Merz chiede (di nuovo) lo scudo nucleare di Francia e Gran Bretagna per proteggere l’Europa: “Integrare la protezione Usa”
Il leader Cdu si è mostrato aperto alla partecipazione nucleare della Germania e a parlarne con le due potenze atomiche europee: Francia e Regno Unito. L'articolo Merz chiede (di nuovo) lo scudo nucleare di Francia e Gran Bretagna per proteggere l’Europa: “Integrare la protezione Usa” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Emmanuel Macron mette sul tavolo il suo arsenale nucleare e la Germania allunga le mani. È stato il leader della Cdu/Csu e probabile nuovo cancelliere tedesco, Friedrich Merz, a dire che, alla luce della mutata situazione della sicurezza in Germania, in Europa e nel mondo, è necessario un deterrente nucleare più forte nel Vecchio Continente. E parlando a Deutschlandfunk si è mostrato aperto alla partecipazione nucleare di Berlino e a parlarne con le due potenze atomiche europee: Francia e Regno Unito.
Nello specifico, il leader cristiano-democratico pensa a un’integrazione allo scudo nucleare statunitense già esistente, alla luce del possibile disimpegno americano e della conseguente autonomia che l’Europa, almeno stando alle dichiarazioni, vorrebbe raggiungere. Il via a una sorta di collaborazione tra le tre potenze europee Merz ha già cercato di stimolarlo dicendosi a favore della fornitura di missili da crociera Taurus all’Ucraina, in coordinamento proprio con i partner Francia e Regno Unito che già forniscono sistemi d’arma simili.
La posizione espressa dal leader tedesco è solo l’ultima conseguenza della proposta avanzata dal presidente francese di estendere l’ombrello nucleare della République all’Europa, in collaborazione con la Gran Bretagna, altra potenza atomica. Parole a loro volta stimolate proprio da Merz che, preoccupato di fronte al disimpegno degli Stati Uniti, aveva già ipotizzato che britannici e francesi potessero estendere la loro protezione nucleare agli altri Paesi dell’Ue.
Non si tratta, comunque, di fornire armamenti nucleari ad altri Paesi. La gestione, precisano dall’esecutivo parigino, “resterà francese, dalla progettazione e produzione delle armi al loro uso, su decisione del presidente della Repubblica”. Lo ha confermato anche Macron in tv, il 5 marzo, dicendo di voler “aprire il dibattito strategico sulla protezione dei nostri alleati sul continente europeo”, ma precisando che la dissuasione nucleare “resterà francese dall’inizio alla fine”.
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