Malattia misteriosa uccide più di 50 persone nella Repubblica Democratica del Congo
Più di cinquanta persone morte. All’improvviso. Un male sconosciuto sta sconvolgendo la Repubblica Democratica del Congo. A quanto riporta l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime cinque settimane si sono verificati 53 decessi e due focolai nella remota provincia di Equateur. “Si tratta di una minaccia alla salute pubblica”, ha dichiarato in modo perentorio un portavoce dell’Oms, Tarik Jasarevic. Ma le cause rimangono tuttora avvolte nel mistero. Il fattore preoccupante è il breve intervallo di tempo tra l’insorgenza dei sintomi e la morte degli individui. Febbre, diarrea, vomito e un’emorragia interna che in appena “quarantotto ore si rivelano letali”. A riferirlo è Serge Ngalebato, direttore medico dell’ospedale di Bikoro, uno dei centri di monitoraggio più importanti del Paese africano. Il focolaio più esteso si è verificato nel Villaggio di Bomate, nella zona sanitaria di Basankusu. Quarantacinque gli individui morti su 419 casi. Diverse le ipotesi prese in considerazione. Le persone affette da questa nuova malattia sono risultate negative ai test dell’Ebola e della febbre di Marburg. Le autorità sanitarie locali, insieme all’Oms, hanno reso noto che già il 21 gennaio era scoppiato un primo focolaio. Stavolta nel villaggio di Boloko. Tre bambini avevano ingerito un pipistrello morto e in pochi giorni erano andati incontro a febbre, affaticamento fino a una emorragia interna che ne ha provocato il decesso. Tuttavia, allo stato delle cose non c’è alcun collegamento tra i due focolai. Bisognerà capire se siamo di fronte a una “nuova infezione o a un agente tossico”, come ha ribadito Jasarevic. Va ricordato che un caso simile si è già verificato. Sempre nella Repubblica Democratica del Congo. Lo scorso dicembre, le autorità sanitarie locali avevano lanciato l’allarme. Centinaia di decessi, cause sconosciute. Ma poi il mistero è stato risolto. Era una forma di malaria grave sotto forma di malattia respiratoria. Al di là della rilevanza della situazione, è sempre bene non giungere a conclusioni affrettate. Evitando così inutili allarmismi.


Più di cinquanta persone morte. All’improvviso. Un male sconosciuto sta sconvolgendo la Repubblica Democratica del Congo. A quanto riporta l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime cinque settimane si sono verificati 53 decessi e due focolai nella remota provincia di Equateur. “Si tratta di una minaccia alla salute pubblica”, ha dichiarato in modo perentorio un portavoce dell’Oms, Tarik Jasarevic. Ma le cause rimangono tuttora avvolte nel mistero. Il fattore preoccupante è il breve intervallo di tempo tra l’insorgenza dei sintomi e la morte degli individui. Febbre, diarrea, vomito e un’emorragia interna che in appena “quarantotto ore si rivelano letali”. A riferirlo è Serge Ngalebato, direttore medico dell’ospedale di Bikoro, uno dei centri di monitoraggio più importanti del Paese africano. Il focolaio più esteso si è verificato nel Villaggio di Bomate, nella zona sanitaria di Basankusu. Quarantacinque gli individui morti su 419 casi. Diverse le ipotesi prese in considerazione.
Le persone affette da questa nuova malattia sono risultate negative ai test dell’Ebola e della febbre di Marburg. Le autorità sanitarie locali, insieme all’Oms, hanno reso noto che già il 21 gennaio era scoppiato un primo focolaio. Stavolta nel villaggio di Boloko. Tre bambini avevano ingerito un pipistrello morto e in pochi giorni erano andati incontro a febbre, affaticamento fino a una emorragia interna che ne ha provocato il decesso. Tuttavia, allo stato delle cose non c’è alcun collegamento tra i due focolai. Bisognerà capire se siamo di fronte a una “nuova infezione o a un agente tossico”, come ha ribadito Jasarevic.
Va ricordato che un caso simile si è già verificato. Sempre nella Repubblica Democratica del Congo. Lo scorso dicembre, le autorità sanitarie locali avevano lanciato l’allarme. Centinaia di decessi, cause sconosciute. Ma poi il mistero è stato risolto. Era una forma di malaria grave sotto forma di malattia respiratoria. Al di là della rilevanza della situazione, è sempre bene non giungere a conclusioni affrettate. Evitando così inutili allarmismi.