Parla Rita Poggi, mamma di Chiara: "Per noi Alberto Stasi rimane il colpevole"

Rita Poggi, madre di Chiara, è stanca. Il telefono che squilla senza sosta, le persone che bussano alla porta in cerca di dichiarazioni, le richieste incessanti di commenti: tutto questo la esaspera. «Non ho nulla da dire, non c’è niente da aggiungere. Mi viene in mente solo una parola: basta. Quando avremo un po’ di pace? Dopo tutti questi anni siamo ancora qui, travolti da telefonate e domande. Non abbiamo niente da commentare», afferma al Corriere della Sera. E aggiunge: «Per noi vale la sentenza definitiva della Cassazione su Alberto, perché non è mai esistita, e non esiste, una prova certa che indichi un’altra strada. Sono sempre stata gentile con tutti, ma credetemi, resistere a questi continui scossoni mediatici è difficile. È doloroso. Ogni volta è come girare il coltello nella piaga, e francamente siamo stanchi».Ancora una volta, l’attenzione mediatica si concentra sulla casa di via Pascoli, a Garlasco. Giornalisti e curiosi stanno tornando ad affollare il luogo che tutta l’Italia ha imparato a conoscere dal 13 agosto 2007, il giorno in cui Chiara Poggi, 26 anni, fu trovata senza vita in fondo alle scale del garage dal fidanzato Alberto Stasi. Dopo quasi 18 anni, il dolore della sua famiglia rimane intatto. «Siamo ancora qui», ripete Rita, ancora in attesa di una verità più chiara di quella stabilita dalla Giustizia, che ha condannato Stasi, ormai vicino alla fine della sua pena.La famiglia Poggi evita qualsiasi commento su Andrea Sempio, l’amico di Marco Poggi che per la seconda volta finisce sotto accusa. Anche Marco ha scelto il silenzio, tenendosi lontano da telecamere e giornalisti in tutti questi anni.A parlare di Sempio è invece Paolo Reale, ingegnere informatico forense e cugino di Chiara, che ha seguito da vicino il processo contro Stasi. «Questa nuova indagine sull’omicidio di Chiara non porterà a nulla», afferma convinto al Corriere. «Andrea Sempio era già stato indagato e scagionato anni fa. Anche se prelevassero nuovamente il suo DNA, non ci sarebbe materiale genetico con cui confrontarlo: tutto è stato utilizzato nelle prime indagini».Rita Poggi, nove anni fa, aveva espresso chiaramente il suo pensiero su Sempio: «Davanti a una prova certa, non chiuderemmo gli occhi. Non lo abbiamo mai fatto. Ma io, di prove certe, qui non ne vedo proprio». E l’archiviazione del caso sembrò darle ragione.Il 31 marzo sarebbe stato il compleanno di Chiara. «Quest’anno compirebbe 44 anni», dice Rita. «Chissà che donna meravigliosa sarebbe oggi, se fosse ancora qui...».TUTTE LE NEWS

Mar 12, 2025 - 16:06
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Parla Rita Poggi, mamma di Chiara: "Per noi Alberto Stasi rimane il colpevole"


Rita Poggi, madre di Chiara, è stanca. Il telefono che squilla senza sosta, le persone che bussano alla porta in cerca di dichiarazioni, le richieste incessanti di commenti: tutto questo la esaspera. «Non ho nulla da dire, non c’è niente da aggiungere. Mi viene in mente solo una parola: basta. Quando avremo un po’ di pace? Dopo tutti questi anni siamo ancora qui, travolti da telefonate e domande. Non abbiamo niente da commentare», afferma al Corriere della Sera. E aggiunge: «Per noi vale la sentenza definitiva della Cassazione su Alberto, perché non è mai esistita, e non esiste, una prova certa che indichi un’altra strada. Sono sempre stata gentile con tutti, ma credetemi, resistere a questi continui scossoni mediatici è difficile. È doloroso. Ogni volta è come girare il coltello nella piaga, e francamente siamo stanchi».

Ancora una volta, l’attenzione mediatica si concentra sulla casa di via Pascoli, a Garlasco. Giornalisti e curiosi stanno tornando ad affollare il luogo che tutta l’Italia ha imparato a conoscere dal 13 agosto 2007, il giorno in cui Chiara Poggi, 26 anni, fu trovata senza vita in fondo alle scale del garage dal fidanzato Alberto Stasi. Dopo quasi 18 anni, il dolore della sua famiglia rimane intatto. «Siamo ancora qui», ripete Rita, ancora in attesa di una verità più chiara di quella stabilita dalla Giustizia, che ha condannato Stasi, ormai vicino alla fine della sua pena.

La famiglia Poggi evita qualsiasi commento su Andrea Sempio, l’amico di Marco Poggi che per la seconda volta finisce sotto accusa. Anche Marco ha scelto il silenzio, tenendosi lontano da telecamere e giornalisti in tutti questi anni.

A parlare di Sempio è invece Paolo Reale, ingegnere informatico forense e cugino di Chiara, che ha seguito da vicino il processo contro Stasi. «Questa nuova indagine sull’omicidio di Chiara non porterà a nulla», afferma convinto al Corriere. «Andrea Sempio era già stato indagato e scagionato anni fa. Anche se prelevassero nuovamente il suo DNA, non ci sarebbe materiale genetico con cui confrontarlo: tutto è stato utilizzato nelle prime indagini».

Rita Poggi, nove anni fa, aveva espresso chiaramente il suo pensiero su Sempio: «Davanti a una prova certa, non chiuderemmo gli occhi. Non lo abbiamo mai fatto. Ma io, di prove certe, qui non ne vedo proprio». E l’archiviazione del caso sembrò darle ragione.

Il 31 marzo sarebbe stato il compleanno di Chiara. «Quest’anno compirebbe 44 anni», dice Rita. «Chissà che donna meravigliosa sarebbe oggi, se fosse ancora qui...».

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