Piano. Sport e aggregazione sociale sono le prime vittime di questi giorni.

Teresa Scarcella