In particolare, il Parlamento ha sostenuto il piano “ReArm Europe” proposto dalla Commissione Europea, invitando a esplorare la possibilità di emettere eurobond per finanziare gli investimenti militari, oltre ad utilizzare i “coronabond” inutilizzati. Inoltre, si propone un maggiore impegno della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) nell’industria della difesa, attraverso l’abolizione delle restrizioni sul finanziamento di questo settore.
La necessità di supportare l’Ucraina
Il testo evidenzia la necessità per l’Ue di supportare l’Ucraina e di rafforzare la sua resilienza interna di fronte alla minaccia militare più grave dalla fine della Guerra Fredda. I deputati chiedono l’eliminazione delle restrizioni nell’uso delle armi occidentali contro la Russia, sottolineando come la Russia, supportata dai suoi alleati, rappresenti la minaccia più significativa per l’Europa.
La cooperazione con la Nato
In un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza, il Parlamento ha sottolineato che le risorse di difesa dell’Ue non possono essere frammentate e lente nei risultati. È necessario un impegno più ampio non solo nel settore militare, ma anche nell’industria, nella tecnologia e nell’intelligence. Inoltre, si insiste sulla necessità di un’efficace cooperazione con la Nato, ma anche sulla creazione di un pilastro europeo autonomo in caso di necessità.
Semplificare il processo decisionale
Per raggiungere questi obiettivi, i deputati chiedono una maggiore semplificazione del processo decisionale, la creazione di un Consiglio dei ministri della difesa e il passaggio dal sistema dell’unanimità alla maggioranza qualificata nelle decisioni europee relative alla difesa. L’assenza di un aumento significativo degli investimenti potrebbe rendere irraggiungibili gli obiettivi di sicurezza e difesa dell’UE, sia per il supporto all’Ucraina che per il rafforzamento della sicurezza interna.